DI STEFANO SICA

Nel post-gara con la Scafatese 1922, il dito puntato, con molta classe ma senza troppi giri di parole, del coordinatore del Fc Sorrento, Franco Giglio, sullo spostamento a Scafati dell’ultimo impegno del Città di Nocera col San Vito Positano. In Curva Nord, striscione Sorrentini capovolto e “sciopero” del tifo. Così gli ultras rossoneri del gruppo “Sorrentini” hanno voluto esternare la loro civile ma plateale protesta contro l’intesa tra il club giallorosso e quello molosso che ha privato il match della sua sede naturale, il De Sica. Lasciando nell’aria la sensazione di un epilogo sportivo già scritto e con poche possibilità di una belligeranza reale. Sul campo, e questa è l’opinione comune che lega un po’ tutte le componenti in costiera, il Città di Nocera ha meritato la vittoria del campionato per i numeri straordinari che ha imposto soprattutto nel corso di un girone di ritorno all’arma bianca. Ma non poche perplessità ha destato la decisione del San Vito Positano di rinunciare, se non nella forma certamente nella sostanza, al fattore campo per l’ultimo appuntamento stagionale. E di averlo fatto in cambio di una contropartita economica allettante in quanto conseguente alla presenza di oltre 1500 tifosi molossi sugli spalti. Un’opzione che ha reso più sfumata qualsiasi problematica di ordine pubblico, che nessuno nega fosse di attualità ma che sarebbe stata risolvibile con una disputa della sfida a porte chiuse. Prassi, del resto, prediletta spesso dagli organi competenti per le partite a rischio. E non solo in questa categoria. Da qui l’irritazione di Giglio e del tifo rossonero. E la richiesta di spiegazioni a chi è deputato a salvaguardare la regolarità dei campionati e l’applicazione delle regole. Il Football Club Sorrento chiede rispetto, quindi. E pari dignità. E lo chiede uno zoccolo duro del tifo che quest’anno si è riorganizzato attorno al nuovo soggetto calcistico peninsulare, coinvolgendo nuovi appassionati, molti giovanissimi, soprattutto grazie all’attivismo di diversi storici esponenti della vecchia guardia. Si tornerà a tifare in Curva, questo è certo. Ma quest’ultima pagina ha alimentato delusione e rammarico. E gli ultras rossoneri hanno voluto marcare così il loro dissenso.

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