SERVIZIO DI STEFANO SICA (FOTO DI ROSARIO CRISCUOLO)

La vittoria della rabbia, della determinazione e dell’intelligenza. E, soprattutto, dell’orgoglio. Un Sorrento straripante abbatte l’Ebolitana al culmine di una sfida senza storia, al di là dell’esito finale (2-0), e si porta a -7 dalla vetta in attesa del recupero col Cervinara in programma mercoledì 15 al Canada (ore 15). Ci voleva la partita perfetta per narcotizzare la capolista e renderla mansueta. E il Sorrento l’ha studiata ed interpretata con la sapienza del maestro messo a sostegno di un allievo ancora troppo acerbo. Illusori i primi venti minuti di studio e di schermaglie tattiche, dopo i quali i rossoneri hanno dettato umori e principi fondativi del match, gestendolo da padroni assoluti.

SCELTE TATTICHE – Il Sorrento torna ad assumere quella fisionomia adottata per un lungo arco temporale sotto la gestione Coppola. Al netto di Scarpa, squalificato e rimpiazzato da Vitale, l’11 titolare ricalca grosso modo quello base. In porta c’è Pezzella e la linea dfensiva è impostata, da destra a sinistra, da Ammendola, Cioffi, Terracciano e Bolzan. Centrocampo tipo con la regia di Vitiello e il supporto di Fontanarosa ed Esposito Lauri, 4-3-3 completato in avanti da Marcucci al centro e, a destra, Savarese. Per il tecnico eburino Salvatore Nastri, il 4-2-3-1 è un must irrinunciabile. Presenti al loro posto i tre ex di giornata: Visciano, che agisce da terzino destro al posto di Landolfi, Maisto, che fa coppia in mediana con Pecora, e Scognamiglio, che disegna il tandem difensivo con Pascuccio. In attacco, con Liccardi, c’è Esposito (out Marzullo).

FASE DI STUDIO – Nei primi venti minuti, come detto, non accade praticamente nulla. Il Sorrento tiene stretto il pallino del gioco ma l’Ebolitana prova a silenziarlo come sa: squadra raccolta ma non eccessivamente bassa, pressing che comincia già dalla mediana sui portatori di palla e difesa che completa senza grossi affani l’opera di salvaguardia del punto. Non manca qualche colpo proibito prematuro e sul taccuino di Cannata ci finiscono Pascuccio (brutto intervento su Fontanarosa) e Terracciano per un fallo tattico. I rossoneri, anche se si mostrano subito tonici, verticalizzano poco. Ma, quando lo fanno, potrebbero anche passare: Marcucci nasconde il pallone a Scognamiglio e Granata si supera sul bolide di Vitale indirizzato verso l’angolino. L’Ebolitana dà un primo segno di cedimento quando Pascuccio alleggerisce in modo non proprio sopraffino per Granata che cicca clamorosamente il rinvio: Savarese riceve il pallone sul destro e deve addomesticarlo prima di indirizzarlo debolmente verso il numero uno azzurro.

IL GUIZZO DELL’ARIETE – Il vantaggio è nell’aria e arriva sugli sviluppi di un corner (34′): Savarese allunga secondo un antico refrain a Vitiello il quale, però, è abile nell’alzarsi il pallone e nel pennellarlo per Marcucci che prende il terzo tempo a Scognamiglio, stile Sergio Ramos, e fulmina di testa Granata. Sugli spalti, la curva rossonera e i 50 tifosi venuti da Eboli non se le mandano a dire. E la temperatura si surriscalda pure in campo con gli eburini che ricorrono a qualche fallo sistematico (anche se non cattivo) per spezzare la tecnica narrativa di un Sorrento scatenato. I costieri dominano le operazioni e, in chiusura, Vitale potrebbe raddoppiare ma spedisce larghissima l’assistenza di Savarese, e il tempo finisce senza che l’Ebolitana abbia mai tirato in porta. Quasi un record per un big match, col Sorrento che massimizza più dalla propria fame agonistica, e da una spiccata lettura della fase, che dal numero di occasioni prodotte (che non sono tantissime).

