SERVIZIO DI STEFANO SICA

 

In Europa non c’è uno stadio che non lo abbia visto narrare le vicende del Napoli. Da sempre al seguito degli azzurri, Ciro Troise è anche un attento osservatore delle dinamiche del settore giovanile guidato da Gianluca Grava. Una passione instancabile trasmessa dal papà Nando, un maestro di giornalismo a cui tanti di noi ci siamo abbeverati, ed alimentata per il portale di cui è direttore, IamNaples. Anche lui era presente sabato scorso al match che ha visto affrontarsi Fc Sorrento e Napoli Primavera. Sotto la sua lente d’ingrandimento le prospettive degli Azzurrini per l’imminente campionato Primavera, senza lesinare parole dolci per il Sorrento ammirato al campo Italia. “Il Napoli ha fatto un primo quarto d’ora entusiasmante riuscendo a passare meritatamente in vantaggio – il suo incipit – ma il Sorrento ha puntato su una scelta di principio diversa da quella azzurra per quanto riguarda la gestione della partita. Il Napoli infatti ha dato subito fiducia allo scacchiere titolare, mentre i rossoneri hanno mischiato un po’ le carte. Ciò non toglie comunque meriti al Napoli che poi, però, si è sciolto nel momento in cui il Sorrento ha fatto prevalere la propria fisicità e una qualità di categoria superiore. Oltre ad una certa esperienza visto che in squadra ci sono anche giocatori ultratrentenni. La Primavera azzurra può fare un buon lavoro ma c’è bisogno di una grande attività in termini di organizzazione perché, a differenza delle squadre degli scorsi anni, ha un po’ meno di talento individuale. Toccherà allo staff tecnico condurre un’opera quanto più qualitativa possibile. Bisognerà, inoltre, fare un buon lavoro sotto l’aspetto mentale. Anche in altre circostanze, come con la Roma nel triangolare di Latina o contro il Ladispoli, una volta subìto il gol si è andata a perdere la forza di impatto della squadra. Tuttavia mancano dieci giorni all’inizio del campionato e si può migliorare ancora molto”.

La Primavera adotterà sempre il 4-3-3 come al campo Italia?
“Sì. Tutte le squadre del settore giovanile giocano così. Anche i Giovanissimi, sebbene abbiano un nuovo allenatore. E’ un modulo che evidentemente fornisce maggiori garanzie visti gli organici a disposizione. La Primavera poi ha tantissimi esterni, penso a Procida, Carcatella, Selva o Farina. Saurini continuerà su questa squadra, cambiare le carte a livello tattico potrebbe creare solo confusione nel prosieguo del campionato”.

I miglior talenti azzurri, a tuo parere.
“Uno è Negro, un attaccante che ha buonissime potenzialità anche se deve affinarle per renderle ancora più efficienti. In difesa c’è Schiavi, un giocatore importante che col Sorrento ha fatto il terzino a destra e a sinistra e che come difensore centrale è cresciuto molto. Carcatella è un altro ragazzo interessante che sta ritrovando la condizione migliore dopo un anno e mezzo che non giocava”.

E l’ex rossonero Ferraro?
“E’ uno dei ragazzi più importanti di questo gruppo. In termini di personalità ci si aspetta tanto da lui. Ha fatto 30 presenze in serie D, cosa che in campo ha un valore importante. Diciamo che lui, insieme ai ragazzi che ho citato prima, fa parte di un poker di elementi che desta maggiori speranze per il futuro”.

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