DI STEFANO SICA

Non è bastata la pugnalata finale di Zerillo a completare un pomeriggio funesto per il Sorrento. Di increscioso c’è anche e soprattutto ciò che è successo nell’immediato post-partita, con la stampa sorrentina costretta ad una lunga attesa fuori al corridoio che conduce alla sala conferenze, prima di poter svolgere il proprio lavoro. Una pagina bruttissima, con tanti responsabili sul banco degli imputati. E’ stata fortunatamente una giornata tranquilla, con i tifosi dell’Audax Cervinara che, dopo aver festeggiato a lungo in Curva Sud il passaggio alle fasi nazionali della loro squadra, hanno lasciato l’impianto costiero con estrema compostezza e civiltà. All’interno dello spazio che delimita spogliatoi e sala stampa, sono già presenti i colleghi caudini inviati da siti e tv locali. Tanti, tantissimi che svolgono il proprio compito serenamente, come è giusto che sia. Gli accreditati sono numerosi e questo forse spiega anche il numero di tifosi biancazzurri presenti in Curva, oltre i 200 previsti. Sembra impensabile, ma tant’è. Ci sono poi il team manager Cioffi e il presidente Joe Ricci, tirati a lucido e felici. All’esterno, trattati come estranei e forse intrusi, i colleghi che seguono abitualmente il Sorrento tra cui l’inviato di TuttoSorrento, vittime di un ostracismo che ancora oggi non trova spiegazioni. Proviamo a chiedere lumi ad uno steward sorrentino, addetto all’ingresso e peraltro tifoso storico, il quale ci parla di disposizioni di polizia anche se le stesse Forze dell’Ordine poi smentiranno questa ipotesi. C’è Giovanni Minieri, l’addetto stampa del Sorrento, anche lui tenuto inspiegabilmente fuori ai cancelli. Una beffa atroce a coronamento di un pomeriggio già difficile. Della società costiera non si vede nessuno, tutti spariti. Ci attiviamo con lo scopo di rintracciarne qualcuno nella speranza di risolvere l’inghippo, ma è un tentativo vano. Dopo oltre un’ora riusciamo ad avere accesso in sala stampa, dove si presenta il tecnico rossonero Maurizio Coppola. Il trainer caudino, Pasquale Ferraro, sta già andando via insieme alla squadra e non sarà possibile ascoltarlo. Quando finalmente siamo dentro, i giornalisti al seguito del Cervinara hanno già lasciato il campo Italia da un bel po’ dopo aver svolto tutte le interviste di rito. Ospite per un giorno a casa propria: questo è stato il destino riservato alla stampa di parte costiera. Il campo Italia, insomma, come un Canada-bis. Tutto estremamente surreale, tutto terribilmente triste. Ma è accaduto anche questo. L’ultimo capitolo, il più sgradevole, inaspettato e straziante, di una disorganizzazione societaria e di una confusione generale di ruoli che nel fallimento sportivo ha trovato la sua conclusione più logica.

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