Nel calcio non bastano le figurine o i demiurghi dal curriculum nobile. Ma servono altre qualità umane e temperamentali. Ed è stato così che un gruppo sbarazzino come quello della Sancataldese ha potuto mettere sotto, persino a domicilio, un avversario che partiva coi favori del pronostico per un gap, rimasto sulla carta, tecnico e di esperienza. E la felicità, nel post-gara, del trainer Rosario Marcenò è incontrollabile.

L’ANALISI – “Quando abbiamo saputo che avremmo affrontato il Sorrento, ci siamo messi un po’ a ridere. Si prospettava una contrapposizione tra una squadra, la nostra, formata da giovani, e la loro, molto forte. E’ chiaro che le nostre armi dovevano essere quelle: corsa, fame e spensieratezza. Solo così, e l’ho detto prima della sfida ai miei ragazzi, potevamo tenere testa ad un avversario più attrezzato. In questa categoria, solo queste armi possono sopperire a limiti tecnici e fisici dei singoli. Insomma, si sono affrontate due squadre diametralmente opposte e, alla fine, ha prevalso la voglia dei miei ragazzi sulla qualità e sull’esperienza del Sorrento. Abbiamo incontrato una squadra che non avevamo visto neanche nel nostro girone, per cui il peso di questa vittoria è ancora più grande. E’ stata una bella impresa”.

SOSTA FORZATA PER GLI AVVERSARI – “Restare un mese fermi senza fare gare ufficiali, che pesano per intensità e spirito, non è mai positivo. E non basta fare amichevoli con squadre di categoria superiore. Noi siamo rimasti inattivi solo due settimane”.

ACCORGIMENTI TATTICI – “Non era facile conoscere un avversario in due settimane. Vedendo qualche immagine di alcune partite, ci siamo fatti un’idea. Il Sorrento ha grande qualità e fisicità davanti e dietro. Noi, però, abbiamo attaccanti veloci e lo abbiamo dimostrato col fraseggio e le ripartenze. Abbiamo cercato di colpirli così. Se guardiamo alla fase difensiva, considerando che loro hanno quattro grandi giocatori nel reparto avanzato, compreso Gargiulo, siamo andati bene nel raddoppio su Del Sorbo. Lui si muove bene, si fa sentire e sa difendere la palla. Siamo stati bravi a non concedere nulla ad un attacco così. Perciò faccio un plauso ai miei ragazzi”.

DIFESA DI FERRO DOPO IL 2-0 – “Il Sorrento, sullo 0-2, è passato ai quattro attaccanti e nessuno di loro rientrava. Si sono limitati a lanciare la palla sperando che in area di rigore succedesse qualcosa. Essendo noi più deboli rispetto a loro, abbiamo preferito mettere un uomo in più dietro per limitare al massimo la loro forza. Siamo stati bravi e fortunati. E’ stata solo quella la fase in cui ci siamo un po’ allungati perdendo le distanze”.

VERSO IL RITORNO – “Un pericolo adesso? Che giochiamo contro il Sorrento. Una squadra che è capace di fare qualsiasi cosa. Dobbiamo goderci questa vittoria ma, subito dopo, iniziare ad attaccare la spina perché a San Cataldo ci sarà da soffrire. Il Sorrento non verrà da noi a deporre le armi. Anzi, venderà cara la pelle. Noi siamo una squadra giovane e coi giovani non sai mai cosa può succedere. Come si esaltano, così possono avere dei black-out. Ma a livello mentale siamo cresciuti tanto e non ci possiamo far scappare un’occasione così”.

 

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