SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI

Può giocare indifferentemente sia in difesa che a centrocampo ma, nel Sorrento, è diventato ormai un pilastro della retroguardia. Francesco La Rosa, per gli amici “Ciccio”, insieme a Garbini forma una coppia di centrali di difesa di tutto rispetto per la categoria. Del resto, la sua carriera parla chiaro: ha sempre giocato tra i professionisti, anche in cadetteria con il Ravenna, solo lo scorso anno ha deciso di accettare l’offerta di una squadra di serie D come il Termoli. È uno che non può passare indifferente, un metro e novantacinque centimetri bastano perché uno possa essere definito un corazziere, o meglio ancora, un gigante. Con tutto il rispetto per gli interpreti della linea difensiva che scendeva in campo nelle prime giornate, ci si è resi subito conto che serviva più esperienza e, anche a detta di qualche dirigente, la necessità era “di avere due over al centro della difesa”. Ed ecco che il mercato offriva un’opportunità da non perdere e, fortunatamente, c’è stato il connubio tra La Rosa e il Sorrento. Con il gigante pugliese ritorniamo, seppur brevemente, alla partita vinta con la Battipagliese: “Sono rimasto un po’ sorpreso leggendo le dichiarazioni del tecnico della Battipagliese, secondo il quale la sua squadra meritava di vincere, non so che partita abbia visto perché, la nostra, è stata una grandissima prestazione condita da tre punti meritatissimi. Abbiamo disputato una grande partita a livello tattico e di concentrazione, rischiando poco e non abbassando mai la guardia fino a condurre in porto un successo importante”. Purtroppo, non si possono dissimulare le problematiche societarie che, spesso, minano la serenità di un gruppo. Nonostante un po’ di torbidezza, la squadra riesce ad astrarsi da tutto scendendo in campo per vincere. La Rosa non nega i disagi ma, allo stesso tempo, spera in una schiarita: “Sorrento è una piazza importante, certo ci sono stati problemi economici ma la società ci sta rassicurando dicendo che stanno risolvendo tutti i problemi. Noi vogliamo crederci dando fiducia ai nostri dirigenti nella speranza che alle parole seguano i fatti, del resto ho famiglia e questa situazione non potrei sostenerla per molto tempo. Ma, ripeto, ci assicurano che si stia sistemando tutto e a noi non può che farci piacere perché, dopo tanti anni di carriera, ho capito che senza una società sana non si va da nessuna parte. Se si vogliono raggiungere i risultati c’è bisogno di avere una solidità a livello societario, non è una banalità pensare che anche la società aiuti a conquistare dei punti in classifica”.

Sicuramente si sta lavorando in società perché si arrivi presto ad una soluzione in modo tale da rasserenare squadra e tifoseria. Inutile negare alcune forme di ostilità, ma bisogna essere orgogliosi di chi va in campo per tenere alto l’onore della maglia e di chi, la domenica, continua a recarsi al “Campo Italia” sostenendo i colori rossoneri. Spesso, è dalle difficoltà che può nascere qualcosa di veramente costruttivo. Intanto di costruttivo pare esserci l’armonia del gruppo e quella tra Garbini e La Rosa, i leader del pacchetto arretrato: “All’inizio potevamo avere un po’ di problemi perché non ci conoscevamo ma ora l’intesa sta migliorando. Pablo è un ottimo giocatore, è uno tosto che, come me, vuole vincere sempre. Poi il tempo e i risultati ci aiuteranno ulteriormente a migliorare l’affiatamento perché, non era bello vedere il Sorrento così in basso in classifica e i ragazzi ne risentivano, se arrivano i punti, come nelle ultime settimane, migliora anche la nostra intesa. Garbini, comunque, è uno che ha esperienza e che non si discute, il fatto che domenica abbiamo giocato bene non ci deve far abbassare la guardia perché, nel calcio, una settimana puoi fare bene e l’altro puoi registrare passi indietro. La ricetta per crescere è scendere in campo sempre con la massima concentrazione per fare sempre meglio”. Chi sta contribuendo a non far arenare la barca Sorrento è la professionalità di mister Sosa, verso il quale anche La Rosa spende parole lusinghiere: “E’ una persona splendida, mi ha subito destato un’ottima impressione. A parte il fatto che, fino a qualche anno fa, lo vedevo giocare in televisione e questo la dice lunga su chi ci ritroviamo come allenatore. Ma, nonostante il suo pedigree di tutto rispetto, è uno che si confronta con noi quotidianamente e lo fa con la massima umiltà. Ecco, proprio l’umiltà è la caratteristica necessaria per essere grandi persone. Il Pampa è sia una persona eccezionale che un grande allenatore, si impegna tantissimo, è il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andarsene. Questo è l’esempio più bello soprattutto per i giovani che hanno una lunga carriera davanti, avere un esempio così resta per sempre. Diciamo che il mister è abituato a categorie superiori e ora si sta calando nella realtà di quarta serie, dove non c’è la qualità che si può trovare in altri contesti”.

Ma a La Rosa chiediamo anche cosa l’abbia spinto ad accettare l’offerta del Sorrento, lui che si è aggregato al gruppo a campionato iniziato e si sta rivelando un acquisto prezioso: “La scorsa stagione avevo un ingaggio importante a Termoli, era il primo anno che giocavo in serie D. Penso di aver fatto anche piuttosto bene, quindi, speravo di riconfermare quell’ingaggio ma, nel calcio di oggi, e soprattutto in queste categorie, non c’è molta disponibilità economica a parte quei pochi club che puntano in alto. Così, ad inizio anno, ho rifiutato diverse offerte che ritenevo basse e poi, soffrendo molto la strana situazione essendo abituato ad iniziare campionati e non a subentrare in corso d’opera, ho accettato subito l’offerta del Sorrento. Spero di aver fatto la scelta giusta perché, trovandomi in una piazza importante, il mio obiettivo è quello di restarci a lungo, naturalmente con le giuste condizioni”. Si ha la sensazione che il Sorrento non abbia nulla da invidiare alle altre squadre del girone, neanche alle prime della classe. Ora bisogna dare continuità alla vittoria ottenuta nel derby andando a violare il campo del Noto, fanalino di coda. Con la doverosa premessa di dover pensare solo alla trasferta siciliana, ci interessa sapere dall’ex Termoli dove, secondo lui, potrà arrivare questo Sorrento: “Considerato il livello delle altre, se giochiamo con la stessa intensità delle ultime partite e se, soprattutto, non viene mai a mancare la voglia di vincere, possiamo davvero fare un buon campionato. L’obiettivo dichiarato della società è la salvezza e non credo proprio che avremo problemi ma, una volta archiviato tale discorso, possiamo pensare a qualcosa di più ambizioso, non ci poniamo limiti. L’importante era scrollarsi di dosso la paura della bassa classifica, ora siamo più tranquilli e pensiamo esclusivamente alla partita in casa del Noto. Che non sarà affatto facile, non ci deve trarre in inganno la loro classifica, in questi casi, si dà l’anima per rialzarsi e uscire da una situazione così difficile. Del resto, è la stessa in cui ci trovavano noi qualche settimana fa, quindi, sappiamo cosa significa. Lo sa anche il mister che ci sta caricando tantissimo per arrivare con lo spirito e la mentalità adatti onde conquistare l’intero bottino. Noi scenderemo in campo per vincere senza sottovalutare l’avversario”.

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