SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. FOTO DI CARMINE GALANO. È uno dei giocatori più duttili e costanti del Sorrento, ha una grande predisposizione al sacrificio e finora è sempre stato tra i più sufficienti. Ma, probabilmente, quella di domenica sul campo del Due Torri, è stata la migliore partita di Ivan Visciano, schierato nel suo ruolo naturale di centrocampista centrale. Dalla Sicilia ci hanno detto che, in coppia con Iuliano, ha formato una diga in mediana, ed è lì che i rossoneri hanno vinto la partita. Così, per commentare proprio il rotondo e convincente successo degli uomini di Sosa in una trasferta delicatissima, contattiamo proprio chi, nel cuore del rettangolo di gioco, ha garantito impegno, forza e solidità. Visciano, come gli altri compagni di squadra che abbiamo sentito, mostra grande educazione e risponde cordialmente alle nostre domande. Prima di tutto gli chiediamo quanto sia stato importante ritornare al successo dopo un periodo di stenti e mugugni: “Venivamo da risultati negativi, siamo andati lì con la mentalità e la voglia di portare a casa l’intera posta. Eravamo convinti di potercela fare e lo si è visto in campo. Rispetto a come siamo partiti, ora abbiamo più equilibrio ed esperienza grazie ai nuovi acquisti, all’inizio eravamo troppo giovani. Giocavamo anche bene ma, quando manca l’esperienza, se non arrivano i risultati si fa sempre più fatica a risollevarsi. Non era facile violare un campo ostico come quello del Due Torri, ma ci siamo riusciti grazie alla voglia di ritornare al successo dopo diverse giornate. Siamo più sereni dopo diversi problemi anche societari”. Sulla questione societaria, anche se è un po’ rasserenata, è sempre meglio restare vigili, il mediano corallino ci rende edotti sugli ultimi aggiornamenti: “Durante le prime settimane, non ci stavamo molto con la testa anche se il mister provava a rassicurarci. Ora qualcosa è cambiato, la settimana scorsa è stata importante per noi e, magari, questa o la prossima possono portare altre novità positive per tutti. Con l’arrivo del nuovo presidente, la situazione è sicuramente cambiata rispetto ad un mese fa”. La situazione è meno nebulosa, serviva uno scossone importante e ci ha pensato il nuovo presidente a darlo. L’avv. Emilio Squillante si è presentato parlando di passione e confessando quanto abbia a cuore le sorti del Sorrento. Dopo Leonforte ha tuonato per l’atteggiamento irritante, durante quella settimana qualcuno è partito e altri sono arrivati, con il Montalto non si è andati al di là del pari, ma qualcosa di grande stava maturando. Al “Vasi” di Piraino la squadra è deflagrata, chissà che questo non possa aprire nuovi scenari: “Intanto era importante ritornare ai tre punti per ritrovare serenità e tranquillità. Era una vittoria che volevamo a tutti i costi, siamo scesi in campo con la consapevolezza di potercene ritornare con l’intero bottino. Credo che possiamo arrivare molto in alto, anche se non siamo da primo posto, ma non meritiamo di stare in basso. Noi chiediamo solo di lavorare serenamente, di non avere problemi esterni, così possiamo assolvere meglio al nostro compito, che è quello di andare in campo e fare risultato”. Se il Sorrento è quello di domenica scorsa, anche l’Akragas, prossima ospite in Via Califano, non potrà dormire sonni tranquilli: “Certo! Sappiamo di incontrare una grande squadra ma anche di poterle tenere testa, scenderemo in campo ancora una volta per vincere giocando con la stessa intensità con cui siamo andati ad imporci in terra siciliana. Per vincere le partite ci vuole fame e cattiveria agonistica”. L’ex Turris è stato spesso schierato a sinistra dei quattro di difesa e, i risultati, non è che siano stati negativi. Anzi, di giornata in giornata, pareva destreggiarsi sempre meglio ma, ricondotto in mezzo al campo, ha fatto vedere che per la categoria è un lusso. Ecco cosa ci dice in merito alla sua collocazione tattica e sull’intesa con un compagno di reparto giovane ma talentuoso come Iuliano: “Premettendo che mi metto a completa disposizione dell’allenatore per qualsiasi evenienza, ma il mio ruolo è quello di centrocampista centrale, dove preferirei giocare sempre. Ma, ripeto, all’occorrenza, mi adatterò alle esigenze della squadra, però, il meglio lo riesco a dare se ricopro la zona del campo a me più congeniale. Con Iuliano mi trovo benissimo perché ci completiamo, personalmente ho una maggiore predisposizione alla corsa e al recupero della palla, mentre lui, con le qualità tecniche che si ritrova, eccelle di più nella gestione della medesima. Ma domenica abbiamo giocato tutti bene, se sono solo due ad esprimersi al meglio non si vince con uno scarto di quattro gol”. Ci dice anche chi l’ha colpito particolarmente di questo organico: “Siamo una squadra vera, parlando dei giovani faccio comunque il nome di Iuliano che è un ’93, poi anche Pasini sta iniziando a mostrare le sue doti ed è uno che ci può dare una grande mano. In difesa, è un lusso avere uno come Garbini che, con La Rosa accanto, forma davvero una coppia di centrale difensivi di spessore. E non dimentichiamo che abbiamo anche uno come Visone che, quando avrà smaltito tutti i problemi fisici, ci darà un apporto fondamentale anche dall’alto di un’esperienza accumulata in categorie superiori”. Visciano è uno che punta in alto, che ha deciso di indossare la maglia rossonera per dimostrare il suo valore e la voglia di contribuire a qualcosa di importante: “A 27 anni non si perdono le ambizioni, anzi, ho tanta voglia di fare ancora bene. Sono consapevole di dover e poter crescere ancora tanto e togliermi belle soddisfazioni nel corso della mia carriera. Lavorare con uno come mister Sosa, che è arrivato a toccare vette altissime, e con un direttore come Ernesto Marino, figlio di cotanto padre, aiuta sicuramente tanto. Non dico di voler salire fino in massima serie, ma arrivare a calcare per parecchi anni i campi di una categoria superiore, sarebbe già un motivo di orgoglio”. E chissà che non possa farlo con la casacca del Sorrento. In un futuro non troppo lontano…

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