SERVIZIO DI STEFANO SICA

 

Nonostante il pari a reti bianche col Faiano, maturato al XXIII Giugno di Pontecagnano, il bicchiere è mezzo pieno per Mario Turi, tecnico del FC Sorrento. Abnegazione e generosità non sono bastate, secondo il trainer rossonero, per abbattere le resistenze dei salernitani, chiusi a riccio a protezione del punticino.

 

FAIANO BARRICADERO – “Quando andiamo fuori casa a giocare contro certe squadre, soprattutto su questi campi complicati, si possono avere delle difficoltà. Io però non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi: hanno corso dall’inizio alla fine dando l’anima e credendo nella vittoria fino all’ultimo secondo. Poi è chiaro che se la palla non entra neanche in una situazione come quella capitata a Gargiulo nel recupero, significa che è una giornata no. E che sono partite nelle quali puoi rischiare pure di perdere. Le abbiamo studiate tutte, con la palla a terra e con la palla alta. Abbiamo provato ad aggirarli ma davanti a noi c’era un avversario che si è difeso con le unghie e con i denti. Così diventa difficile trovare spazi. Da un punto di vista caratteriale, non posso dir nulla ai ragazzi: hanno battagliato per 90 minuti scendendo al livello dei loro avversari, non tirando mai la gamba ed andando duro nei contrasti. Poi è ovvio che da una squadra come la nostra ci si aspetta sempre i tre punti, perciò dobbiamo essere bravi noi a sfruttare anche la minima occasione per andare in vantaggio e giocare quindi in spazi diversi, quando gli avversari devono giocoforza aprirsi e concedere qualcosa. Noi nel primo tempo abbiamo avuto pazienza nel far girare la palla cercando il varco giusto. In questa fase siamo stati ordinati dal punto di vista tattico ma poco cattivi nel voler incidere negli ultimi 20 metri di campo. Nella ripresa abbiamo forzato un po’ ma ci siamo trovati di fronte all’ostruzionismo di un avversario che prendeva tempo su ogni situazione. Ed è lì che dobbiamo restare calmi anche perché, fuori Sorrento, di squadre così ne incontreremo tante. E tutte vorranno fare con noi il punto della gloria. Ora ci dobbiamo solo rimboccare le maniche e lavorare più del solito”.

GARGIULO SI’, FRAGIELLO NO – “Col senno del poi potremmo discutere di tutto. Alla fine ci abbiamo provato pure con due arieti perché avevamo lì anche Temponi che, purtroppo, non ha giocato dall’inizio in quanto colpito da un attacco influenzale. E poi è sceso in campo con 38 di febbre. Anche la sua mancanza ci ha tolto una soluzione importante sulle palle inattive perché lui è molto bravo di testa. Siamo una squadra costruita per giocare palla a terra e non mi va di snaturarla. Poi, se l’esigenza lo richiede, possiamo utilizzare anche l’ariete. Ma, concettualmente, io non posso improvvisare una impostazione di gioco per una sola partita. E’ chiaro che fuori casa potremo trovare molte squadre che avranno questo atteggiamento difensivistico, magari in quei casi dovremo provare soluzioni alternative”.

VANIN AL DEBUTTO – “Ronaldo non lo scopro di certo io visto che ha giocato in ben altre categorie. E’ un ragazzo eccezionale e sono contento del suo impegno come del cuore di tutti i ragazzi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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