SERVIZIO DI STEFANO SICA

Era il 12 agosto del 2012 quando Ronaldo Vanin vestì per l’ultima volta la maglia del Sorrento targato Giovanni Bucaro. Nel secondo turno della Tim Cup, il brasiliano disputò gli interi 90 minuti della gara giocata in trasferta con lo Spezia che segno l’eliminazione dei costieri dalla competizione (4-1). A fine mese, con l’addio del patron Mario Gambardella e l’inaugurazione di un’era di ridimensionamento generale dei programmi societari, arrivò la risoluzione del contratto e il trasferimento al Lecce. Dopo tre anni e un mese, l’esterno torna in penisola, sponda FC, per abbracciare il progetto di Franco Giglio. Un amore infinito quello tra Vanin e la tifoseria rossonera. Un legame che neanche il tempo e la lontananza hanno spezzato. Vanin, oltre che storico capitano del Sorrento (di cui ha indossato la casacca dal 2007 al 2012), è stato forse anche l’atleta più amato in costiera nei tempi recenti insieme al suo connazionale Paulinho. Ragazzo semplice, umile, sempre ben integrato nell’ambiente, il suo attaccamento alla maglia è stato un esempio costante per i compagni che hanno avuto la fortuna di lavorare al suo fianco. Vanin ha attraversato l’epopea d’oro del Sorrento. E’ arrivato da vincente ed è andato via col medesimo grado. Ora questo secondo matrimonio, che fa felici tutti: lui, la splendida consorte Elisa, i tifosi che da troppo tempo non vedevano l’ora di riabbracciarlo. La presentazione avverrà domani alle 17, dopo l’allenamento pomeridiano, allo stadio Italia. C’è un discorso da riprendere che espunge qualsiasi considerazione per la categoria, che pure per uno della sua storia, e della sua qualità, può essere imbarazzante. Ma all’amore non si comanda. Mai. Bentornato Ronnie.

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