SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. La situazione in casa Aversa non è delle più serene. C’è di più oltre alla sconfitta interna subita una settimana fa contro l’Ischia, lo abbiamo appreso dalla chiacchierata con il collega Genny Viola di Normannalive.it, lui che da anni segue le vicende della compagine granata. Bando alle ciance, quindi, e ci facciamo subito dire che aria si respira dalle sue parti: “La sconfitta con l’Ischia ha creato scossoni all’interno dell’entourage normanno. Il presidente Spezzaferri, a fine gara, ha tuonato contro tutti dissentendo dalle parole di mister Di Costanzo il quale, tra le altre cose, ha parlato delle condizioni non ottimali del rettangolo di gioco. Poi, lo stesso patron, ha rimproverato Suarino per l’espulsione e sul centrocampista si è aperto un vero e proprio caso dal momento che non ha accettato la presa di posizione così dura nei suoi confronti e spinge per andare via. Su di lui c’è il forte interessamento del Messina e, qualora si dovesse concretizzare l’addio, l’Aversa dovrebbe intervenire per colmare il buco in mediana, si parla con insistenza di Maisto, sicuramente qualcosa succederà nelle ultime battute del calciomercato”. C’è un clima di tensione, evidentemente, il tonfo al “Bisceglia” contro l’Ischia ha fatto da detonatore a malumori che covavano da tempo. In questi casi, i risultati positivi sul campo possono essere l’unica medicina, ma ci interessa sapere i motivi di questo flop casalingo: “E’ stata una settimana turbolenta, la sconfitta con l’Ischia potrebbe aver creato un contraccolpo psicologico. Ho avuto la sensazione che l’Aversa abbia avuto il braccino corto, sapeva di dover fare risultato ma non ha giocato con l’intensità giusta per ottenerlo. Ha subito il favore del pronostico senza essere capace di imporre il proprio gioco”. Detto questo, che ci interessava particolarmente per capire la situazione attuale che sta vivendo la prossima avversaria del Sorrento, tocchiamo il punto relativo alle peculiarità intrinseche dei normanni per conoscerne pregi e difetti. Il collega ci fa una panorama generale: “E’ una squadra collaudata guidata da un tecnico di grande esperienza come Nello Di Costanzo il cui credo tattico è il 4-4-2. Per domenica ci sarà una emergenza a centrocampo, non giocherà Suarino per squalifica e, probabilmente, il tecnico opterà per la soluzione Di Vicino. Su quest’ultimo bisogna aprire una parentesi particolare: è un giocatore di spessore e le sue qualità non si possono mettere in discussione, ma non ha ancora avuto modo di esprimere tutto il suo potenziale perché non gli è stata trovata una collocazione definitiva nello scacchiere tattico. Gli esterni alti dovrebbero essere sempre Comini e Galizia, mentre in attacco c’è il ballottaggio tra Vicentin e Maiella per chi debba affiancare Orlando. Per quanto riguarda il pacchetto arretrato, la linea a quattro composta da Balzano, Prevete, Porcaro ed Esposito dovrebbe essere confermata in blocco, mentre tra i pali, rientrerà D’Agostino, ma può essere che venga schierato ancora Russo. Sta di fatto che il presidente ha fatto capire che, in qualsiasi modo, bisogna restare tra i professionisti. Per il momento, non si può essere soddisfatti di questo piazzamento in classifica”. Non si è soddisfatti dunque, be’ neanche il Sorrento può esserlo. Se non lo è l’Aversa che orbita intorno all’ottavo posto, come può esserlo chi non rientra neanche tra quelle che andrebbero a giocarsi gli spareggi? Ecco perché gli uomini di Simonelli devono dare una sterzata al proprio cammino, iniziando già da domenica, dimenticando lo stop di Poggibonsi, e andando all’assalto dei cugini granata. Ai quali è stata già inflitta un’amarezza nella gara d’andata, in uno dei periodi in cui ci si illudeva in un campionato se non di vertice ma almeno più esaltante, prima che i disagi prendessero il sopravvento. Chiediamo, comunque, a Genny Viola cosa deve temere il Sorrento di quest’Aversa ferita e se ci indica un suo punto debole: “Soprattutto la voglia di riscatto dopo il ko con l’Ischia e, dopo il monito del presidente, a Sorrento potrebbe scendere in campo una squadra determinata a cancellare l’ultimo passo falso giocando con orgoglio e determinazione. Poi l’Aversa può contare su giocatori di grande qualità e di categoria superiore ai quali, finora, è mancata la continuità. Mentre a questa squadra manca un regista, uno che detti i tempi, un costruttore di gioco, si era puntato su Suarino ma è un giocatore che esprime il meglio di sé nella fase offensiva, il tassello che manca è proprio una mente pensante in mezzo al campo”.

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