Aspetti buoni e più opachi nella prestazione del Fc Sorrento, vittorioso sul San Tommaso. Al termine del match con gli avellinesi, il tecnico rossonero, Giovanni Ferraro, li analizza tutti.

 

L’ANALISI – “E’ stata un’ottima prestazione sotto tutti i punti di vista. La cosa che mi è dispiaciuta di più sono stati questi due gol presi nel finale. Abbiamo una rosa importante e chi subentra lo fa per mettere minutaggio nelle gambe. E bisogna capire che si deve dare sempre il 100%. Qualcosa che proviamo in allenamento, si sta vedendo. Ma ci manca ancora quel pizzico di cattiveria agonistica in più. Questo è un campionato difficile che non ammette eccessive sicurezze che poi ci fanno fare qualcosa di sbagliato. Su questo bisogna lavorare”.

RIPRESA POST-MARIGLIANESE – “A Brusciano ci siamo complicati noi la vita. Sul 2-0 era una partita chiusa, poi succedono cose imponderabili come le varie espulsioni, episodi che ci insegnano sempre qualcosa. Non mi era mai capitato che un mio giocatore venisse espulso per una bestemmia. Questo ha insegnato un’altra cosa a me ed ai miei calciatori. Magari lo stesso Russo sarà attento a non caderci di nuovo”.

TROPPE AMMONIZIONI – “Gli arbitri a volte lasciano correre certi episodi e qualcuno che ritiene di aver subìto un fallo, ha certe reazioni. Comunque ho visto dei miglioramenti anche in questo. In settimana ho detto ai ragazzi che gli arbitri vanno aiutati nella gestione delle partite. Siamo il Sorrento, un gruppo che deve vincere. Siamo una squadra tecnica che deve saper gestire queste cose, che deve essere più simpatica”.

SCELTE DI FORMAZIONE – “Noi abbiamo un centrocampo di valore. Bisogna variare per consentire ad ognuno di fare minutaggio. Se siamo una squadra importante, non bisogna guardare alle presenze ma all’obiettivo finale. Maury è un giocatore che ci dà grossa esperienza. Se vogliamo recuperarlo, dobbiamo metterlo in campo. Sta un po’ più indietro rispetto agli altri ma è un calciatore importante e strutturato. Ha qualità, un bel calcio ed è forte di testa. Arpino lo scorso anno era ancora under, adesso non lo è. Già sta in una squadra importante ed è stato finora uno dei migliori. Questi giovani sono il presente e il futuro del Sorrento. Quando giocavo a Sorrento stavo al fianco di Maraucci al primo anno, e di Iorio il secondo. Maraucci giocò pochissime partite ed era scontento. Io gli dissi che, appena avessi smesso io, avrebbe preso il mio posto. In questo momento è giusto che la società, per raggiungere l’obiettivo, dia maggiori responsabilità a chi è più esperto. Se un giovane capisce queste cose, farà strada. Lo stesso ho detto ad Esposito: gli ho fatto presente che è giusto calarsi nella mentalità di una società importante che può essere per lui un trampolino di lancio. I giovani devono guardare a lungo termine quando si trovano in club così che può consentire loro di crescere. E poi c’è uno staff molto preparato. E’ meglio stare in un contesto prestigioso dove si può imparare, piuttosto che andare in un’altra piazza dove magari si può anche giocare, ma senza godere di quei miglioramenti necessari per ognuno di loro. Il mio non è solo un consiglio da allenatore, ma anche umano”.

SANTANIELLO ALL’ESORDIO – “Ho tre portieri under e, quante più scelte ho, meglio è. Io ragiono da aziendalista: abbiamo un obiettivo importante come lo è questa società che fa investimenti importanti. Bisogna pensare al traguardo finale e non a se stessi. Questo è un aspetto fondamentale che tutti devono capire, a partire da me passando per staff, dirigenti, stampa e calciatori. Siamo professionisti? E allora dobbiamo ragionare da tali”.

 

FOTO DI ROSARIO CRISCUOLO

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