C’era anche lui sugli spalti dello “Squitieri” ad assistere alla partita tra la compagine di Vitter e quella di Sosa. Nello Odierna, direttore responsabile dei servizi sportivi di Capri Event, da anni segue il Napoli, ma non disdegna uno sguardo su queste categorie a cui dedica grande spazio nei suoi format. Raccogliere le opinioni di altri colleghi fa parte della linea che abbiamo adottato da più di un anno, dando spazio a tutti di esprimere il proprio parere per allargare sempre la visione dei fatti e non incanalarla verso una precostituita.

Al collega chiediamo come ha visto la partita e che idea si è fatto del Sorrento: “Concentrandomi prima sulla prestazione della squadra costiera, dico che ha tenuto bene il campo fin quando la condizione atletica ha retto. Anzi, dirò di più, dopo il primo tempo, se c’era una squadra che doveva stare in vantaggio, era proprio quella ospite. E avrebbe potuto andare all’intervallo addirittura in doppio vantaggio considerando le due clamorose occasioni capitate sui piedi di Vitale. Il Sorrento è una squadra che gioca bene a calcio, ben messa in campo e, quando raggiungerà un miglior affiatamento, potrà esprimersi ancora meglio. Detto del primo tempo con i rossoneri che si sono fatti preferire per gioco e occasioni, nella ripresa sono calati fisicamente, inevitabile avendo meno giorni di preparazione rispetto agli avversari, ma decisivo è stato l’episodio del rosso a Vitale. Personalmente, nel dubbio, avrei dato più il rigore che il doppio giallo per simulazione, sta di fatto che da lì la partita è cambiata. Sembrava incanalata verso i calci di rigore, invece, la superiorità numerica ha galvanizzato i sarrastri che, passati in vantaggio, hanno legittimato il successo andando diverse volte vicini al raddoppio, approfittando anche di un Sorrento in debito di ossigeno”. La sensazione che si è avuta è che, pur avendo visto un Sorrento intraprendente, ci siano ancora dei limiti su cui lavorare e poi, nonostante il ko, non si può dire che mister Sosa sia partito con il piede sbagliato: “Dico che la squadra mi ha convinto anche in rapporto a quelli che sono gli obiettivi in vista del campionato. Se si punta ad una tranquilla salvezza, la rosa mi sembra attrezzata, magari innestando altri under bravi, si potrà completare ulteriormente un organico che già ritengo dignitoso e all’altezza di un campionato senza ansie. Per quanto riguarda il debutto di Sosa, sarebbe assurdo parlare di flop, non solo perché gli allenatori incidono massimo al 30%, ma perché è stata una partita fortemente condizionata da un episodio che ha penalizzato il Sorrento”. I vertici societari, anche durante la presentazione ufficiale, hanno detto che si punterà a mantenere la categoria con meno affanni possibili. Solo un modo per non alimentare illusioni o veramente non si può alzare l’asticella? “Almeno per quest’anno, non vedo le condizioni per poter pensare a qualcosa di più ambizioso, anche se capisco i sorrentini che, abituati ad altri palcoscenici, scapitano per farvi ritorno. Nel calcio tutto può essere anche perché, in questi campionati, succede che una squadra favorita parta male e si impantani, mentre chi è lontana dai riflettori può avere un abbrivio felice e stazionare nelle parti alte. Per questo è bene che il Sorrento mantenga fari spenti e profilo basso, ciò che verrà in più sarà tutto di guadagnato”. C’era molta curiosità nel vedere all’opera i nuovi giocatori rossoneri, chiediamo a Nello Odierna se c’è stato qualcuno in particolare a catturargli l’attenzione: “E’ una squadra con molti giovani, parecchi interessanti, penso a Iuliano che proviene dal settore giovanile del Napoli, con la maglia rossonera potrebbe davvero evidenziare tutte le sue qualità. Con Visone, elemento più esperto, forma una bella coppia di centrocampo. È importante avere in squadra veterani come Guarro, Vitale e altri ma, chi mi ha impressionato favorevolmente, è stato Garbini, roccioso e affidabile e che ha accumulato una grande esperienza girando l’Italia e militando sempre in queste categorie. Una nota di merito anche per il portiere Lombardo, che ha risposto sempre bene quando è stato chiamato in causa”.

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