SERVIZIO DI MAURIZIO LONGHI. I tifosi sapevano bene che, quella contro il Melfi, sarebbe stata una partita diversa dalle altre, perché un passo falso avrebbe quasi condannato il Sorrento ad una mesta retrocessione. Gli Ultras della Curva Nord avevano annunciato, in settimana, di ritornare ad occupare le gradinate del loro settore ma senza sostenere la squadra. Insomma, non intendevano perdersi una partita importante ma, allo stesso tempo, non volevano che passasse come una resipiscenza, la loro ferita non si è ancora rimarginata e, gli ultimi progressi, non hanno ricomposto la frattura. Però, l’amore per la maglia prende sempre il sopravvento in appuntamenti simili, si può fare silenzio con le labbra ma è il cuore a gridare tutta la passione per i colori rossoneri. Tante sono state le emozioni vissute domenica scorsa, inizialmente ci si chiedeva con che atteggiamento il Melfi si sarebbe presentato al “Campo Italia”, visto che i lucani venivano da settimane di festeggiamenti per aver centrato la salvezza diretta. Proviamo ad immaginare i pensieri, le riflessioni e le emozioni che hanno attraversato mente e cuore di un tifoso rossonero presente domenica in Via Califano.

Ma questi che capa tengono?”, il riferimento è al piglio piuttosto concentrato e sornione del Melfi. Squadra corta, attenta e ordinata in difesa, pronta ad approfittare di qualche svarione dei giocatori di Simonelli. Certo nessuno si aspettava dei regali, ma i gialloverdi sembrano intenzionati a giocarsi la partita con tutte le forze.

Dobbiamo essere più veloci, sennò non segniamo, questi hanno eretto un bunker in difesa. Evitiamo lanci lunghi e diamo più sprint alla manovra offensiva”, tutto questo mentre si continua a fare una tremenda fatica a scardinare il pacchetto arretrato del Melfi. Si difendono con ordine, mostrando una certa compattezza che sarà stata alla base del successo della squadra. La sensazione è che, per imporci, dobbiamo avere prudenza e aspettare il momento giusto per colpire. I ritmi non sono altissimi, piuttosto soporiferi, ma c’è la paura che possiamo distrarci e subire anche il gol. Quando l’ansia è alta, troppo alta, decisamente alta, si pensa sempre al peggio, chissà che non sia saltata alla mente una ipotetica conferenza stampa di Simonelli nel post-partita, con il professore a dire: “A livello emotivo, non era facile questa partita”. Non che fosse sbagliata la considerazione, sappiamo che nel calcio, come nella vita, non riuscire a gestire l’emotività può essere un brutto handicap, ma ci sono momenti in cui ogni giustificazione può apparire irritante.

Finito il primo tempo, siamo ancora sullo 0-0. Oh ma si vede che questi sono forti in trasferta! E se facessimo quattro punti in due partite, potrebbero bastare lo stesso?”, ecco, l’abbiamo appena scritto: si spera sempre nel meglio, ma tenendo presente quale può essere il peggio. All’intervallo un po’ di timore c’era, sono due anni che il Sorrento è perseguitato dalla sfortuna, non ci si meraviglierebbe troppo se non si riuscisse a trovare il guizzo anche contro il Melfi. Prima o poi ci aspettavamo il gol del vantaggio, ma meglio pensare anche all’ipotesi contraria, è un modo per ammorbidire la delusione,

Vrimm e vuttà a palla rind a port”, pensiero unanime appena inizia la seconda frazione. È vero che il peggio incombe sempre, ma pensare al meglio è la medicina indicata per contrastarlo. Il Sorrento sembra determinato, colleziona una serie di calci d’angolo. È un assedio. Si deve cambiare bandierina, alla battuta c’è Imparato.

Uah, che fetente di castagna! ‘Sto gol deve entrare nella classifica dei top di tutto il campionato”, prima di esultare per il tanto sospirato vantaggio, ci si sgrana ancora gli occhi per il capolavoro di Imparato, direttamente dal calcio d’angolo.

Adesso meglio non riportare alcun virgolettato, lo possiamo immaginare. Cosa deve pensare un tifoso che, mentre sta guardando una partita importantissima della sua squadra del cuore, si ritrova costretto ad abbandonare la struttura a causa della pioggia? Apre l’ombrello? No, gliel’hanno “sequestrato” all’entrata. Si rifugia da qualche parte? E dove? Addirittura qualcuno si rintana sotto la Curva Nord, non succede manco quando i genitori vanno a vedere le partitelle dei propri figli della scuola calcio.

La pioggia aumenta d’intensità e gli spalti si svuotano, come se improvvisamente fosse scattato l’allarme del coprifuoco. Fortunatamente viviamo tempi di pace, ma la scena rievoca contesti di guerriglia, quando all’avanzare del nemico, ci si asserraglia nei bunker. A Sorrento lo si fa quando piove durante le partite. Che spot per il calcio, che spot!

Intanto succede che…”ha segnato Innocenti, finalmente! Si è sbloccato, che bella notizia, ci servono i suoi gol”. La soddisfazione è doppia, per aver messo il risultato quasi in cassaforte e per la prima rete in rossonero del romagnolo. Attaccante arrivato nella sessione invernale di calciomercato ma che, avendo dato forfait per diverso tempo a causa di malanni fisici, non è riuscito a dare il suo contributo. Per la partita con il Melfi, mister Simonelli l’ha preferito a Musetti ed è stato ripagato con il gol del 2-0.

Segna sempre lui, ora possiamo stare quieti. Ma che è una apoteosi?”, anche Maiorino entra nel tabellino dei marcatori. 13esimo centro stagionale per lui, il goleador del Sorrento. Non è un caso che sia oggetto degli appetiti di squadre di categorie superiore, ma ora ce lo teniamo stretti noi. Può risultare ancora fondamentale. Il Melfi sembra barcollare, ma non ci sta a perdere la propria dignità.

“Che caspita di gol, non è responsabilità di nessuno. Questo ha ingarrato proprio un super gol”, è il commento alla prodezza di Cruz che rende meno pesante il passivo per la truppa di mister Bitetto, ma il risultato non sembra vacillare. Infatti, non succede più niente di rilevante fino al triplice fischio, il Sorrento mette un altro bel mattoncino sulla disputa degli spareggi.

Uagliù. Ma ci basta sul ‘o pareggio a Castel Rigone?”.

Sì, ma amma vencer ‘o stess!”.

Ci si sente distesi e galvanizzati, soddisfatti per aver visto dileguarsi le inquietudini di inizio gara e per aver ipotecato gli spareggi. Ci si rammarica per i due punti persi con il Gavorrano dopo la vittoria con l’Arzanese, per non essere usciti almeno con un punto dal “San Filippo” di Messina, ma non è tempo di piangere sul latte versato.

Manteniamo la categoria, che l’anno prossimo ci aspetta il derby con la Juve Stabia...”.

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