SORRENTO CON GLI OCCHI DELLA TIGRE  – Nella ripresa, se possibile, l’Ebolitana si rende ancora più inefficace nonostante abbia l’obbligo della rimonta. Il tema tattico che voleva gli eburini cauti e prudenti (un pari regalerebbe loro virtualmente la D) è ormai saltato ma i segnali di vita sono rari e anemici. Nastri, venuto a Sorrento appositamente per uscire imbattuto, avvicenda Salcino con Vatiero ed Esposito con Margiotta, ma sono i rossoneri a sfiorare il bis anche se, in diverse situazioni, bucano l’ultimo passaggio o qualche ripartenza succosa. Tuttavia i costieri divertono, giocano sul velluto e continuano a proporre un pressing alto ed asfissiante che intorpidisce la manovra dell’Ebolitana già dalle retrovie. Prima Vitale manda di poco a lato una botta a giro su passaggio orizzontale di Ammendola, poi Marcucci impegna di testa Granata sugli sviluppi di un cross di Savarese. Poco dopo Pecora si impappina al limite dell’area lasciando campo libero allo slalom di Vitale che, sempre a giro, conclude di un soffio alto. Il Sorrento ha la sfida in pugno e può farsi male esclusivamente da solo. E infatti per poco la frittata non viene servita agli ospiti quando Ammendola regala un rinvio corto a Vatiero che indirizza subito la palla rasoterra in the box: Liccardi non arriva solo per qualche millimetro all’appuntamento col pallone. Lo stesso Toro arpiona di testa un corner tagliato ma il colpo è debole e per Pezzella è tutto facile. L’Ebolitana alza bandiera bianca praticamente qui e il Sorrento (che nel frattempo richiama in panchina Esposito Lauri per far spazio a Paradisone) potrebbe dilagare. La Manna liscia clamorosamente e Savarese, dopo averlo puntato, chiude a giro fuori. Nell’Ebolitana, Della Guardia rimpiazza l’infortunato Pascuccio ma il suo impatto sul match è esile: Vitale, approfittando di uno duello vinto a mani basse da Marcucci con Scognamiglio, si beve con facilità il nuovo entrato eburino e chiama Granata al miracolo da pochi passi. Pecora frana su Pezzella e Cannata gli sventola in faccia un rosso diretto che, in realtà, appare un po’ eccessivo.

EBOLITANA AL TAPPETO – Cosicchè l’inferiorità numerica dà solo al Sorrento lo stimolo per scacciare ogni freno inibitorio e affondare la lama nel corpo esanime azzurro. Il sinistro di Minicone (che aveva rilevato Vitale), su ripartenza bruciante rifinita da Marcucci, si spegne di pochi centimetri sopra la traversa, a Granata battuto. E, al 42′, i costieri mettono il punto esclamativo sul match: Vitiello verticalizza una punizione per Minicone il cui traversone basso trova pronto Marcucci a chiudere in rete un diagonale sontuoso per potenza e precisione.

NERVOSISMO EBURINO – Sul 2-0, gli ultimi istanti di gara sono solo accademia per il Sorrento. E finisce nel tripudio generale dei fan rossoneri che hanno goduto di una vittoria bella per importanza, intensità ed estetica. Ma è anche uno stop che genera qualche nervosismo di troppo in casa azzurra, con l’ex Scognamiglio che apostrofa in malo modo i tifosi presenti in Tribuna mettendo in atto per alcuni secondi un siparietto evitabile (“abbiamo sempre sette punti di vantaggio”, la sua provocazione prolungata e urlata a gran voce). Più grave l’atteggiamento di Pascuccio che si lascia andare a gesti irriferibili e da censura. Segni di paura ed impazienza, forse. Perché l’Ebolitana, finora meritatamente capolista, pensava magari di chiudere al campo Italia la pratica promozione. E invece dovrà sudarsela fino alla fine. Come è giusto che sia.

 

Reti: 34’ pt Marcucci, 42’ st Marcucci

SORRENTO (4-3-3) Pezzella; Ammendola, Cioffi, Terracciano, Bolzan; Esposito Lauri (20’ st Paradisone), Vitiello, Fontanarosa; Savarese (43’ st Serrapica), Marcucci, Vitale (28’ st Minicone).
A disp: Santaniello, La Mura, Arpino, Banco.
All: Coppola

EBOLITANA (4-2-3-1) Granata; Visciano, Pascuccio (11’ st Della Guardia), Scognamiglio, La Manna; Maisto, Pecora; Bruno, Esposito (1’ st Margiotta), Salcino (6’ st Vatiero); Liccardi.
A disp: Spicuzza, Panico, Napoli, Toro.
All: Nastri

Arbitro: Daniele Cannata di Faenza (Conte/Marchese)

Note: Espulso Pecora (E) al 30’ st per gioco violento. Ammoniti: Pascuccio (E), Terracciano (S), Fontanarosa (S), Bolzan (S), Bruno (E), Marcucci (S). Corner: 2-3. Recupero: 2’ pt, 4’ st

 

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