(SERVIZIO A CURA DI STEFANO SICA) Tanta fantasia e sgroppate sulla fascia in quantità. Filippo Tiscione, di professione ala destra, è uno degli elementi su cui l’Agropoli ha puntato in estate per vincere il campionato in ossequio ai desiderata di patron Cerruti. E, in effetti, nel curriculum dell’atleta palermitano classe 1985 qualche annata da vincente c’è. Due su tutte: quelle con la Nocerina nel 2009 (vittima il Vico Equense nello spareggio) e col Savoia nella recente stagione. La tecnica sopraffina e il fisico brevilineo sono i suoi biglietti da visita. Per i terzini del Sorrento, domenica prossima al Guariglia, il lavoro sarà arduo. Anche perchè, più in generale, bisognerà affrontare una squadra in cerca di riscatto dopo i primi due stop stagionali che hanno allontanato almeno per ora l’Akragas, diretta concorrente dei cilentani che adesso è in vetta alla classifica. “Perdere non fa mai piacere e un po’ di malumore c’è ed è normale – esordisce Tiscione –. Ma il gruppo è compatto come il primo giorno. Ed è totalmente dalla parte di mister Pirozzi. Abbiamo fiducia in lui e glielo dimostriamo quotidianamente. Del resto sappiamo di avere qualità e mezzi per poterci risollevare. Dobbiamo solo ritrovare il morale giusto e poi saremo liberi di esprimere le nostre potenzialità. Ne sono sicuro“.

Ma le cause di questo avvio choc a cosa sono dovute? Problemi di natura atletica o psicologica?
Atleticamente stiamo bene. Forse c’è stato un calo mentale ma noi crediamo ancora nell’obiettivo. Per questo motivo stiamo ritrovando l’equilibrio giusto tra di noi. E usciremo fuori da questo momento, sono fiducioso“.

Adesso il Sorrento. Insidie di questo derby?
Noi dei nostri avversari possiamo avere rispetto, ma paura mai. Diciamo che mi aspetto un Sorrento in ottima salute dal punto di vista fisico, dal momento che ha un preparatore atletico come il Prof. Fucci che conosco molto bene. Ho lavorato con lui l’anno scorso al Savoia e ne conosco le metodologie. Fucci è bravo, sa come far correre le sue squadre e voglio approfittare del vostro portale anche per salutarlo“.

Non restare al Savoia giocandosi una chance in Lega Pro l’ha amareggiata?
Torre mi manca. Lì ho tanti amici ed ho avuto il privilegio di stare a contatto con una tifoseria unica. Il mondo Savoia è stata per me una grande famiglia. In verità potevo restare a Torre perchè il contratto mi era stato offerto. Ma avevo già preso la decisione di andare ad Agropoli. La scelta era fatta, volevo questo club e non me ne pento. Anzi, sono molto contento di stare qui“.

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