SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. L’anno scorso è stata un po’ la mina vagante del girone. Sulla carta, la leadership dovevano contendersela le corazzate Matera, Taranto, Turris, invece, il Marcianise sin dalle prime giornate si è piazzato in alto e c’è rimasto fino alle battute finali. Una stagione da cui ripartire perché, a quanto pare, la società casertana non è intenzionata a recitare il ruolo di comparsa. Sono stati tanti i cambiamenti rispetto alla passata stagione, a partire dalla guida tecnica con Foglia Manzillo che ha ceduto il posto a Sanchez, il quale è un neofita di questa categoria. Ci sono state partenze illustri ma anche arrivi importanti, il botto è stato l’ingaggio di Pasquale Carotenuto, un vero lusso per la quarta serie. Per saperne di più dei prossimi, ma possiamo anche dire i primi avversari del Sorrento in campionato, abbiamo contattato Domenico Birnardo, collega di SportCasertano.it che, con gentilezza e disponibilità, ha risposto alle nostre domande.

Prima di tutto abbiamo posto l’accento sulle reali aspirazioni dei gialloverdi, si punterà in alto come l’anno scorso o si preferisce volare bassi? “L’ambizione è quella di ripetere il campionato dello scorso anno, a detta del presidente, si punta a qualcosa di molto importante e, quindi, la squadra parte con l’obiettivo di giocarsela per i quartieri alti. Se la società non si è nascosta, allora significa che si proverà a fare addirittura meglio della scorsa stagione nella speranza di riuscire a conquistare ciò che, per un anno intero, si è sognato a lungo”. Ma, ai nastri di partenza, come si presenta questo Marcianise? Cosa è cambiato rispetto ad un anno fa? Quali sono le caratteristiche della squadra e qual è la probabile formazione che scenderà in campo al cospetto degli uomini di Sosa? “La squadra è stata totalmente rivoluzionata, sono arrivati diversi giocatori mentre è stato riconfermato un blocco dello scorso campionato che comprende elementi come Lagnena, che è indisponibile contro il Sorrento e ne avrà per almeno un mese e mezzo, Conte, Allegretta (anch’egli assente domenica), Iadaresta e altri. L’organico è stato rinnovato molto, il centrocampo è tutto nuovo, ne approfitto per esprimere la mia opinione circa l’undici che scenderà in campo al debutto in campionato. Probabile che mister Sanchez schieri un 4-2-3-1, in porta dovrebbe esserci Palmiero, un ’95 prodotto del vivaio del Marcianise e a cui si vuole accordare fiducia. Il pacchetto arretrato presenta un duo centrale composto da Campanella e Giordani, il primo è un giocatore di esperienza e può vantare una lunga trafila nelle giovanili della Sampdoria, oltre ad una militanza in Lega Pro. Anche il secondo ha giocato in categorie superiori nonostante sia reduce da una stagione di Eccellenza. Sulla fasce, a sinistra dovrebbero esserci due under: Di Ronza a sinistra e Cerqua a destra, quest’ultimo dovrebbe essere preferito a Rossetti. Per quanto riguarda la linea mediana, Partipilo sta diventando sempre di più il leader, è il classico regista bravo nella fase di impostazione, a supportarlo dovrebbe essere Visone. In attacco, dietro alla punta Iadaresta, i cui tredici centri dello scorso anno, sommati ai ventuno di Citro, hanno reso l’attacco gialloverde esplosivo e prolifico, è facile che ci siano queste tre mezzali: Carotenuto, Conte e D’Anna”.

