L’unica certezza risiede nell’incertezza della posizione di mister Chiappino. Può sembrare un paradosso, ma è semplicemente il “teorema” che, più degli altri, fotografa la situazione in casa-Sorrento.

L’allenatore rossonero potrebbe ricevere il “benservito” già nella serata di domani, quando dirigenza e proprietà cercheranno di convergere in una sintesi (difficilmente unitaria…) sulle contromisure da adottare all’indomani del quarto Kappaò di fila.

La lancetta del destino di Chiappino, al momento, penderebbe però dalla parte dell’esonero: a pesare, l’avara e confusionaria reazione dei rossoneri al gol del Martina, condita dalle solite evitabili espulsioni per protesta.

Tuttavia, il tecnico, ex Genoa-primavera, ha dalla sua parte più di un estimatore in dirigenza e qualche attenuante non di poco conto. Tra queste, la circostanza che, Martina a parte, il Sorrento si è sempre battuto alla pari con qualsiasi avversario, dimostrando comunque di possedere un impianto di gioco e caratteriale da migliorare, sì, ma non da rifondare.

Ma non solo: al mister va riconosciuta una straordinaria adattabilità al progetto-Sorrento, e una naturale propensione al sacrificio, in virtù della mancanza di un vice-allenatore, del tardivo ingaggio di un difensore (Chiappino chiedeva un centrale dal mese di agosto, è arrivato Pisani, signor-giocatore sulla carta, ma solitamente impiegato da terzino) e della discutibile volontà della società di fare a meno di un vero direttore sportivo, da impegnare non solo sul mercato ma anche come filtro con l’area tecnica. Insomma, una serie di attenuanti che potrebbero pesare nelle decisioni della società, nel “concedere” all’allenatore una ulteriore settimana di proroga.

L’ipotesi della “proroga” potrebbe materializzarsi anche in caso di mancato accordo sul nome del successore. E qui potrebbero venire al pettine tutte le fisiologiche divergenze tra la proprietà, detentrice delle quote societarie e del titolo, e la dirigenza, espressione dei principali sponsor-finanziatori della stagione. Le posizioni, infatti, sono risapute ai più: l’amministratore unico, Francesco D’Angelo, proprietario del 97 per cento delle quote, stima Giovanni Simonelli, tanto da averne “sondato” la disponibilità ancor prima della gara contro il Martina. Secondo i rumors, Simonelli avrebbe confermato i contatti, ma non sciolto le riserve. D’altronde, il progetto della valorizzazione della linea-verde, venne già proposto al professore di Saviano nella prima stagione in rossonero, con risultati assai mediocri e la rincorsa ad un mercato supplementare per dare esperienza ad una rosa che vantava assai giovani (Strambelli, Caccavallo, Virtanen, Greco, Ferrara vennero “scalzati” dai vari Fialdini, La Vista, Panarelli, Myrtaj…).

Commenti

commenti