SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI (FOTO DI ROSARIO CRISCUOLO). È iniziata l’avventura di mister Cioffi sulla panchina del Sorrento. Poteva andare meglio ma poteva andare anche peggio in quel di Roccella Jonica. Perché anche il tecnico della doppia promozione, non è che possa fare miracoli con chi ha a disposizione. La squadra è stata seguita da una ventina di tifosi, e questo è già il primo segnale importante di un rinnovamento. Perché i sorrentini vogliono che le cose cambino e negli ultimi giorni si sono aperti scenari stuzzicanti. Sia il passaggio di quote da D’Angelo a Genovese, poi l’insediamento di un tecnico come Cioffi che non sarà mai dimenticato in costiera per le imprese del passato, hanno riacceso il fuoco dei tifosi. La Vecchia Guardia ha sciolto anche le ultime riserve: si tornerà a tifare per la maglia. Mister Cioffi ha accettato questa nuova sfida, non si è tirato indietro anche perché, a volte, è nelle difficoltà che si dà il meglio. La vita è fatta anche di corsi e ricorsi storici, e chissà che non si ripetano per salvarsi da una deriva. E il Sorrento di Chiancone stava andando dritto verso un naufragio, di sconfitta in sconfitta si avvicinava il baratro. Così, nel giro di pochi giorni, tutto è cambiato, anche se in campo ci vanno sempre gli stessi giocatori. Tra qualche giovane ancora acerbo e qualche esperto inadeguato e imbolsito, chi si salva dalla mediocrità, non può riuscire a caricarsi tutto sulle spalle, così come quello che può fare un tecnico. Può dare motivazioni, ordine tattico, ma non la qualità e il cinismo quando mancano. C’era attesa comunque per la prima uscita del Sorrento con il nuovo allenatore in panchina, e non si può dire che sia stato un flop, ma neanche un debutto da incorniciare. Il collega Luigi Baldari de Il Garantista, ci ha raccontato di una gara spezzettata, soporifera e priva di occasioni. Dopo un buon approccio del club calabrese, si sono ristabilite le misure tra le due squadre e nessuna ha dato la netta sensazione di voler prevalere. A fine gara, ci parlano di un Cioffi molto contrariato per non aver sfruttato la doppia superiorità numerica visto che gli jonici sono rimasti in dieci a venti minuti dalla fine e in nove cinque minuti dopo. Il Sorrento ha giocato per più di un quarto d’ora in undici contro nove, eppure non si è mai reso veramente pericoloso dalle parti dell’area avversaria. Solo Majella ha provato a suonare la carica ma senza molta assistenza da parte dei compagni di reparto, per il resto non si è visto un grande Sorrento al “Muscolo”. C’è tanto da lavorare in casa rossonera, serve l’apporto di tutti e chissà che anche la tifoseria non decida di recitare la sua parte, che non è affatto marginale. Ci piace immaginare lo scenario di uno spareggio giocato in casa, con un “Campo Italia” trasformato in una bolgia, festeggiando con lo stesso allenatore con cui si è festeggiato due anni consecutivi. Stavolta non sarebbe per una promozione, non per una scalata ma per frenare una inesorabile discesa negli abissi. Non ci sarebbero caroselli per le strade ma la soddisfazione di aver centrato un obiettivo, ciò che non è stato fatto negli ultimi due anni. Il futuro immediato si chiama Neapolis, una gara importante, all’andata fu una disfatta che rabbuiò Sosa come non mai. Ora sulla panchina rossonera non c’è più il Pampa e neanche il suo successore, ce n’è un altro che con la costiera ha un feeling speciale e ci saranno quei tifosi presenti in quegli anni e che, per protesta, si erano fatti da parte. La speranza è che il Giovedì Santo porti bene ad un Sorrento bisognoso di ritornare ai tre punti.

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