(SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. FOTO DI CARMINE GALANO). Il campionato è ormai alle porte, il debutto del Sorrento è sempre più vicino. Domenica si parte e la prima tappa non è delle più agevoli. I rossoneri saranno di scena a Marcianise, contro una squadra che coltiva ambizioni d’alta classifica, non foss’altro per la volontà di continuare sulla scia dello scorso anno. Nel pomeriggio di giovedì, gli uomini di Sosa hanno affrontato il Massa Lubrense in amichevole, imponendosi per due reti ad una. La gara è stata caratterizzata dall’esigenza di fare esperimenti e di testare alcuni giocatori in prova. Francesco Maio, schierato nella ripresa e autore del gol del momentaneo doppio vantaggio, dovrebbe essere tesserato a breve lui che, dalle parole del mister, era proprio l’elemento che mancava al reparto avanzato. Nonostante un attacco non trascendentale e una produzione offensiva ancora deficitaria, a salire in cattedra sono stati gli attaccanti visto che, a portare in vantaggio il Sorrento, ci aveva pensato Vitale dopo un buon disimpegno di Pasini, astuto nell’approfittare di un grave errore del difensore avversario. Verso la fine, Criscuolo ha accorciato le distanze per gli uomini di mister Gargiulo, ma la gara aveva già fornito le indicazioni di cui i due tecnici avevano bisogno. Era una partita importante soprattutto per valutare la condizione dei giocatori in vista del primo impegno in campionato: in mediana è parsa buona l’intesa tra Iuliano e Alison, con quest’ultimo che dovrebbe partire dal primo minuto anche in terra casertana stante la squalifica di Visone. Gli esterni alti, i cui interpreti finora non avevano ancora convinto, sono stati Pasini a destra e Pugliese a sinistra, con il primo che ha mostrato segnali incoraggianti. A pochi giorni dal via alle danze, si può dire che ad offrire maggiori garanzie sia la coppia di centrali di difesa, Frison e Garbini dimostrano di essere pronti per l’avvio di campionato.

A fine gara, i dirigenti del Sorrento, tra cui mister Sosa, si sono fermati a parlare per un bel po’ di tempo. Il Pampa ha incontrato gli organi di informazione per fare un po’ il punto della situazione. La prima domanda è stata dedicata proprio al test infrasettimanale: “Più che il risultato mi interessava soprattutto l’atteggiamento e la squadra ha fatto ciò che chiedevo. In occasione del primo gol, Pasini ha fatto bene ad approfittare dell’errore degli avversari e a creare l’occasione per passare in vantaggio. Recuperare palla e restare alti è fondamentale per poter impensierire i nostri dirimpettai. Nel secondo tempo la gara è cambiata perché c’erano anche dei ragazzi in prova. I tre punti in palio ci sono domenica e lì conta il risultato”. Al “Progreditur” di Marcianise è una sfida che si preannuncia davvero ostica, i gialloverdi di mister Sanchez proveranno a far valere il fattore casalingo, ma il Pampa non dà segnali di resa anticipata: “Vedo il bicchiere mezzo pieno, sono ottimista e credo che riusciremo a fare una bella partita. Da domenica si inizia a fare sul serio e, ripeto, l’atteggiamento è importantissimo, i moduli, la tattica lasciano il tempo che trovano quando il piglio non è quello giusto”. La squadra è stata affastellata in poco tempo, i meccanismi non possono essere collaudati, in questa situazione quale lato negativo è più accentuato rispetto ad altri e quale, invece, è quello positivo: “La condizione fisica non al top ci può penalizzare, anche se non mi piace accampare scuse. Anzi, contro la Sarnese, a livello atletico, abbiamo retto piuttosto bene. I ragazzi hanno molta voglia di iniziare, certo se il campionato fosse iniziato tra due settimane, ci saremmo potuti preparare meglio ma, probabilmente, non ci sarebbe stata quest’ansia di scendere in campo”. Per ovviare all’esiguo peso offensivo, è stato quasi ingaggiato Francesco Maio, attaccante dalle caratteristiche diverse rispetto agli altri presenti in organico. Al Pampa viene chiesto di tracciare un breve profilo non solo dell’ex Rimini, ma anche di Caraccio e Vitale: “Maio è una prima punta con caratteristiche simili alle mie da calciatore. Caraccio è una seconda punta atipica perché si può adattare anche nel ruolo di punta centrale, ha un grande spirito che trasmette ai compagni. Vitale è stato scelto come capitano per il suo attaccamento alla maglia, è uno che può dare profondità e risultare decisivo negli spazi”.Si è scelta già qualche strategia per imbrigliare il Marcianise? “Se giocheranno con un 4-4-2 saranno importanti i duelli individuali, soprattutto a centrocampo, mentre se giocheranno con una punta centrale di grande stazza fisica dovremmo stare attenti alle palle lunghe e a cercare l’anticipo, in caso contrario bisogna staccarsi con ordine e puntualità”. Il concetto ribadito più volte dal mister è stato quello relativo all’atteggiamento iniziale. Evidentemente si sta lavorando perché l’approccio sia dei migliori ma, una volta messo a punto questo aspetto, su cosa si concentrerà l’attenzione? “Proveremo a migliorare fisicamente e di provare ad alzare i terzini per creare superiorità numerica a centrocampo. Stiamo lavorando su questo”. La ricetta per riguadagnare la stima dei tifosi e il “carpe diem”: “Mi piacerebbe che i tifosi ritrovassero l’entusiasmo, quello che percepii quando venni a vedere Sorrento-Verona. Dico sempre che pareva ce ne fossero 15mila a dispetto della capienza. La gente deve tifare per i colori, i sostenitori devono solo chiedere che i giocatori escano dal campo con la maglia sudata. Da parte nostra ci deve essere il massimo rispetto per loro perché è dalla tifoseria che si riceve il vero sostegno. Ambizioni future? Non voglio pensare a cosa si punterà tra un anno. Mi interessa vivere il presente, senza rivangare il passato o guardare troppo lontano”.

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