SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Ci si aspettava una grande reazione del Sorrento, perché i risultati non arrivavano, perché capitan Vitale aveva fatto capire che con quell’atteggiamento non si poteva andare avanti, ma una così rabbiosa e veemente in pochi se la sarebbero aspettata. I rossoneri hanno travolto il Due Torri a domicilio, un poker perentorio che li rilancia in classifica e fa ben sperare per un futuro più roseo. Tra i marcatori non figurano i nomi dei nuovi arrivi, ma è facile ipotizzare come abbiano conferito più esperienza ed equilibrio alla squadra. Questo permette anche ai “vecchi” di esaltarsi e di essere anche più utili, perché prima Caraccio doveva sgobbare, mentre ora subentra all’acciaccato Pignatta segnando e fornendo assist. Il mattatore, però, è stato colui che sta dimostrando di eccellere particolarmente in questa categoria: Ciccio Vitale. Dopo il j’accuse pubblico e il mea culpa, si è caricato la squadra sulle spalle e l’ha portata sul doppio vantaggio, poi Caraccio e Pasini hanno impreziosito, con le loro firme, il capolavoro partorito in terra siciliana. Per farci raccontare i dettagli del blitz sorrentino, ne parliamo con un autorevole collega siculo, si tratta di Salvatore Pintaudi, corrispondente de La Gazzetta dello Sport. Doveroso chiedergli qualcosa sull’esplosione dei costieri: “Diciamo che i meriti del Sorrento nascono dove iniziano i demeriti del Due Torri. Nelle ultime settimane, c’è stata una involuzione paurosa da parte della compagine siciliana. C’è da dire, comunque, che il primo tempo è stato scarno, avaro di emozioni e con pochissime occasioni da ambo le parti. Il Sorrento è passato in vantaggio appena si è affacciato in area avversaria e lì mi ha sorpreso l’atteggiamento dell’arbitro che, forse, non si è capito con gli assistenti: prima aveva fischiato la punizione per il Sorrento, poi l’ha invertita con il Due Torri che aveva anche battuto ma è tornato ancora su sui passi assegnando la battuta agli ospiti. Quello è stato l’episodio chiave visto che lì è scaturito il calcio di rigore, che non è scandaloso. Quando si colpisce la palla con le mani in barriera, ci sta che l’arbitro indichi il dischetto”. Nessuna recriminazione, dunque. Siamo arrivati all’episodio determinante, ma dopo cosa è successo? Cosa ha messo in campo la formazione rossonera per fare sfracelli di un’avversaria sempre rognosa tra le proprie mura? “Il Sorrento è stato fortunato ma anche bravo, non pagando lo scotto di dover rinunciare a Pignatta dopo una manciata di minuti. Ha disputato una partita di attesa per poi colpire senza pietà nei momenti decisivi. Una prestazione chirurgica, potrei dire. Ripeto che la prima parte è stata di una certa mediocrità poi c’è stato l’episodio che ha portato al rigore di Vitale e lì è cambiata la partita. Nella ripresa, il Due Torri è sceso in campo un po’ spregiudicato dando più spessore all’attacco con l’ingresso di Savasta ma sostituendo uno come Cassese che dava un certo equilibrio in retroguardia. Il secondo gol ospite è stato un regalo clamoroso: colossale la dormita dell’imbambolata difesa biancorossa, peraltro tutta schierata, Caraccio è stato bravo a servire Vitale che, di fatto, ha chiuso il match. Perché sullo 0-2, il Due Torri era ormai sulle gambe e sparito dalla scena. Ottimo l’impatto sulla partita di Caraccio che, quando aveva praterie davanti, era devastante in contropiede, come Maio del resto, subentrato a Vitale. Condotta esemplare degli uomini di Sosa, che hanno firmato il colpo con la tipica partita da fuori casa”. Chiediamo al collega anche l’idea che si è fatto di questo Sorrento che, con questa vittoria così convincente, può esorcizzare qualche fantasma: “E’ una squadra esperta e messa benissimo in campo. Se poi avrà sempre il cinismo con cui ha confezionato la vittoria al “Vasi”, allora è destinata a scalare posizioni disputando una stagione importante”. Ma cosa e, soprattutto, chi si è stagliato più di tutti tra le file rossonere? “Il Sorrento ha vinto la partita a centrocampo, mi hanno colpito tantissimo Iuliano e Visciano, la coppia di centrocampo che ha giganteggiato annullando i dirimpettai. Anche uno come Provenzano è stato ingabbiato e i rossoneri hanno preso il sopravvento tenendo in mano le chiavi della mediana e della partita. Benissimo anche La Rosa, che ha dettato i tempi della retroguardia comportandosi da allenatore in campo”.

 

Commenti

commenti