Il Faiano saluta i play-off di Eccellenza ma lo fa con grande dignità ed a testa alta. Per i biancoverdi, protagonisti di una gara orgogliosa al campo Italia, è stata una stagione esemplare con un obiettivo, quello degli spareggi, raggiunto quasi a sorpresa. Il sogno di sbancare Sorrento è durato solo 75 minuti. Ma per il tecnico Carmine Turco il bilancio complessivo è assai positivo.

SUL SUO ALLONTANAMENTO NEL PRIMO TEMPO – “La palla mi è arrivata addosso. Mi è rimasta in mano e Fontanarosa ha cercato di strapparmela, ma non ho avuto neanche il tempo di pensare. Con l’assistente avevo già avuto qualche problema lamentandomi di un fallo. Mi aveva già avvisato che, alla prima problematica, mi avrebbe fatto cacciare fuori. Potevo anche restituire subito la palla, ma pensavo già oltre e mi sono fatto ingannare da queste situazioni”.

SUL ROSSO A RUGGIERO – “La sua espulsione ha determinato le sorti della partita. Non era ultimo uomo e aveva solo tentato un intervento sulla fascia. Ci stava l’ammonizione, ma il cartellino rosso mi è sembrato esagerato. Da quella situazione è nato il gol. Avevamo già perso Di Donna per un problema alla caviglia e ci siamo fatti infilare dal solito Marcucci che ha una esperienza incredibile: non a caso è andato a coprire la zona dove avevamo il giocatore più basso. Di Donna è un maestro nel comandare quel tipo di situazioni e nel non far abbassare mai la linea. Invece siamo arretrati troppo facendo il gioco del Sorrento che ha giocatori che in queste occasioni ti puniscono”.

DI DONNA OUT, DEFEZIONE LETALE – “Fin quando siamo stati in 10 contro 10, potevamo chiudere la partita e poi passare il turno. Ma noi paghiano problematiche di organico: ho dovuto inserire un ragazzino al posto di Di Donna e ha dovuto fare il difensore centrale nonostante fosse un terzino. E poi non abbiamo avuto quella continuità che avremmo dovuto avere. Quando siamo stati continui, abbiamo messo sempre in difficoltà il Sorrento. Hanno cambiato la partita su una intuizione di Marcucci ma ha influito anche l’uscita di Di Donna che in questo campionato è stato per noi fondamentale. E lo è specie sulle palle inattive. A un certo punto ho pensato di potercela fare ma sapevo anche che l’infortunio di Di Donna mi avrebbe potuto creare delle difficoltà. E così è stato. Poi c’è stato un calo psicologico nel momento in cui avremmo dovuto palleggiare di più. Ma abbiamo pagato anche l’inesperienza”.

IL SECONDO ROSSO A MARTINANGELO – “Abbiamo perso la testa. L’ingresso di Martinangelo mi doveva garantire alcune cose, invece si è fatto prendere dall’inesperienza. Cioffi lo aveva picchiato duro rifilandogli due cazzotti. Cose che non dovrebbero succedere anche se erano accadute già all’andata, sempre con Cioffi protagonista quando fece alcuni falli gratuiti su Mansour rimediando il giallo e venendo sostituito da Turi”.

FAIANO ORGOGLIOSO – “Devo solo dire grazie a questi ragazzi che hanno tenuto testa ad una squadra che costa 5-6 volte la nostra. Di budget si parla a tutti livelli, per cui possiamo farlo anche noi. Quest’anno dissi al presidente che, con un budget così risicato, avremmo rischiato di fare la frittata. Lui mi rispose di aver solo quel determinato tipo di forze, mettendo anche in conto di retrocedere e ripartire dalla Promozione. Stimo il presidente e accettai l’idea. Poi abbiamo trovato gli equilibri giusti e un giocatore come Mansour che ha fatto cose incredibili per queste categorie. Oltre a lui ho avuto l’aiuto di tanti altri giocatori un po’ troppo snobbati: Grieco, Anastasio, Pellegrino. Quest’ultimo lo abbiamo recuperato per i capelli e non ha dato qui l’apporto che solitamente fornisce. La rosa striminzita ci ha creato problemi e infatti si è vista nel finale col Sorrento una squadra un po’ svuotata. Pisacane è un terzino che ho adattato esterno alto, mentre nel Sorrento sono entrati Scarpa e Marcucci: il calcio non è sempre una scienza esatta, ma in questo caso lo è stata”.

IL FUTURO – “Se penso di restare? Credo di sì. E’ difficile trovare in queste categorie società così serie e puntuali. Magari il presidente mi dirà che non potremo mantenere Mansour e Grieco. O che lo stesso Pellegrino andrà via perché alcune società gli offrono il doppio di quello che prende a Faiano. Dopo cinque anni di buoni risultati, basta un niente per trovarsi in difficoltà”.

SULLA FINALISSIMA – “Ho parlato con Coppola e gli ho detto che il Cervinara è una squadra difficilissima da affrontare. Ha una fisicità superiore alla nostra e giocatori più esperti come Calabrese, Befi, Zerillo, Majella o Pepe. Oltre a Colarusso e Clemente che non giocano. Il Sorrento dovrà fare una delle migliori partite della stagione per passare il turno. Non credo al fattore campo e ai due risultati su tre: è un’arma a doppio taglio. Il Cervinara, quando si piazza dietro, riesce sempre a tenere e davanti ha giocatori che pungono. Ci sono Saginario, Fusco che è un elemento geometrico, Calandrelli che è un ’99 ex Salernitana molto bravo. Poi Russolillo che è un Savarese con qualche anno in meno. Insomma, è una squadra da prendere con le molle. Forse un punto debole ce l’hanno ed è il portiere”.

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