VOTO 10: Al capitano Villagatti. La difesa è un colabrodo, e lui, di sicuro, ha la sua buona parte di responsabilità. Ma la cattiveria agonistica, la determinazione e le «urla dannate» a richiamare i compagni di reparto rappresentano il chiaro segnale di chi non vuole mollare. Noi vogliamo 11 Villagatti.

VOTO 9: Ai tifosi del Messina. La squadra è una nobile decaduta del calcio che conta. Ma la passione e il senso di appartenenza non conoscono ostacoli. I trenta sostenitori giallorossi arrivati a Sorrento non cantano, d’accordo. Ma ci sono. Al di là della categoria, delle distanze e dello Stretto da attraversare.

VOTO 8: A Stefano Maiorano. Riceve l’applauso dei pochi intimi del campo Italia all’uscita dal campo. Ora veste un’altra maglia, ma i colori rossoneri continuano ad essergli tatuati sul cuore. E lui, li rispetta anche da avversario, a dispetto di tanti che li indossano… In bocca al lupo, Stefano.

VOTO 7: A chi continua a crederci. Nonostante tutto. E tutti.

VOTO 6: A Riccardo Musetti. Entra e si procura il calcio di rigore «delle speranze». Speranze spente dall’ennesima – evitabile – espulsione. L’attaccante cala alla distanza, ha soltanto pochi minuti sulle gambe. Ma – a guarigione avvenuta – può tornare ad essere determinante.

VOTO 5: A Improta. Isolato «come Riina» nel primo tempo, si impegna nella ripresa quando il professore di Saviano inserisce Musetti a dargli una mano. Ma i risultati sono insoddisfacenti.

VOTO 4: Al pacchetto difensivo. Tre gol subiti, tre errori. Il primo, addirittura raccapricciante, con Polizzi «a prender farfalle», e una difesa ballerina incapace di schierarsi su uno spiovente nell’area piccola. Stiamo all’Abc…

VOTO 3: Ai parassiti che ricevono biglietti-omaggio e hanno anche il coraggio di esclamare: “Se volevo vedere una commedia, me ne restavo dinanzi alla Tv”. Ok, restaci.

VOTO 2: Agli strani fenomeni paranormali che, ogni domenica, si materializzano al campo Italia. Qualcuno li chiama arbitraggi. Nessun alibi alla squadra. Ma le direzioni di gara hanno qualcosa di INQUIETANTE. Lo diciamo ogni domenica. Evidentemente, nelle sedi che contano, valiamo come il «due di coppe quando c’è briscola a denari».

VOTO 1: Al Campo Italia, che si “concede” agli ospiti senza più dignità. Terra di nessuno. Conquistato 6 volte su 8. Una volta era un fortino inespugnabile. Ora è il 12esimo uomo in campo. Per gli avversari.

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