SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. FOTO UFFICIO STAMPA DUE TORRI. Nessun trionfalismo, ma di motivi per sorridere ce ne sono tanti. Di solito non basta una vittoria per mettersi alle spalle una crisi, ma quando si va a vincere servendo un poker, su un campo decisamente insidioso, allora si ha la sensazione che qualcosa o sia cambiato o stia cambiando. Il Sorrento ha annichilito il Due Torri con una prestazione magistrale, con pochissime sbavature e con il cinismo da grande squadra. Prestazioni simili difficilmente si riescono a ripetere, ma la speranza è che da Gliaca di Piraino si sia ritornati con un buon carico di autostima e consapevolezza. C’era bisogno di una scossa, specialmente dopo lo scialbo pari casalingo con il Montalto Uffugo, che tanta amarezza aveva lasciato sia tra i tifosi che tra i giocatori. Quello che si era lasciato andare ad un duro sfogo è stato Vitale, il capitano dei rossoneri che, dalla sua pagina FB, aveva tuonato contro l’atteggiamento presuntuoso e poco umile di tutti, se stesso in primis. Così, quasi come una promessa personale, si è caricato la squadra sulle spalle, l’ha portata sul doppio vantaggio per poi uscire di scena, dando spazio agli altri. È lui uno dei leader in campo, a cui se ne sono aggiunti altri. Tipo La Rosa, di cui ci hanno parlato come un allenatore in campo, del resto si tratta di un elemento esperto che, in queste categorie, si è fatto sempre valere anche a buoni livelli. Poi si hanno più soluzioni anche in attacco, Pignatta è stato sicuramente un bel colpo di mercato ma, purtroppo, ha dovuto abbandonare il campo dopo pochissimi minuti contro il Due Torri. Dalla panchina è subentrato Caraccio (che poche volte ha demeritato quest’anno), che ha fornito l’assist a Vitale per lo 0-2 e lui stesso ha fatto scorrere i titoli di coda sulla partita siglando il tris. C’è stata anche gioia per Pasini, un giovane del ’96 tanto discusso e giudicato inadeguato ma che, invece, sta acquistando fiducia e mister Sosa ha sempre dimostrato di tenerlo in grande considerazione. Per fare bene in questi campionati, servono i giovani bravi, ma la saggezza e l’esperienza fanno sempre la differenza e a, questo Sorrento, non manca: basta fare i nomi di Garbini e La Rosa in difesa, Visciano e Visone a centrocampo, Vitale, Caraccio e Pignatta in attacco, poi ci sono altri over più giovani ma di grande affidabilità come Iuliano (tasso tecnico impressionante), Caldore (che ha vinto il campionato di D a Messina) ma cosa deve avere di più una squadra? Certo non si è ai livelli di Torrecuso, Akragas e Agropoli, però, non si è affatto da bassa classifica, anzi, è bastata una giornata di grazia per far capire la propria forza e ridurre in poltiglia un’avversaria. Guardando la classifica, fa rabbia constatare di aver buttato cinque punti contro squadre con meno punti dei costieri come Nuova Gioiese e Montalto Uffugo. C’è un altro dato confortante che, fino a due settimane fa, era quello più inquietante: l’assetto difensivo. Dopo essere stato perforato nove volte in tre gare, nelle ultime due è rimasto immacolato. Probabile che gli innesti di Caldore e La Rosa abbiano conferito maggior vigore al pacchetto arretrato che, nel prossimo turno, sarà chiamato a tenere bada giocatori di categoria superiore. Al “Campo Italia” verrà un’Akragas che deve colmare il ritardo di cinque punti accumulato sulla capolista e non può permettersi neanche di impattare. I giganti verranno agguerriti per portare a casa l’intero bottino, ma ora c’è un Sorrento diverso, un passo indietro metterebbe di nuovo tutto in discussione. Le motivazioni dovranno essere alte perché, fare risultato contro una pretendente al primato, irrorerebbe di ulteriore autostima questo gruppo.

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