SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI, “Grinta, cuore e…palle!”, questo è stato lo striscione di invocazione che i tifosi del Sorrento hanno esposto allo stadio nei giorni che precedevano la trasferta di Caserta. È stato recepito il messaggio? Considerando che, dopo poco più di 20′ di gioco, si era già sotto di due gol, si fa fatica a prendere una posizione sulla tenuta mentale di questa squadra. O sono tutti incapaci e inadeguati o non ci stanno con la testa. Perché cosa devono pensare i tifosi di questa squadra che, pur scossa in settimana, scende in campo con un atteggiamento così rinunciatario e timoroso?

ALLENATORE. A questo punto, dobbiamo per forza immaginare delle responsabilità del tecnico Simonelli. Forse è lui che non riesce più a motivare il gruppo che ha a disposizione, eppure si pensava che uno esperto come lui, avrebbe toccato le corde giuste. Invece, ci ritroviamo con una squadra insulsa, senza né capo né coda, che si fa asfaltare da una Casertana in pochi minuti di gioco. È vero, si affrontava la capolista, la squadra più forte del girone alla luce del suo organico, ma il Sorrento, sulla carta, è tra le squadre più forti. Cos’è che non è andato dall’inizio della stagione e continua a non andare? Posto che l’allenatore abbia le sue responsabilità, ma non può essere l’unico capro espiatorio su cui scaricare frustrazioni e amarezze.

INTERPRETI. Un’altra verità è che ci sono molti giocatori che stanno tradendo le aspettative iniziali. Il primo che ci viene in mente è Catania, e almeno in questo caso, non possiamo dare le colpe a chi ha deciso di acquistare un giocatore che due anni fa giocava e segnava in serie B con la Nocerina e lo scorso anno vinceva il campionato di Prima Divisione con la maglia dell’Avellino. L’esterno siculo è stato acquistato proprio per fare la differenza, invece, sono pochissime le gare in cui è riuscito ad eccellere. E non è un problema dell’attuale collocazione tattica che può snaturarne le caratteristiche, anche schierato nel ruolo a lui più congeniale, non è che abbia fatto sfracelli. Un altro è Danucci che, soprattutto nell’ultimo periodo, appare imbolsito e incapace di prendere in mano la squadra. Ed è un altro elemento che dovrebbe stagliarsi dall’alto dell’esperienza accumulata in tanti anni di carriera.

COMPORTAMENTO INQUALIFICABILE. Come si può trovare una giustificazione ad una squadra che raramente chiude le partite senza espulsioni? E, puntualmente, succede ai giocatori che dovrebbero tenere un comportamento edificante. È già successo ai due giocatori che abbiamo appena citato, contro la Casertana a beccarsi il rosso è stato D’Anna. Non proprio un pivellino. L’ex Benevento ha avuto un grande impatto con la nuova realtà offrendo ottime prestazioni contro Aprilia e Cosenza, ora sembra essersi fatto fagocitare dalla mediocrità generale nonché contagiare dall’aria di nervosismo. Anche lui è andato anzitempo negli spogliatoi, ma chi è che non si rende conto che queste cose sono indice di un disagio generale? Tipico di chi non riesce ad ottenere ciò che vuole e perde la trebisonda. Questa storia deve finire, perché sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. E qui si persevera sempre nello stesso errore. Inaccettabile.

E ORA? Non si può dire che questo Sorrento abbia fornito grandi prestazioni, neanche le poche volte in cui è riuscito a vincere. Si facessero tutti un esame di coscienza, a partire dal tecnico. Però, qualcosa di “grandioso” è riuscita a farlo questa squadra, non lontano di una settimana fa. Quando ha perso in casa contro l’Aversa. Abbiamo un profondo rispetto per i granata e per il loro tecnico, Nello Di Costanzo, persona competente e perbene, ma nei giorni precedenti al match, alcuni colleghi normanni ci avevano parlato di una situazione davvero critica e difficile da gestire. Tant’è che la squadra aveva perso con l’Ischia, a Sorrento ha vinto facendo le barricate (e stendiamo un velo pietoso sul fatto che il portiere avversario sia rimasto inoperoso per tutta la gara), mentre ha preso quattro sberle dal Messina. Ci viene da pensare che l’Aversa solo con il Sorrento potesse vincere, perché era difficile trovare una squadra messa peggio. Davvero non si salva nessuno tra i costieri, ora concediamo una bella passerella nella terra delle Sirene anche all’Ischia? Un gentile omaggio offerto da quello che è rimasto della società? O qualcuno ha intenzione di lottare? Che ce lo dicessero o, almeno, ce lo facessero capire, così veniamo preparati. Perché ogni volta ci crediamo, diamo fiducia alla squadra ma, puntualmente, ce ne torniamo a casa amareggiati. Fateci sapere cosa volete fare fino al termine della stagione. Grazie!

Commenti

commenti