Fulvio CasconeNon siamo in clima natalizio ma Pantano e Miranda decidono di anticipare i tempi, assumono le sembianze di Babbo Natale e dispensano regali ai ragazzi di Vivarini. Quarta sconfitta interna su sei gare allo stadio Italia, inutile affermare di ritrovarsi con una media retrocessione. Se col Chieti si può imputare la sconfitta alle decisioni arbitrali, oggi bisogna soltanto recitare il mea culpa con capo chino, fare un esame di coscienza e guardare al futuro con grande apprensione. In tali condizioni non si va lontano, la serie D si avvicina a grandi passi, finisce nel modo peggiore la settimana “abruzzese”, due sconfitte consecutive interne rappresentano una mazzata da cui è difficile risollevarsi. Lo squalificato Chiappino non trova pace sulla tribuna centrale, cammina nervosamente avanti e indietro distribuendo consigli a iosa, è tutto inutile, non si possono regalare in novanta minuti tre reti.

Cinque le assenze tra i rossoneri, in difesa l’esterno Caldore per squalifica, centrocampo da rifare per l’infortunio grave di Esposito (si prospettano sei mesi di stop per i legamenti del crociato) e di Lettieri fermato dal giudice sportivo, in attacco gli infortunati di lungo corso Musetti e Parodi. Tra gli ospiti il portiere titolare Serraiocco (il primavera Milan Narduzzo non lo fa rimpiangere) e l’ex Arcuri ancora all’asciutto di presenze. Chiappino decide per il ribaltone, formazione rivoluzionata: Polizzi, Benci, Catania e Improta sono in panchina, al loro posto rispettivamente: Miranda, Coulibaly, Canotto e Chinellato.
Il Teramo, pur col risultato a favore, delude fortemente, si attende una prestazione diversa da una compagine imbattuta con la migliore retroguardia, unica nota positiva il centravanti brasiliano Dimas gran bel giocatore, fa reparto da solo e mette in ripetute ambasce i rossoneri. Soltanto le topiche difensive dei padroni di casa permettono ai biancorossi di portare a casa l’intera posta. La partita è spumeggiante con rapidi capovolgimenti di fronte, il Sorrento inizia bene con una costante supremazia territoriale, spesso chiude nella propria metà campo il più quotato avversario.
La prima occasione si tinge di rossonero, al 7’ Danucci serve Canotto, salta due difensori e all’altezza del dischetto conclude centralmente con tiro fiacco. La risposta proviene da Dimas su due calci da fermo nel giro di quattro minuti, nella prima sfiora il palo, la seconda sibila sulla traversa. Al 17’ sale in cattedra Maiorino, parte da centrocampo e supera in dribbling quattro avversari, giunto in area il diagonale è preda di Narduzzo. Sulla ripartenza buco di Coulibaly, l’ex Bernardo impegna a terra Miranda. Al 23’ gol annullato al Sorrento, sugli sviluppi di un angolo Villagatti calcia a colpo sicuro, Narduzzo è portentoso nella respinta, Canotto sulla linea mette dentro in posizione irregolare. Alla mezzora il vantaggio ospite, fallo al limite di Margarita su Dimas, sulla battuta forte del brasiliano inspiegabilmente la barriera si apre e si infila a fil di palo con la complicità di Miranda.

Nella ripresa il Sorrento parte forte e dopo quattro minuti arriva il pari: cross di Imparato, Chinellato funge da torre a beneficio di Margarita, il tiro sbagliato diventa un assist involontario per il solitario Canotto, da pochi passi è difficile sbagliare. Il tempo di gioire dura otto minuti, un passaggio indietro di Pantano favorisce Dimas, dopo una serie di rimpalli il brasiliano segna a porta vuota. Chiappino decide di dare maggiore consistenza all’attacco, Catania prende il posto di un impalpabile Coppola. Trascorrono appena sessanta secondi e al 63’ riacciuffano il risultato, lancio in verticale di Danucci per Chinellato, il centravanti scorge il portiere fuori dai pali e dai venti metri di collo pieno lo scavalca, esecuzione balistica perfetta. Al 69’ la volée di Dimas da l’illusione del gol, colpisce la rete esterna. Al 74’ Lalli entra per sostituire un inconsistente Margarita. Ancora Dimas sugli scudi, al 81’ il diagonale esce di un paio di metri. Il finale è palpitante, i rossoneri al minuto 87 hanno la grande occasione per ribaltare il risultato, Maiorino mette nelle condizioni Catania di presentarsi solo al cospetto di Narduzzo, il siciliano cincischia e sciupa la clamorosa palla gol. Dalla tribuna arriva l’ordine di rischiare il tutto per tutto, Improta subentra a Canotto.

Al 92’ lancio perfetto di Cenciarelli per Casolla solo in area, Miranda respinge la conclusione. Al quarto dei cinque minuti di recupero lo svarione decisivo, su calcio d’angolo Miranda esce a vuoto, Ferrani a porta sguarnita segna senza difficoltà. La beffa è servita.

Tabellino e pagelle

SORRENTO (4-3-3): Miranda 4; Imparato 5.5, Coulibaly 5, Villagatti 6, Pantano 4; Coppola 5 (dal 17’ s.t. Catania 5), Danucci 6, Margarita 5 (dal 28’ s.t. Lalli 5); Canotto 6.5 (dal 44’ s.t. Improta s.v.), Chinellato 6, Maiorino 6. A disp: Polizzi, Benci, Cavallaro, Soudant. All: Oliva 5 (squalificato Chiappino).
TERAMO (4-2-3-1): Narduzzo 6.5; Scipioni 5, Farrani 6, Speranza 5.5, De Fabritis 5; Lulli 5.5, Cenciarelli 6; Sassano 5 (dal 15’ s.t. Petrella 5), Dimas 8, Di Paolantonio 5 (dal 22’ s.t. Casolla 5); Bernardo 5 (dal 40’ s.t. Gaeta s.v.). A disp: Otranto, Caidi, Pacini, Patierno. All: Vivarini. 5

Commenti

commenti