SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. In un certo senso, sembra un piccolo assaggio di un’altra categoria, negli anni scorsi abbiamo raggiunto colleghi di tutte le parti d’Italia per conoscere i prossimi avversari del Sorrento, mentre quest’anno siamo rimasti confinati alla Campania. Adesso, in vista della fase nazionale dei play off, i nostri microfoni si sono riattivati fino a raggiungere le frequenze di San Cataldo, provincia di Caltanisetta, per conoscere meglio la Sancataldese, prossima avversaria del FC Sorrento in questa doppia semifinale play off. In gioco c’è la promozione in serie D, a raccontarci tutto della compagine sicula è il preparatissimo Claudio Costanzo, firma della redazione di Caltanisetta del quotidiano La Sicilia, lui che conosce a menadito la Sancataldese.

SECONDO POSTO IN CAMPIONATO. Il girone è stato vinto dal Gela, cinque punti dietro si è posizionata la Sancataldese che, a differenza dei più blasonati avversari, non era partita per la promozione diretta. Si sta vivendo un sogno in quel di San Cataldo, la squadra è consapevole della sua forza, il collega siciliano ci presenta un po’ i prossimi avversari degli uomini di Turi: “La Sancataldese, come recita l’articolo uno della costituzione verde-amaranto, è una squadra fondata sul lavoro. È una cooperativa di ragazzi giovanissimi, l’età media è molto bassa, in ogni partita si gioca sempre con una concentrazione ai massimi livelli. Quando si perde è perché gli avversari dimostrano di essere più forti ma non per propri demeriti, questa squadra non molla di un centimetro, ha cullato anche il sogno di chiudere il campionato in testa ma poi, alla distanza, è venuta fuori la corazzata Gela. Per la Sancataldese si è trattato di un secondo posto comunque soddisfacente perché permette di dare un seguito a questo costante processo di crescita, toccare quota 59 punti, cinque in meno della capolista, è stato un record anche se vedendo i numeri del FC Sorrento mi viene da impallidire. Quella di San Cataldo è una realtà dove si fa tanto con poco, lo scorso anno è stato chiuso il girone al terzo posto e, dopo aver vinto la semifinale play off della fase regionale, in finale si è stati piegati dal Mazara solo ai tempi supplementari. Quest’anno si è fatto meglio e ora, pur consapevoli dello strapotere del FC Sorrento, si spera di continuare questa favola e di conquistare la D che manca dal 2002. Ci tengo a sottolineare che, rispetto alle squadre con cui lo scorso anno si è giocato i play off, solo la Sancataldese è riuscita a ripetersi, mentre altre hanno navigato addirittura nei bassifondi. Relativamente al campionato, ci sono state partite che hanno segnato la svolta come quella giocata in casa dell’Alcamo, è stata una prestazione pessima e la Sancataldese soccombeva sotto di due gol, poi la gara si è infiammata negli ultimi venti minuti, la squadra era riuscita a pervenire al pareggio per poi firmare il clamoroso blitz con una punizione quasi a tempo scaduto. Quella partita ha fatto sì che la squadra trovasse la forza per insediarsi in vetta e restarvi per una decina di giornate. Il Gela, come già detto, è stata la corazzata ma, all’andata, è stato travolto dalla Sancataldese con un sonoro 4-0 e poi, al ritorno, si è perso di misura per un eurogol. La bestia nera era il Paceco, che aveva battuto i verde-amaranto sia all’andata che al ritorno, mentre in finale play off ci si è presi la migliore rivincita in una gara decisiva che aveva in palio l’accesso alla fase nazionale”.

CARATTERISTICHE. Ora passiamo a conoscere i nomi di questa squadra, i giocatori che hanno condotto la Sancataldese alla fase nazionale e le peculiarità tecnico-tattiche: “E’ una squadra che al “Valentino Mazzola” ha un rendimento mostruoso, fa della determinazione e dell’aggressività le sue armi migliori e si esalta nelle difficoltà, a Sorrento ci saranno due assenze pesantissime ma questo spingerà gli altri e non far rimpiangere chi non ci sarà. Mancherà Martorana, difensore centrale, tra l’altro anche goleador visto che è andato in rete per ben sette volte, purtroppo si è infortunato al ginocchio e per lui la stagione è terminata anzitempo. Mentre anche Scillufo non sarà della partita, si proverà in tutti i modi a recuperarlo per il ritorno, si tratta di un attaccante che lo scorso anno ha timbrato per ben trenta volte il cartellino, quest’anno è ritornato a San Cataldo nella finestra invernale ma è stato bersagliato dagli infortuni e, nella finale contro il Paceco, ha dovuto alzare bandiera bianca ad inizio gara. Però, per far capire quanto sia importante il gruppo per la squadra, con il forfait di Scillufo e l’assenza di Montalbano, il cannoniere della Sancataldese, è stato schierato Bruno al centro dell’attacco, uno che solitamente preferisce svariare e attaccare gli spazi, proprio lui si è erto a protagonista segnando il gol vittoria. Detto dell’attacco, con Montalbano e Bruno che dovrebbero prendere parte alla gara di Sorrento, ci sono tanti piccoli leader, a partire da Dolenti, il guardiano dei pali, che, fino a due anni fa, era il terzo portiere del Trapani, capitan Di Marco, difensore centrale, uno che con i suoi 32 anni è tra i più esperti insieme al 35enne Maniscalco, un veterano, il metronomo della squadra, che calcia indifferentemente sia di destro che di sinistro e, all’occorrenza, può essere schierato anche al centro della difesa. Gli altri due mastini del centrocampo sono Saddik Bello e Prezzabile, due moti perpetui che completano la mediana di mister Marcenò. Su quest’ultimo è doveroso soffermarsi, pur essendo giovanissimo (poco più che trentenne), ha fatto prima il vice di Torregrossa per poi esordire in prima squadra nel gennaio del 2014, i numeri parlano chiaro: in 73 partite ha totalizzato la bellezza di 135 punti, un dovere riconoscergli i giusti meriti”.

ECCELLENZA SICILIANA E PUBBLICO SANCATALDESE. È presumibile che il tifo verde-amaranto sia in trepidazione per questa doppia sfida che decreterà la prima finalista, la voglia di coltivare questo sogno c’è tutta. E poi ci facciamo dire dal gentile collega qualcosa del dilettantismo siciliano: “La tifoseria è in fermento, si stanno organizzando per giungere in massa in costiera, il gruppo del “Commando Neuropatico” è sempre presente e non lascia mai la squadra sola, come non lo farà in questo doppio incontro con il FC Sorrento. Soprattutto se i giochi saranno aperti, prevedo uno stadio pieno al ritorno. Per quanto riguarda l’Eccellenza siciliana, si corre tanto, per emergere serve tanta aggressività e tutte vendono cara la pelle, poi i valori cambiano sempre tra un girone e l’altro, con il ritorno che diventa un altro campionato”.

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