Non nasconde la sua insoddisfazione Antonino Amarante, tecnico del Castel San Giorgio, al termine della gara persa col Sorrento. La performance dei suoi ragazzi non lo ha convinto soprattutto nella fase del possesso palla e delle ripartenze. Carenze che hanno reso i rossoblù inefficaci nonostante il pomeriggio non esaltante dei rossoneri.

PRESTAZIONE NEGATIVA – “Non è stata la partita che dovevamo giocare. Non abbiamo avuto il coraggio di tenere il possesso palla e di muoverla velocemente. Abbiamo sbagliato tutto dal punto di vista tecnico, subivamo facilmente il loro pressing. L’avevamo preparata in un altro modo e non posso essere soddisfatto nè della prestazione nè del risultato. Tuttavia non ricordo azioni pericolose del Sorrento a parte la parata del nostro portiere sulla conclusione di Favetta nel primo tempo e qualche calcio piazzato. Noi stavamo bene in campo e, anche dopo l’espulsione di Ferrara e l’ingresso di Marcucci, non abbiamo sofferto granchè. Il rigore poi ha rotto gli equilibri e dopo c’è stato l’errore singolo di un nostro calciatore. Ma abbiamo avuto subito l’occasionissima con Rizzo che l’ha buttata fuori a porta vuota. Potevamo rientrare in partita e fare un ultimo quarto d’ora provando a creare qualcosa. E’ un periodo che ci gira male: veniamo da tre sconfitte consecutive e sarebbe riduttivo parlare solo della partita col Sorrento. Veniamo da settimane negative e da un periodo delicato dal punto di vista delle espulsioni e degli infortuni. Dobbiamo rimboccarci le maniche e ripartire altrimenti, di questo passo, la strada da fare non sarà lunga”.

EPISODI ARBITRALI – “Non mi esprimo. Non lo faccio mai. L’Eccellenza rappresenta la quinta serie in Italia e, di conseguenza, sforna arbitri dello stesso livello. Non possiamo aspettarci direttori di gara di livello superiore. I loro errori possono condizionare, oltre che il risultato di una partita, anche il lavoro di una settimana e di mesi. Ma non mi va di puntualizzare certe cose altrimenti non cresco io e non crescono i miei ragazzi. Basta alibi”.

SCELTE TATTICHE – “L’avevamo preparata in un certo modo per limitare i loro centrocampisti a far giocare di più i loro difensori centrali. Per farlo bisognava abbassarsi un po’. Ma è nella fase della riconquista che non eravamo gli stessi di sempre perché dovevamo muovere più velocemente la palla ed attaccare. Sbagliavamo ogni giocata. Ci eravamo detti determinate cose in settimana, con lo scopo di far venire un attaccante incontro e tenerne un altro in profondità proprio per cercare l’uno contro uno coi difensori avversari che sarebbero così andati in difficoltà. Certe cose sappiamo farle ma oggi non le abbiamo fatte”.

SU FERRAUTO – “E’ un ragazzo che ha grosse potenzialità e che potrebbe stare anche in D. E’ ancora un po’ in ritardo di condizione ma, al di là dell’errore che ha commesso sul gol, ha fatto delle cose positive. Poi le ha alternate con degli errori che di solito non fa proprio nella fase di impostazione. Però siamo una squadra giovane che deve crescere. In ogni caso non sono contento perché questa partita non abbiamo saputo giocarla come sappiamo fare di solito”.

SUL SORRENTO – “E’ una squadra forte come lo era l’anno scorso. Una battuta d’arresto come quella di Palma Campania ci può stare, magari è stata una partita strana. Fino all’85’ il Sorrento la teneva in pugno, poi c’è stato l’eurogol di Gelotto che ha rotto gli equilibri. Sono partite che spesso finisce che le perdi, come è successo. Però il Sorrento resta la squadra da battere e lotterà fino alla fine. L’Ebolitana è una squadra di categoria ma i rossoneri hanno qualcosa in più”.

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