SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Sono loro ad aver vinto. Il Sorrento ha perso pur non meritando ma loro, quel gruppetto di calorosi tifosi presenti in curva, hanno decisamente vinto. Hanno fatto irruzione una decina di minuti dopo l’inizio della sfida, l’hanno fatto cantando, facendo sentire la loro presenza, sventolando le bandiere e attaccando gli striscioni. L’hanno fatto soprattutto per amore, saranno anche scettici, saranno anche perplessi di quello che sarà per il futuro, ma continuano ad amare e, finché ci sarà qualcuno ad indossare la maglia rossonera, loro staranno lì. Appena sono entrati, dalla Tribuna Centrale è partito un forte applauso, perché l’amore commuove e loro sono stati espressione di un sentimento imperituro, che non vacillerà mai. Saranno ragazzini? Onore ai ragazzini, i quali stanno insegnando tanto a tanti, speriamo che il loro amore aiuti ad aprire gli occhi di altri. Loro sono presenti al di là del risultato e gliene va dato atto. La domenica è colorata di rossonero per questi tifosi, il loro cuore batte forte al solo contatto con i colori del Sorrento e ormai lo si è capito. L’amore non c’è bisogno di spiegarlo, lo si vede e basta, non c’è bisogno di indicarlo, lo si nota e basta, non c’è bisogno di gridarlo ma si sente il bisogno di farlo. Perché si può silenziare tutto ma non la voce del cuore, la cassa di risonanza dell’amore, il diapason dei sentimenti più autentici. Capitan Vitale è andato ad esultare aggrappandosi all’inferriata per guardarli meglio negli occhi, perché il contatto si facesse sempre più vivo e più vero. I tifosi della curva, a fine gara, hanno anche applaudito squadra e allenatore, il quale è andato sotto il loro settore e si è fermato per qualche istante a colloquiare con alcuni di loro. Perché meritavano tempo e rispetto, un vero professionista non deve mai perdere le motivazioni, ma c’è bisogno anche di loro per non farle assopire. Dalla Tribuna Centrale, invece, qualcuno ha un po’ beccato mister Sosa per alcune scelte, ma era la rabbia del momento, quella che ti assale quando ci si sente beffati da una partita che doveva essere archiviata in tuo favore ma poi ti sfugge di mano. Anche quei tifosi avevano incitato i ragazzi per tutta la gara e, con tanta delusione sul groppone, hanno manifestato a voce alta il loro malcontento, anche questa è espressione d’amore e, nel calcio, ci sta tutta. Ma quei tifosi della curva sono stati encomiabili anche all’esterno della struttura di Via Califano, cantando e sventolando le bandiere per le strade di Sorrento, come a dire: “Noi siamo qui e amiamo i nostri colori, nulla ci farà stancare”. Nel loro cuore entrerà anche dolore, in questi anni è stato ferito, umiliato, ancora adesso gronda sangue e sofferenza ma, tutto questo, non riuscirà a scalfire il loro amore. Intatto e ritemprato dal fuoco. Oltre ogni cosa e ogni luogo.

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