DI STEFANO SICA

Nel calcio dei divieti, delle tessere del tifoso, dei summit febbrili nelle stanze dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive, dei Commissariati e delle Questure, pensavamo di averle viste tutte. Mai, però, un sindaco aveva compiuto un atto motu proprio per impedire la partecipazione di tifosi ospiti ad una gara prevista sul proprio suolo cittadino. E’ accaduto domenica scorsa ad Eboli con una decisione bizzarra e stravagante, non fosse altro perché non accompagnata da un briciolo di motivazione credibile che ne potesse giustificare la natura. Un documento freddo, asettico, protocollato dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sorrento nella mattina del venerdì antecedente la gara. E che, nella parte cruciale, autorizzava la “S.S. Ebolitana 1925 srl a tenere nello stadio Dirceu la partita di calcio del Campionato Eccellenza del 6 novembre 2016 tra Ebolitana e Sorrento, con l’esclusione temporanea della presenza degli spettatori ospiti” e con un’altra prescrizione che limitava ad 800 spettatori la capienza della Tribuna centrale destinata ai sostenitori locali, ed interdiceva l’utilizzo per 28 miglia del tratto della stessa Tribuna confinante con la Curva Sud (sede in genere delle tifoserie ospiti).

Nessun atto di pubblica sicurezza come avviene in questi casi, dunque. Nessun profilo di rischio come pure si poteva temere alla vigilia visto qualche screzio passato tra le due tifoserie. Solo una decisione presa last minute da un primo cittadino che, evidentemente, non ha saputo nè potuto motivarla, carte alla mano. Perché nel documento arrivato dagli uffici di Corso Matteo Ripa non c’è accenno ad alcun problema di agibilità dei settori incriminati, tenuti, appunto, in quarantena (come è scritto nello stesso dispositivo) solo per questo appuntamento che ha impedito ai tifosi rossoneri di essere presenti al Dirceu per una gara fondamentale per il campionato del Sorrento (ne erano almeno 100 in partenza dalla costiera). Non si sa come, non si sa perché. Eppure così ha deciso Massimo Cariello, sindaco notoriamente tifoso biancazzurro. O meglio, “ex ultrà”, come definito dall’avvocato Fausto Vecchio, numero uno dell’Ebolitana e presidente del Consiglio comunale di Eboli. Un sindaco che, peraltro, è stato eletto al ballottaggio un anno e mezzo fa a capo di una coalizione di destra dopo aver trascorso parte della gioventù, come si apprende dalla sua biografia politica, con la Democrazia Cristiana per poi transitare tempo dopo in Rifondazione Comunista. Cose che capitano.

Tuttavia l’accoglienza dell’Ebolitana nei confronti dei rossoneri è stata esemplare e va ribadito. Arricchita, tra l’altro, da un gradevole rinfresco durante l’intervallo e da un piccolo spettacolo organizzato, grazie ad un’idea lodevole, in collaborazione con gli sbandieratori disabili del Centro “Sanatrix Nuova Elayon” di Eboli. Un pomeriggio quasi perfetto che la presenza di una bella “macchia” rossonera avrebbe reso ancora più affascinante.

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