C’è voluto un “interprete” per spiegare a John, turista britannico in vacanza in costiera, che quella acquistata nei vicoli del centro storico, non è la maglia ufficiale del Sorrento. “Domani vai in segreteria – ha cercato di spiegargli un tifoso -. Può darsi che possono darti quella autentica…”. Lui c’è rimasto un po’ male. Poi ha annuito. E finalmente, dopo un caffè, ha deciso di incamminarsi verso il campo Italia, per assistere a Sorrento-Poggibonsi.

Sono le 14.40 di domenica pomeriggio. Al varco d’accesso, i tifosi in fila si contano sulle dita di due mani. Le operazioni d’accesso sono veloci. In curva, c’è il solito “quadrato umano” che ribolle di passione: tante bandiere, sciarpette rossonere e i fedelissimi di sempre pronti a sostenere “al di là del risultato”.
Di contorno, gli spalti dello stadio Italia offrono la solita scena impietosa. Anche la tribuna Centrale, solitamente assediata da “accreditati” e portoghesi, presenta almeno due file di seggiolini vuoti. A Sorrento vince nuovamente la logica della “tracchiulella”, del disfattismo, della serie A in poltrona da ammirare asetticamente dagli schermi di Sky e Premium. Fa niente. In compenso, ci sono volti “storici”, come quello di Tonino “Putruseno” (stavolta senza radiolina!) che dimostrano che il feeling col Sorrento supera uomini e categorie. Ci serva da lezione.

Sull’altro fronte, a pochi minuti dall’inizio di gara, fanno il loro ingresso in tribuna Sud, cinque tifosi del provenienti da Poggibonsi. Quattro drappi giallorossi appesi alla recinzione, e tre carabinieri, vestiti di nero e sotto il sole, a “monitorare” i loro movimenti.

La gara inizia e il Sorrento cerca di imprimere subito il proprio ritmo. I ragazzi della Nord si fanno sentire. Il Poggibonsi è giovanissimo e cerca di agire di rimessa. Ci pensa Maiorino al 29’ a fare esplodere il settore con una serpentina che semina il panico in area toscana. E’ 1 a 0.
Il pareggio arriva un po’ inaspettato, anche perché il Sorrento, fino a quel momento, aveva gestito con diligenza i timidi attacchi degli avversari. Peccato di gioventù della nostra retroguardia, fallo di mano in area, e rigore ineccepibile. Polizzi intuisce ma non riesce a deviare. Al 34’ il Poggibonsi agguanta il pari. Esultano i tifosi ospiti, ma dalla curva Nord prosegue l’incitamento ai rossoneri. Rossoneri che, nel finale di tempo, vanno “sopra” sotto un profilo numerico: l’arbitro, infatti, espelle Rebuscini per fallo a centrocampo su Lettieri. Finisce il primo tempo.

Al campo Italia fa caldo, e i tifosi rossoneri, dopo una bottiglina d’acqua e un caffè, si attaccano a radioline e telefonini per conoscere i risultati della giornata di serie A. Il Napoli non c’è, gioca solo in serata contro il Milan, ma tengono ugualmente banco Juve, Lazio e Roma.

Inizia la ripresa, e il Sorrento ha l’obbligo di vincere. Ma il primo brivido è per i padroni di casa: frittata di Benci a centrocampo, Ferri Marina si invola tutto solo davanti a Polizzi e calcia clamorosamente fuori. La legge del calcio è impietosa: gol sbagliato, gol subìto.
Capovolgimento di fronte: dal vertice sinistro dell’area, Maiorino, in stile “Del Piero-Insigne”, lascia partire un fendente che si insacca alla sinistra dell’incolpevole Anedda. Maiorino corre ad abbracciare Benci, autore del liscio (e del rigore) che potevano costare caro al Sorrento: è un bel gesto. Il campo Italia ri-esplode.

Il Poggibonsi tramortito, cerca di non lasciarsi travolgere dalla furia degli uomini di mister Chiappino: il Sorrento va vicinissimo al gol in due circostanze con Catania, ma l’attaccante rossonero, a tu per tu con Anedda, calcia con sufficienza e si lascia ipnotizzare. Copione analogo quando c’è da trasformare il rigore conquistato dai rossoneri per un fallo di mano limpidissimo. Calcia Catania, Anedda neutralizza.
Qualcuno sugli spalti dell’Italia inizia a fare gli scongiuri: gol sbagliato, gol subìto? Niente affatto. Il Poggibonsi ci va vicino, sfruttando un’uscita a vuoto di Polizzi, ma è il Sorrento al 94esimo a chiudere i conti con Canotto.

Al triplice fischio, è a tratti commovente la corsa dei rossoneri sotto la curva Nord. Il più emozionato sembra essere mister Chiappino, che raccoglie e restituisce gli scroscianti applausi dei tifosi costieri.
Prima dell’era-Simonelli, sono tanti gli allenatori che hanno amato e rispettato il pubblico rossonero. E Chiappino è uno di questi. “Vi vogliamo così, grazie ragazzi”.

(nella foto, mister Chiappino sotto la curva. L’immagine è prelevata dal web)

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