SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI

È davvero difficile commentare una prestazione così indecorosa. Mister Sosa, a fine gara, ci è andato giù pesante parlando di squadra senza palle. Del resto, la sensazione è stata proprio questa. L’atteggiamento è stato troppo passivo e compassato, per neanche mezzo secondo i giocatori hanno dimostrato di voler vincere la partita. E l’avversario non è che fosse così irresistibile, la Neapolis è una buona squadra ma ampiamente alla portata del Sorrento. Ma non di questo Sorrento, apparso statico, sconclusionato, senza idee ma soprattutto senza carattere. Erano gli avversari ad arrivare prima sul pallone, si vedeva che in loro c’era più grinta, più mordente, più voglia di vincere. Paradossalmente, si era venuta a creare una situazione in cui serviva la stessa scossa della settimana scorsa ma, al “Vallefuoco”, mancava davvero tutto. Non c’è nulla da salvare, l’ha confermato anche il Pampa, la cui decisione di adottare un modulo ad unica punta ha destato qualche perplessità. Ma ci sono situazioni in cui i problemi tecnico-tattici lasciano il tempo che trovano quando manca l’atteggiamento, è una teoria inconfutabile nel calcio. Si poteva partire anche con un tridente formato da Maio, Caraccio e Pignatta ma sarebbe cambiato poco, infatti, nella ripresa, non c’è stato alcun miglioramento, anzi. Per gran parte del primo tempo c’è stata un’assoluta mediocrità, la gara era scialba, noiosa, soporifera. Poi il Sorrento ha rischiato grosso sul palo di Prisco e, lo scampato pericolo, non ha indotto i rossoneri ad alzare il livello di guardia bensì ad impaurirsi ulteriormente. Così, a due minuti dal termine della prima frazione, è stato subito il gol in modo ridicolo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Prisco ha saltato indisturbato ed era difficilissimo non segnare, come è possibile distrarsi così su palla da fermo? Nella ripresa, chi si aspettava una reazione è rimasto più che deluso. Gli ingressi di Pignatta e Alison non hanno ridestato il Sorrento che ha continuato ad offrire il peggio del proprio repertorio. Da horror la disattenzione che ha permesso a Pisani di involarsi verso la porta di Lombardo superandolo con un facile pallonetto. È il sogno di tutti gli attaccanti avere difensori che ti stendono tappeti rossi per andare a segnare. Stavolta è mancato anche l’orgoglio, sul 2-0 l’arbitro poteva fischiare già la fine, tant’è che l’ex Improta, appena entrato, subito è andato in rete con una facilità disarmante. Qualcosa di inaudito il Sorrento visto in quel di Mugnano, talmente imbarazzante da spazientire anche Sosa perché, di fronte a simili figuracce, non resta che tuonare. È un Sorrento senza personalità, ed è la cosa peggiore perché, soprattutto nel calcio moderno, puoi non avere qualcosa sul piano tecnico, ma non ti puoi permettere di non avere carattere. Certo, la settimana scorsa parlavamo di tutt’altro perché, sotto di due gol, in pochi si aspettavano quel ruggito che ha portato al clamoroso ribaltamento. Si sperava di dare un minimo di continuità ai risultati, invece, si riparte sempre da zero. Nelle ultime tre partite, sono state subite sette reti, decisamente troppe. Così non si può andare avanti, con il Noto c’era chi parlava di spossatezza post-viaggio, si può dire lo stesso anche dopo una trasferta a pochi passi da casa? Si possono perdere le partite ma con dignità, uscendo dal campo sempre a testa alta e con la consapevolezza di aver dato tutto, la frustrazione è quella di aver sperato di assistere ad una partita con una squadra (il Sorrento) totalmente assente.

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