Agonismo, qualche colpo proibito e tanti attimi di nervosismo in campo. Amicizia e clima di grande festa sugli spalti, prima, durante e dopo la partita. La kermesse delle due costiere tra San Vito Positano e Sorrento è stata anche l’occasione per rinnovare un gemellaggio tra le tifoserie tanto novello (essendo nato solo lo scorso anno) quanto solido e appassionato. Già mercoledì scorso, in occasione del recupero tra il San Vito e il Faiano, di scena al De Sica, una rappresentanza del gruppo Sorrentini aveva fatto visita ai colleghi di Positano. Un abbraccio che si è rinnovato domenica mattina tra bevande e pasticcini, con alcuni ultras rossoneri che hanno assistito al derby proprio nello spazio abitualmente occupato dai tifosi giallorossi, alle spalle della porta adiacente agli spogliatoi della struttura. Nel primo tempo, gli ultras del San Vito hanno preferito restare in silenzio: una forma di protesta tesa a sollecitare gli organi competenti alla riapertura del settore che dovrebbe essere loro destinato in futuro. Ovvero la piccola porzione di tribuna posizionata proprio dietro le panchine. Lì dove è appeso da sempre uno striscione che celebra identità, orgoglio e ragion d’essere di questa città: “Un calcio al razzismo”. Ad inizio ripresa, il “trionfo” di fumogeni giallorossi a rendere l’atmosfera ancora più gradevole e divertente. Il presidente onorario del San Vito, Alessandro Cecchi Paone, ha garantito a fine gara impegno ed approfondimenti sulla vicenda De Sica, promettendo anche personalmente ai tifosi un intervento in tempi celeri. “Sono sceso in campo da tre anni, quando il Positano era a rischio sparizione, e c’ho messo tante risorse e tanta passione – le sue parole -. Bisogna fare il campo ma ho detto al sindaco che questa priorità deve essere curata principalmente dalla città perché si tratta di un bene che resterà utile anche per i prossimi anni. Chiaramente sono disposto a metterci del mio, anche se questa cosa sta andando avanti troppo lentamente. Questa città ha un diritto specifico dopo aver ritrovato la passione per la propria squadra. L’anno scorso siamo andati ad un passo dalla D, attualmente siamo un po’ dietro ma abbiamo dimostrato di poter competere con una grande squadra come il Sorrento. Bisogna accelerare e, in questo senso, sto premendo sul sindaco perché lo dobbiamo a noi e a chi ospitiamo. Per fortuna Positano è una città ricca che si è potuta permettere persino di abolire una tassa”.

STEFANO SICA (FOTO DI CARMINE GALANO)

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