SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. Quante volte abbiamo sentito dire che Sorrento non vive di calcio? Be’, checché se ne dica, anche nella “Grande Bellezza” di una terra che ha ispirato tanti artisti, il calcio ha una storia. E, volendo ripercorrerne i fasti, il nome di Nando Scarpa, non può non suscitare vibrazioni nell’anima. Le stesse che si provano quando ci si trova nella terrazza ad ammirare il Golfo di Surriento, perché anche il calcio, talvolta, tocca le profondità e l’effervescenza dell’anima. Solo due anni fa, il Sorrento si giocava l’approdo nei cadetti, in quella categoria in cui ha militato per un anno, nel ’71-’72. Il punto più alto della storia del calcio in costiera, in quella vetta che suscita ricordi che strappano i sorrentini da una realtà attuale di decadenza. In quei tempi, in maglia rossonera, si esibiva proprio lui, Nando Scarpa, le cui prodezze sono ancora incise nella mente di chi ha avuto la fortuna di vivere quei tempi di entusiasmo, e non importa tanto l’epilogo di un percorso ma la gioia con cui lo si è vissuto. “Caro ragazzo, ti racconto chi era Nando Scarpa…”, è un po’ quello che farebbe adesso chi, in quei tempi, seguiva il Sorrento, ogni tifoso vorrebbe essere custode di un passato di glorie da raccontare alle nuove generazioni. A volte, fa bene aprire lo scrigno dei ricordi e lasciare che l’essenza si dispieghi nell’aria creando un’alchimia in cui il passato squarci il presente. Così, abbiamo deciso di aprire proprio questo scrigno contattando Nando Scarpa che, appena sente parlare di Sorrento, si elettrizza rimembrando attimi incancellabili: “Ho giocato grandi stagioni a Sorrento e ce l’ho nel cuore, i tifosi mi volevano bene e il sentimento di affetto era assolutamente ricambiato. C’era un bellissimo rapporto tra di noi e non dimenticherò mai le emozioni provate in costiera, davvero sono legatissimo ad una piazza che mi rievoca dolci ricordi. Per questo, anche se da lontano, mi informo sempre sui risultati della squadra rossonera”.

Il passato non si dimentica, e l’ex capitano del Sorrento si apre ad una clamorosa confessione: “Neanche a farlo apposta, qualche settimana fa ho parlato con Beppe Bruscolotti, prima che andasse a Dubai da Maradona, e ci siamo ricordati dei tempi della serie B a Sorrento proponendoci di ritornare quanto prima nella Terra delle Sirene. Credo che tra dieci giorni riusciremo a venire e sarà un vero piacere, anzi, colgo l’occasione per salutarvi tutti, passeremo un pomeriggio diverso e sicuramente piacevole”.

È un invito alla gente, oltre che a raccontarli, vuole rituffarsi nell’album dei ricordi, far finta che il tempo si sia fermato e sentire ancora quell’adrenalina. Ecco, l’adrenalina, quella che occorre all’attuale Sorrento che si sta affannando per non retrocedere tra i dilettanti. La squadra è reduce da una bella vittoria in trasferta in casa del Chieti, ma ora ce n’è un’altra all’orizzonte: contro la capolista Teramo.

Chiediamo a Nando Scarpa come bisogna prepararsi ad una sfida simile: “E’ vero che loro sono primi in classifica, ma noi abbiamo bisogno di punti. Ecco perché è importante scendere in campo grintosi, facendo capire che abbiamo tutta l’intenzione di restare tra i professionisti”. Parla da sorrentino. “Abbiamo bisogno di punti”, come se non fosse andato mai via. È un tifoso, e non lo nasconde, come se facesse parte della squadra e fosse sul punto di scendere in campo. Ma gli uomini di Simonelli, a sette giornate dalla fine della regular season, con che atteggiamento devono approcciare alle partite? “La calma è la virtù dei forti, anche se in campo bisogna farsi sentire, eh! Un po’ come faceva Salvatore Albano, lo stopper che venne dal Napoli, era uno dotato di carisma e soprattutto di grande personalità. Ci dava tanta carica in campo, consiglio all’attuale capitano del Sorrento di trasmettere quel temperamento lì. E’ importante anche sentire la sorrentinità, come faceva Nino Fiorile, si vedeva che aveva nel sangue questi colori”.

Il passato può essere una sorgente in cui abbeverarsi, e chissà che Danucci e compagni non possano attingere orgoglio e identità proprio attraverso il ricordo di chi li ha preceduti in maglia rossonera. Ma Sorrento cosa ha realmente rappresentato per Nando Scarpa? “Qualcosa di fantastico, ricordo con piacere anche il comandante, Achille Lauro. Feci molti gol in rossonero. Certo, quell’anno tra i cadetti fu storico ma culminò con un’amara retrocessione. Erano, comunque, anni in cui il Sorrento era rispettato e temuto, quando ritornai nel 75-76′, lottammo per i vertici della classifica per tutto il campionato che poi si aggiudicò il Lecce. Mi auguro che anche l’attuale Sorrento riesca nuovamente ad essere competitivo per i quartieri alti dei campionati in cui milita”. Infine un saluto e una promessa: “Saluto con affetto tutta Sorrento e credo che ci rivedremo presto…”. E tutti i tifosi, specialmente quelli presenti ai suoi tempi, già sognano di riabbracciarlo. “Caro ragazzo, ti racconto chi era Nando Scarpa…”.

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