SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Appena sono arrivati hanno attaccato sull’inferriata lo striscione con la scritta “sorrentini” in rossonero e a caratteri cubitali. Come per dire: “Noi ci siamo, ora tocca a voi”. Erano in tanti a varcare i cancelli dello “Ianniello”, non volevano perdersi quella che poteva essere una giornata di rilancio per il calcio in costiera. Dopo l’amara retrocessione dell’anno scorso e un campionato di alti e bassi, era arrivato il momento che onore e orgoglio prendessero il sopravvento perché ci si giocava il professionismo. Una meta a cui, anni fa, si è arrivati anche grazie ai gol di Francesco Ripa, attuale bomber dell’Arzanese e artefice principale della grande ricorsa agli spareggi della compagine biancoceleste. Al momento dell’entrata in campo delle due squadre, dal settore dei tifosi sorrentini si è alzato un coro di riconoscenza verso Spiderman che, dal canto suo, si è rivolto verso di loro applaudendo. Ebbene, i tifosi del Sorrento, in quell’istante, non hanno pensato che Ripa fosse un avversario ma colui che li aveva fatti emozionare in stagioni di grande trasporto e coinvolgimento da parte di squadra e tifoseria. I tifosi sorrentini non dimenticano chi li ha fatti sognare e sanno cosa significa la gratitudine, questo atteggiamento che, purtroppo, poco si concilia con il calcio, è spesso sfruttato da chi si accontenta di lavorare all’acqua di rose, senza tenere conto che sugli spalti, saranno anche in pochi, ma vivono per questi colori. Ci si giocava la permanenza tra i professionisti, una gara delicatissima, ma quei fotogrammi delle reti di Ripa che incendiava il “Campo Italia” erano ritornati vivissimi, perché ci si può dimenticare di tutto ma non quando si è amato. Quando hai amato, che sia una persona o un momento della tua vita, nel momento in cui quei brandelli del passato si affacciano sul presente, il cuore torna a palpitare, la nostalgia ti ghermisce, fissi lo sguardo nel vuoto e senti nell’aria quell’amore effuso. Fa parte della vita, ed è anche il bello della medesima, per sempre il proprio cuore resterà legato a momenti di immenso valore, come se sfogliando le pagine del proprio diario ci si commuove leggendo qualcosa di straordinario. Il diario in questione è quello del tifoso del Sorrento, in passato era stato scritto qualcosa di grande, mentre in quelle pagine bianche si sta scrivendo un capitolo umiliante. Cosa prova una persona quando sfoglia il diario del proprio cuore e legge di vecchi amori? Lo possiamo chiedere ai tifosi sorrentini presenti a Frattamaggiore, ma poi deve essere stato davvero brutto il contrasto tra la gloria del passato e l’incubo di presente e futuro. Chi era in campo ha perso, ma chi era sugli spalti ha vinto perché chi ama vince sempre, anche quando c’è chi gioca con i loro sentimenti e prova a gelarne il cuore. A fine gara, esultavano con ironia per un gol mai arrivato, come a dire: “Non ci avete fatto esultare ma noi lo facciamo lo stesso….”. E, per qualcuno, deve essere stato uno schiaffo in pieno volto.

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