VOTO 10. Ai guantoni di Miranda. A fine gara, il portiere del Sorrento non li ha nemmeno depositati nella cesta della biancheria da lavare. Lindi e pinti.

putrusenoVOTO 9. A “Putruseno” (nella foto)  Una partita come ogni minestra: lui c’è sempre. Passano le stagioni, ma il suo calcio è sempre quello di una volta: due occhi sulla partita e un orecchio alla radio. Oggi, si è concesso anche un break, facendosi offrire un caffè dal sindaco Cuomo presente sugli spalti. D’altri tempi.

VOTO 8. A Giancarlo Improta. C’è il suo zampino nei due gol rossoneri. La rete-lampo del vantaggio è la sua. La segnatura di Canotto, invece, nasce dalla sua caparbietà a difendere palla da terra. Fa salire la squadra, mette costantemente in ambasce la retroguardia arzanese. L’avevamo detto: i gol, prima o poi, arriveranno. Scommessa vinta.

VOTO 7: A Canotto. Prende il posto dell’evanescente Soudant, e la musica cambia. Incisivo.

VOTO 6: Alla faccia dei turisti britannici quando hanno varcato il cancello della curva Nord. Un mix di stupore e… sbigottimento. In compenso, si sono rifatti scattando qualche foto al panorama da serie A, godibile dall’ultimo “scalino” della tribuna. Ma che figura…

VOTO 5: A Soudant. Giornata storta, ma ha i mezzi per rifarsi. Sarà utile.

VOTO 4: Ai tifosi dell’Arzanese. Non ai 20 presenti (onore a loro). Ma a quelli che sono rimasti a casa, nonostante le ridotte distanze e il bacino potenziale. Per essere un derby, ci aspettavamo molto di più.

VOTO 3: All’Arzanese. Per carità, forse sarà la sfortuna, gli assenti, la congiuntura negativa. Ma la squadra vista oggi al campo Italia ricorda vagamente la Scillese, la compagine che affrontò il Sorrento nell’ultima partita in serie D. Sappiamo tutti come finì…

VOTO 2: Agli assenti. Ai soliti assenti, il solito voto negativo. Parole sprecate.

VOTO 1: Al “facchino” di uno degli alberghi lungo la strada del campo Italia che, accogliendo nuovi ospiti dell’hotel arrivati in auto, ha esclamato: “Ci scusiamo dei disagi, ma quando c’è la partita qui chiudono le strade. E’ una vergogna…”. A questo punto, gli suggeriamo, spassionatamente, di scusarsi anche per:

  • l’abusivismo edilizio che toglie ai turisti pezzi di panorama bucolici per favorire la cementificazione;
  • le costruzioni di box interrati che sottraggono ai turisti il profumo degli agrumi;
  • le strade gruviera che trasformano Sorrento in una Baghdad-bellica;
  • la mancanza di un impianto di depurazione per rendere cristallino il mare;
  • l’inefficienza dei trasporti pubblici.

E via, su questa linea. Di vergognoso può esserci tutto, ma non una partita di calcio a Sorrento. Smemorato.

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