SERVIZIO DI STEFANO SICA

Speranza, gioia, paura, disillusione e redenzione. Tutto in 90 minuti. Il Sorrento vince in pieno recupero una partita dominata nel primo tempo e che, nel corso della ripresa, ha rischiato anche di perdere per amnesie collettive e rilassamenti vari. Dopo il mezzo passo falso interno col Sant’Agnello, contavano comunque i tre punti nel fortino della Rinascita Vico. E con la forza della disperazione sono arrivati al termine di una partita che ha fatto emergere in ogni caso peccati e virtù contraddittoriamente insiti in questa squadra.

SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA – Si va a Carbonara di Nola per incrociare i tacchetti con la Rinascita Vico e la rappresentanza di sostenitori sorrentini è corposa: almeno un centinaio i tifosi partiti dalla costiera per supportare i loro beniamini. Il pomeriggio è anche abbastanza assolato e il terreno di gioco non sta nella situazione disastrosa che si poteva immaginare alla vigilia. Mario Turi consolida il suo 4-2-3-1 scegliendo senza indugi la stessa formazione schierata nel blitz di Paolisi: in porta c’è Santaniello mentre la linea difensiva è composta da Bolzan e Ammendola sulle fasce e da Arpino e Terracciano al centro. Mediana affidata al duo Vitiello-Temponi con Scarpa ed Esposito Lauri che, in fase avanzata, si dispongono più esterni a supporto di Marcucci e Favetta. Il modulo scelto dal tecnico gialloblù, Vincenzo Casaccio, è invece un classico 4-4-2 con Borrelli e Nappi terminali offensivi e capitan Ciro Ianniello a dirigere il centrocampo in coppia con Venditti. Da esterno offensivo agisce il talentuoso Daniele Gallinaro, un classe ’89 che aveva partecipato alla rinascita della nuova Frattese con Teore Grimaldi e Marco De Simone.

SORRENTO PADRONE ASSOLUTO – L’approccio del Sorrento è tuttavia furente e la Rinascita è messa subito alle strette. Il sinistro di Temponi finisce alto poi, sugli sviluppi di una rimessa laterale, Scarpa incorna alla perfezione nell’area piccola e l’ottimo numero uno gialloblù, Loffredo, compie il miracolo. Sul corner successivo, la sfera arriva sui piedi di Esposito Lauri: botta altissima. La conclusione di Venditti dalla distanza, dopo una bella combinazione, non crea disturbi a Santaniello mentre, sull’altro versante, Marcucci è sfortunato quando la fiondata a colpo sicuro (assistenza perfetta di Esposito Lauri) gli rimpalla tra i piedi e finisce sul fondo.

EMPATIA SCARPA-FAVETTA – Del Sorrento, in questo frangente, sorprendono vari aspetti: intanto la ferocia agonistica e la capacità di produrre verticalizzazioni immediate. Quindi l’intesa tra Scarpa e Favetta, che raggiunge picchi di spettacolo puro. L’ex Frattese imbecca il capitano con due prelibatezze fotocopia: la prima conclusione finisce di un soffio a lato, sulla seconda è ancora provvidenziale Loffredo. I padroni di casa sono intontiti e provano solo a proporre qualche alleggerimento in avanti sfruttando classe e fisicità dei due attaccanti. I ragazzi di Casaccio usano anche le maniere spicce per arginare i rossoneri e il mediocre direttore di gara, il pistoiese Baronti, glielo consentirà praticamente per tutta la sfida senza battere ciglio perché incapace, da un lato, di silenziare sul nascere falli sistematici e colpi proibiti dei gialloblù e, da un altro, di pizzicare le continue strattonate ai danni dei costieri a palla lontana (Marcucci l’obiettivo più “gettonato”). Non è un caso che il primo giallo ad un giocatore di casa (Liguoro) arrivi soltanto a 10′ dal termine. Insomma, una performance pessima quella dell’arbitro toscano. Ancora Loffredo nega con un altro riflesso da mille e una notte il centro a Marcucci, che aveva fatto irruzione con un’inzuccata poderosa (un difensore poi spazzerà il colpo di testa successivo di Terracciano). Il secondo assistente smorza spesso le folate offensive costiere segnalando più di un fuorigioco molto dubbio ma il gol è nell’aria e arriva al 31′ a finalizzazione dell’ennesima azione martellante dei rossoneri: Temponi la mette in the box e Loffredo ancora una volta dice no ad una incornata di Marcucci (al portiere gialloblù attribuiamo molto volentieri un voto a parte che è un 8 indiscusso), la palla schizza a Favetta che la rimette di prima al centro e l’ex Nocerina non può sbagliare indirizzando la palla nell’angolino là dove il numero uno di Casaccio non può arrivare. Il vantaggio, più che meritato, è una liberazione. Ma il Sorrento non è sazio e vuole di più. Vuole, in pratica, archiviarla questa gara, come è giusto che sia per lo sforzo profuso fino a questo momento. Attivissimo in questa fase Esposito Lauri: prima un diagonale finisce alto, poi un bel tiro-cross sorvola di poco la traversa. La Rinascita si fa vedere solo con una punizione dalla sinistra di Addeo, Santaniello non controlla bene e Battaglia spara fuori da distanza però defilata. Bolzan, in chiusura, pesca Scarpa e il fantasista torrese trova due deviazioni sulla botta indirizzata oramai alle spalle di Loffredo. E così si va al riposo con un punteggio che non fa giustizia di un Sorrento arrembante, quadrato, bello, travolgente e pure assai sprecone.

