SERVIZIO A CURA DI STEFANO SICA
Trentacinque anni e non sentirli. A Torrecuso, Salvatore Galizia ha trovato una seconda giovinezza. Merito del suo spirito di sacrificio, marchio a fuoco del professionista vero, e di un ambiente che lo ha messo con tutte le sue componenti in condizione di esaltare ancora le proprie qualità. I 16 gol realizzati col Marcianise in D nel 2003/04 sono un record oramai in via di demolizione. Il motivo è presto spiegato. “Fare 11 reti in 12 partite, in un girone così difficile come questo, non è mai facile – ricorda l’attaccante napoletano -. Se sto facendo bene è anche per merito di tutti: compagni, staff tecnico e società. Sento quotidianamente la fiducia da parte loro e questo aiuta. Ma in definitiva ho scelto Torrecuso proprio per questa ragione. L’ho fatto a pelle, ad intuito. Mi incontrai col direttore Zotti e poi con la famiglia Rillo che mi fece subito un’ottima impressione. L’accordo è stato trovato in un attimo. Sono entrato in squadra e mi hanno dato la fascia di capitano facendomi sentire immediatamente importante. Un motivo di grande orgoglio per me. E tutto ciò spinge ancora di più a dare il massimo. Oggi qui ho tutto e sono davvero contento“.

Come è maturata la sconfitta di Battipaglia?
Eravamo rimaneggiati viste le quattro squalifiche, tra cui quella che ha costretto anche me a dare forfait. Ma chi è sceso in campo ha ben figurato. Non è stata una partita ricca di occasioni da rete. Noi abbiamo fallito un rigore e siamo stati puniti. Però non è che in precedenza ci avessero creato chissà quali problemi. Abbiamo preso gol sugli sviluppi di una rimessa laterale da cui poi è arrivato il bel numero di Leone. Di sicuro è stata una sconfitta immeritata. Anzi, ai punti forse avremmo dovuto vincere noi“.

Ora il Sorrento, una squadra a cui peraltro hai rifilato diverse delusioni quando eri al Marcianise. Che gara ti aspetti anche alla luce delle possibili novità nell’assetto tecnico dei rossoneri?
Il Sorrento ha nomi molto importanti per la categoria. Non dovesse subire modifiche, sarà un avversario difficilissimo da affrontare. Ma anche diversamente, non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno. Di sicuro non si batte per caso la Frattese, una squadra che a mio avviso disputa un calcio divertente, uno dei migliori nel nostro girone, e ho avuto modo di riscontrarlo quando venne a Torrecuso. Mi sembra invece che il Sorrento abbia vinto brillando, quindi dovremo affrontarlo con la mentalità giusta“.

Modulo e assenti in vista di domenica?
Come modulo utilizziamo sempre il 4-4-2, nel quale faccio la seconda punta. Assenti non ce ne saranno. Saremo al completo“.

Siete la capolista un po’ a sorpresa del raggruppamento: i vostri obiettivi di partenza ora sono cambiati?
E’ vero che sulla carta non eravamo partiti per assestarci in vetta e che non ci aspettavamo affatto di stare dove stiamo. Ma è altrettanto vero che l’appetito vien mangiando. Credo che ora la società voglia giocarsela ed interverrà per rendere questa squadra ancora più forte. Del resto sarebbe un peccato non provarci. Ci stiamo divertendo e non vogliamo fermarci“.

Dopo diversi anni hai dovuto “rinunciare” alla convocazione del Team Napoli Soccer, la casa dei tuoi tanti raduni estivi. Un po’ ti è mancato?
E’ chiaro che dopo tanti anni ti affezioni alle persone che ne fanno parte, a cominciare dal direttore organizzativo Italo Farinella, a cui sono molto legato. Il Team ti consentiva di allenarti sempre col sorriso e di condividere con tante persone i momenti di ansia e di preoccupazione per una chiamata che non arrivava. Quest’estate ho pensato molto ai ragazzi che si allenavano a Pianura e con alcuni ci siamo sentiti spesso, a partire da Massimo Russo. Pensavo a loro e mi ritenevo fortunato per aver avuto già la chance di accasarmi in una squadra“.

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