SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. Conosce bene il girone perché ha iniziato la stagione alla guida della Casertana, poi l’idillio con la società si è rotto dopo sole tre giornate di campionato. Eziolino Capuano ha lavorato in tantissime piazze della Campania, il suo carattere è vulcanico e imprevedibile, è un passionale a cui il lato sanguigno prende spesso il sopravvento. Così l’abbiamo contattato per fare un punto sul girone a due giornate dalla fine, con molti verdetti già arrivati e con altre squadre, tra cui il Sorrento, che si stanno giocando tutto. Il tecnico salernitano ci confessa una sua opinione prima che il campionato aprisse i battenti: “Devo ammettere che quando ho costruito la Casertana, stando attento a dotare l’organico delle pedine giuste per un campionato di vertice, una delle squadre che temevo di più come nostra possibile antagonista, era proprio il Sorrento. Mi meraviglio di come non sia riuscito a disputare una stagione all’altezza della rosa allestita, alla luce di quello che è stato il cammino, non resta che annoverare la compagine costiera tra le delusioni. Non scherziamo, ci sono giocatori di categoria superiore, mi vengono in mente Maiorino, Catania e Imparato, gente di grande spessore ma ce ne sono altri, penso a D’Anna che è arrivato a gennaio. Ecco, forse, il fatto di aver costruito la squadra a tappe ha impedito che si creasse un equilibrio stabile. Ma, non solo il Sorrento è tra le delusioni, un’altra campana come l’Aversa Normanna è stata costruita per disputare un campionato di ben altro profilo, invece, sta annaspando per ritagliarsi un posto negli spareggi con il serio rischio di restarne fuori”. La sua esperienza sulla panchina dei falchetti di Caserta è giunta al capolinea davvero troppo presto, segno che non c’erano più le condizioni per andare avanti, ma lui preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno anche dal punto di vista personale: “La mia avventura è stata effimera, difficile valutare un operato in così poco tempo. Ciò che si può dire è che ho preparato una Ferrari che chiunque avrebbe condotto al traguardo con successo, anche se hanno scelto un tecnico bravo e preparato come Ugolotti. Sono orgoglioso di aver lavorato a Caserta, tra l’altro, negli ultimi dieci anni, sono stato io a costruire, per ben due volte, due organici in grado di raggiungere l’obiettivo. Il primo è stato quello che, nel 2003-2004, si è aggiudicato lo spareggio contro il Savoia, l’altro quello di quest’anno. Non è per attribuirmi dei meriti, ma credo che nessuno possa smentire questi dati”.

Arriviamo ad un primo giudizio tecnico su quello che è stato il campionato: “Sicuramente è stato avvincente, poi alcune squadre, in particolare quattro come Casertana, Teramo, Cosenza e Foggia, hanno iniziato a correre a marce elevatissime e, con l’obiettivo ormai ipotecato, sono un po’ calate perdendo punti. Personalmente, ci tengo che le mie squadre fino all’ultimo diano sempre il massimo, come mi è successo a Fondi due anni fa, pur con la squadra salva, volevo che tenesse sempre alta la guardia”.Il ragionamento ci porta nuovamente a parlare del Sorrento, di cui aveva preconizzato un campionato di tutt’altro tenore. Gli chiediamo proprio la natura di tutti questi disagi: “Stiamo parlando di uno dei posti più belli al mondo, dove si ha la sensazione di stare in vacanza 365 giorni all’anno. La gente è perbene, questo può far sì che i giocatori non sentano la pressione necessaria per tenere alta la tensione. Inconsciamente, è un rischio a cui i giocatori vanno incontri, la piazza è di una bellezza inenarrabile, le questioni calcistiche potrebbero passare in secondo piano”. Ufficialmente Eziolino Capuano non è mai stato un allenatore del Sorrento e, non solo è stato ad un passo dal diventarlo, ma si può dire che lo sia stato per un tempo in cui si sceglie la strada della costiera solo per un week end: “Sono orgoglioso di essere stato, anche solo per due giorni, l’allenatore del Sorrento. È successo tre anni fa, fui chiamato dopo l’esonero di Sarri quando la squadra era impegnata nella lotta per la serie B, poi qualcuno decise di optare per un’altra scelta. Ma mi fa piacere che la mia strada, anche per un istante, si sia incrociata con quella della costiera sorrentina”. La sua opinione sulla forza del Sorrento non è cambiata e immagina che tutto il potenziale della squadra rossonera possa deflagrare proprio in questo rush finale. Anche grazie alla guida di chi siede in panchina: “Simonelli, oltre ad essere una persona perbene è anche un buonissimo allenatore che, per me, ha scritto la storia dei campionati di serie C. Sono sicuro che questa squadra conquisterà sei punti nelle ultime due partite, guadagnerà la miglior posizione per disputare gli spareggi e li vincerà. È la più forte, ripeto il concetto con convinzione, stiamo parlando di un organico che annovera giocatori di prima fascia per la categoria, prevedo buonissime possibilità di salvezza”.

Nello scorso turno di campionato, sono arrivate altre promozioni di squadre che, superati alcuni problemi, hanno trovato la quadratura del cerchio proprio nel momento clou. Questo il pensiero di mister Capuano: “Il Messina ha portato avanti una cavalcata impressionante dopo l’insediamento di Grassadonia. Chapeau all’allenatore salernitano che ha rivoltato la squadra, le ha conferito la giusta dose di autostima per poi issarsi nelle alte sfera della classifica. La incorono come migliore squadra del girone, non foss’altro per essersi scrollata le difficoltà da cui era stata attanagliata nei primi mesi. Mentre, anche l’Ischia merita applausi ma, già prima che iniziasse la stagione, quasi tutti gli addetti ai lavori indicavano la squadra isolana tra le pretendenti più quotate per la salvezza diretta. Certo il cammino è stato un po’ impervio, a gennaio sono state fatte epurazioni importanti, così è arrivato mister Porta a confezionare un vero e proprio capolavoro. Riguardo al Melfi, non mi sorprende che abbia brindato alla permanenza in categoria, è una buona squadra e, ad ogni campionato, riesce sempre a centrare la salvezza. L’altro posto, ormai, si può dire che sia stato assegnato alla Vigor Lamezia, a meno che non succeda una disfatta in terra lamentina”. Dal momento che, in fatto di allestimento di organici competitivi, Eziolino Capuano sembra essere una garanzia, gli chiediamo se ci sia una ricetta particolare: “Sarò laconico e dico che, per costruire un grande organico che possa arrivare lontano, oltre alle qualità tecniche dei giocatori, bisogna dare priorità a quelle umane”.

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