Dopo quest’ampia panoramica sulla squadra casertana, chiediamo al collega di esprimerci la sua valutazione circa le garanzie di quest’organico, dov’è che si è più sicuri? Quale reparto lascia dormire sonni più tranquilli? “Credo che sia la difesa che, a differenza dello scorso anno, sembra più solida e meno permeabile alle sortite avversarie. La scorsa stagione c’era una squadra un po’ troppo sbilanciata in avanti, dalle prime indicazioni, anche con Sanchez ci dovrebbe essere questa vocazione offensiva, ma con una retroguardia più accorta e assennata. In queste prime uscite, i centrali Campanella e Giordani hanno offerto ottime garanzie, poi Di Ronza anche l’anno scorso si è ritagliato il suo spazio, Cerqua è giovanissimo e, quindi, un po’ altalenante ma, quando è in giornata, riesce a dare il suo ottimo contributo. Ecco, tutti questi fattori mi spingono a ritenere le retrovie più sicure di altri reparti per una questione soprattutto di equilibrio di squadra”. Doveroso chiedergli anche un pronostico sulla sfida che vede contrapposte due squadre che lo scorso anno militavano in categorie diverse. La situazione in casa Marcianise sembra decisamente più serena rispetto a ciò che filtra dall’entourage costiero: “Una serie di elementi mi portano a vedere il Marcianise favorito – confessa Birnardo – a Sorrento si è ancora alle prese con diversi problemi che, in queste prime uscite, potranno ripercuotersi in campo. Mi riferisco al ritardo nella preparazione, ad un gruppo che non si conosce, alla tiepidezza della gente. Quindi, ci sono dei fattori che giocano a favore dei casertani, ci metto anche quello casalingo, perché se l’anno scorso il Marcianise ha disputato un grande campionato è perché al “Progreditur” non passava nessuno, lo stadio casalingo era un valore aggiunto, un fortino inespugnabile. Anche da questo bisogna ripartire, a fronte delle ambizioni, è importante bagnare il debutto con i tre punti”.

Tra i tanti mutamenti che si sono registrati in questi mesi, il Marcianise si è affidato anche ad un nuovo tecnico: che impressioni ha destato mister Sanchez? “E’ un tecnico che viene dall’Eccellenza, si può dire che sia un debutto per lui sui palcoscenici del dilettantismo nazionale. È uno emergente e affamato, che lavora bene e non lascia nulla al caso. È riuscito anche a creare un certo affiatamento tra i diversi componenti della rosa ripeto che, anche il suo, sembra un calcio a trazione anteriore ma con una retroguardia che dà garanzie sia a livello tattico che di interpreti”. La tifoseria come si sta preparando al debutto in campionato, Iadaresta e compagni saranno sospinti da un grande pubblico o l’entusiasmo deve essere ancora conquistato? “Finora i tifosi avevano sempre risposto bene alle iniziative della società. L’anno scorso c’è stato più un rapporto di amore-odio, caratterizzato da alti e bassi. Quest’anno le cose sembravano cambiate, da parte della tifoseria c’era più trasporto ma, nell’ultima gara contro la Scafatese, sono successi degli episodi che hanno turbato un po’ la serenità. Ci sono stati botti in campo, la società ha subito una multa di due mila euro e la diffida del campo, la tifoseria, attraverso un comunicato, ha preso una posizione dura contro la dirigenza e il rapporto pare essersi leggermente incrinato. Alcuni tifosi hanno fatto sapere che, se saranno presenti allo stadio, lo faranno solo fisicamente ma senza incitare la squadra, per questo Carotenuto ha fatto un appello affinché si stemperino le tensioni e si marci insieme per il bene della causa”. L’ultima domanda è quella che non manca mai, secca ma terribilmente incisiva: il Sorrento cosa deve temere del Marcianise? “C’è tanta voglia di fare bene, in queste prime uscite ho visto una squadra affamata e con giovani molto interessanti. Quest’ultimi, per quanto possano offrire garanzie, sono sempre soggetti a prestazioni altalenanti. Per loro comunque possono aprirsi scenari interessanti proprio da Marcianise, ciò che è successo lo scorso anno a Citro e Corduas, entrambi ceduti al Trapani in B, con il difensore che è passato in prestito al Santarcangelo in Lega Pro, può fungere da sprone per mettersi in mostra. Va anche detto che in questa rosa, il solo Carotenuto ha vinto qualcosa, tutti gli altri non è che abbiano un rigoglioso palmarès e, per questo, daranno un contributo ulteriore perché questo possa rivelarsi un anno da ricordare. Poi Marcianise è una piazza che mette le pressioni giuste, è esigente ma allo stesso tempo lascia lavorare senza quella tensione che subito si percepisce in altri posti”.

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