IL PARI E LA PAURA – Eppure nella ripresa il Sorrento dismette i panni del dottor Jekyll e completa la metamorfosi nel signor Hyde. Il diagonale largo di Scarpa anticipa un lungo periodo di patemi e sofferenze. Forse un calo fisico generale, forse le troppe energie nervose spese nel primo tempo. Chissà. Fatto sta che il Sorrento inizia stranamente ad involversi. Nappi va vicino al gol quando difende palla, la alleggerisce a Di Palma, la ritrova tra i piedi dopo la conclusione rintuzzata di quest’ultimo e la spedisce di un soffio alta di prima intenzione. Tuttavia il Sorrento costruisce una palla-gol pulitissima per raddoppiare: Favetta scaglia un missile da 25 metri e, sulla respinta di Loffredo, Esposito Lauri manda di testa incredibilmente a lato, in perfetta solitudine. E’ il momento poi di Ianniello la cui punizione, deviata dalla barriera, termina sul palo e quindi in corner. Lo stesso capitano gialloblù sfodera un angolo tagliatissimo che si imbatte prima in un blocco perfetto degli atleti di Casaccio sui loro diretti marcatori, poi nella mancata uscita di Santaniello: per Nappi è facile appoggiare in rete di testa nell’area piccola (10′). Brutto il gesto del terzino destro della Rinascita, il ’97 Maffettone, che nel corso dei festeggiamenti pensa inopportunamente di sfogarsi a muso duro con la piccola torcida rossonera rivolgendole epiteti non proprio raffinati. Anche questo un comportamento non visto da arbitro e secondo assistente. Tornano i fantasmi del passato. Tanto più che il Sorrento inizia a sfilacciarsi e a latitare in zona gol. I rossoneri si allungano, perdono le giuste distanze tra i reparti e provano spesso l’assalto all’arma bianca, ma senza ordine e compattezza. E prendendosi, quindi, tantissimi rischi senza compensarli con una produzione offensiva degna di nota. Il tiro di Vitiello è troppo largo per impensierire Loffredo e la Rinascita confeziona qualche sortita da brividi. Santaniello anticipa di un soffio l’inserimento di Borrelli, imbeccato da Nappi, poi è Arpino a sbrogliare una situazione complicata dopo un dialogo tra le due punte gialloblù che aveva fatto transitare palla pericolosamente in area.

ECCO SAVARESE – Turi allora si gioca il tutto per tutto arretrando Esposito Lauri a centrocampo con Temponi e inserendo l’ex Sarnese a destra: fuori un esausto Vitiello. Gli schemi, in verità, sono già saltati da tempo e l’unica fiammata arriva quando Bolzan ispira Favetta che la gira subito a Scarpa, traversone immediato per Marcucci e Loffredo alza l’ennesima saracinesca. Sulla respinta, ancora Favetta viene murato in angolo. Il diagonale di Ianniello, servito da Di Palma, è neutralizzato facilmente da Santaniello ma in seguito, col Sorrento che sembra non dare più la sensazione di poter offendere, la Rinascita si costruisce la palla-gol più nitida per portare a casa i tre punti: Nappi chiama il dai e vai ad Aliyev (subentrato nel frattempo a Borrelli), Arpino se lo perde colpevolmente e il 9 gialloblù si divora il match ball spedendo il proprio diagonale ravvicinato sul fondo. Sugli spalti monta un po’ di tensione: un anziano tifoso rossonero viene provocato e insultato da un paio di sostenitori di casa presenti stranamente nella tribuna ospite e succede di tutto, poi torna la calma (ma a fine gara i fan costieri dovranno aspettare un po’ prima di lasciare l’impianto).

TERRACCIANO DA OSCAR – E, secondo una impietosa legge del calcio, a passare in pieno recupero è il Sorrento (94′). Sempre Favetta sfodera un siluro che Loffredo, manco a dirlo, spazza alla propria destra, prima che Maffettone cada nella trappola innescata da Terracciano (finta a rientrare) e lo falci in area. La trasformazione di Scarpa, per quanto centrale, vale i tre punti. L’urlo liberatorio che ne segue, con relativa corsa sotto al settore occupato dai tifosi costieri, è la fine di un incubo. E il Sorrento può ringraziare la coppia ex Savoia artefice della promozione in Lega Pro degli oplontini.

LA RINCORSA CONTINUA – Prosegue, dunque, la caccia alla capolista Ebolitana, agganciata in vetta per 24 ore. Tuttavia quella rossonera è una squadra bicefala, ancora alla ricerca della propria identità tattica (anche se Turi sta provando a conferire un certo tipo di indirizzo ai suoi) e comportamentale. E che, giocoforza, alterna cali di tensione a momenti di massima esaltazione e di grande concentrazione. Insomma, c’è tanto da lavorare. Perché, se è vero che questo Sorrento ha avuto la sola pecca di non aver chiuso il match già prima dell’intervallo, è anche vero che nei secondi 45′ si è rischiato fin troppo. E un esito diverso avrebbe lasciato sul tappeto ben altri umori e ben altre analisi.

RINASCITA VICO (4-4-2) Loffredo; Maffettone, Battaglia, Addeo, Vecchione; Di Palma, Venditti, Ianniello, Gallinaro (75’ Liguoro); Borrelli (83’ Aliyev), Nappi.
A disp: Beneduce, Marulli, Ottaiano, Pinchera, Caporaso.
All: Casaccio

SORRENTO (4-2-3-1) Santaniello; Ammendola, Arpino, Terracciano, Bolzan; Vitiello (67’ Savarese), Temponi; Esposito Lauri, Marcucci, Scarpa; Favetta.
A disp: Pezzella, Catalano, Paradisone, Serrapica, Di Capua, Minicone.
All: Turi

Arbitro: Marco Baronti di Pistoia (Piedipalumbo/Scarpa)

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