DI STEFANO SICA (FOTO DI CARMINE GALANO)

SANTANIELLO 4 – Pomeriggio catastrofico per lui. Colpevole sui primi tre dei quattro gol incassati dai rossoneri, visto che sistematicamente battezza le traiettorie del pallone quando è troppo tardi per poterle intercettare. Va recuperato alla causa, anche psicologicamente, ma già da oltre un mese rappresenta un problema per i costieri.

PARADISONE 5 – Non ha l’esperienza e il peso specifico per reggere bene in un campionato come questo. Si perde nella giornata da incubo dei rossoneri e si stacca anche con un pizzico di ritardo su Visciano consentendogli un cross comodo per Margiotta in occasione dello 0-1.

AMMENDOLA 5 – Si perde Margiotta nella dinamica del vantaggio ebolitano e si fa saltare con una facilità sconcertante da Landolfi che mette in ghiaccio il risultato. Partita anonima anche la sua. L’ex Sarnese è oramai da tempo che non convince, al netto di qualche buona prestazione.

FONTANAROSA 5 – Pasticcia molto nel primo tempo e non mantiene sempre la posizione. Praticamente impalpabile e inefficace. DAL 78′ SERRAPICA SV

ARPINO 6 – Partita senza infamia e senza lode. Dà quanto è nelle sue corde senza sbagliare nulla, anche perché davanti l’Ebolitana non si vede praticamente mai.

TERRACCIANO 5,5 – Fatale l’errore finale che consente all’Ebolitana di calare il poker, quando lascia sfilare l’assist che manda in rete Margiotta. Anche se, va detto, in quel momento gli si blocca la gamba forse per un acciacco muscolare. Peccato perché anche lui, come Arpino, aveva svolto fino a quel momento una partita diligente.

SAVARESE 5,5 – Va come sempre ad intermittenza, accendendosi e spegnendosi come una lanterna. Ma, in tutta onestà, due tiri in porta sono molto poco per accreditargli una sufficienza. DAL 79′ BOLZAN SV

TEMPONI 5 – Una fiondata che sfiora il palo di Granata in apertura di ripresa, e nulla più. Non è quel giocatore rabbioso e gagliardo ammirato in tantissime uscite. Ma, conoscendolo, gli basterà poco per riprendersi.

FAVETTA 5,5 – Gioca 40 minuti su livelli altissimi, gol a parte. Lotta, si danna l’anima come sempre e rimedia anche un colpo proibito che l’arbitro non vede. Ma il blitz su Maisto in una zona per niente calda del campo gli costa un’espulsione ingenua. Quando si è già ammoniti, bisogna anche sapersi gestire. E lui, in questo caso, tradisce parecchia inesperienza.

VITALE 5 – Era l’ex di giornata ma si avvita in un pomeriggio da dimenticare. Non si vede praticamente mai se non inizialmente, quando è poco lucido nel finalizzare una palla-gol invitante, ed alla fine, punito giustamente dall’arbitro per una protesta inutile e sciocca. Come Favetta salterà il ritorno al Dirceu, ma cambierà poco per i rossoneri, oramai virtualmente estromessi.

MINICONE 5,5 – Meglio nel primo tempo, quando regala una delizia che si perde di poco sul fondo. E’ un ragazzo molto interessante, che ha corsa e qualità e che non si risparmia mai, ma evapora anche lui nella ripresa. DAL 65′ MARCUCCI 6 – Va vicino al gol con un’inzuccata sapiente braccata solo sulla linea da Maisto. Però la sua presenza, quando c’è, si avverte sempre. Anche nei momenti più complessi.

COPPOLA 5,5 – Impossibile chiedergli di modificare in appena 15 giorni una situazione catastrofica. Trova una squadra a pezzi fisicamente, zeppa di infortunati, col morale sotto i tacchi e piena di lacune tecniche spaventose per via di un mercato quasi fallimentare in estate (gruppo assemblato male e senza under di qualità) e non completato a dicembre in modo opportuno al netto di qualche scelta anomala. Servono under che spostino gli equilibri in porta e sulle fasce e il suo appello, in sala stampa, è anche una preghiera al club. Obbligate anche le scelte di partenza, in chiave sia under sia over, considerate le defezioni di Esposito Lauri (giocatore prezioso che, però, non ha un’alternativa nel ruolo), Scarpa e Vitiello. Di certo, tuttavia, ci si aspettava una squadra che gettasse il cuore oltre l’ostacolo, che desse segni di vita e che, soprattutto, mostrasse tranquillità invece di palesare nervosismo in quantità industriale come è emerso nel match con gli eburini. In questo senso, non è cambiato ancora nulla. Ecco perché il lavoro da fare è ancora troppo lungo e, con queste forze, anche il trainer di Castellammare potrà fare ben poco. Gli serviranno lucidità, pazienza e tantissima fortuna. Oltre che polso. Sì, perché questo gruppo va recuperato imponendo innanzitutto regole interne chiare, certe, che richiamino tutti sulla necessità di aumentare un certo tipo di professionalità se si vogliono tagliare determinati traguardi che, oggi come oggi, sembrano impossibili da raggiungere.

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