Nella domenica dell'”aut aut”, ” il Sorrento fa poker di sconfitte e dichiara, praticamente, la fine dei giochi.  A tenere a galla i rossoneri, è la flebile speranza legata alla matematica, che ancora non condanna, ma di sicuro, è già in grado di fornire numeri da autentico fallimento.

Anche l’Ischia, infarcita di giovani, infatti, riesce a “stuprare” il campo Italia, infliggendo alla squadra di mister Simonelli l’ennesima sconfitta interna. Sconfitta, onestamente, meritata a metà: ad un primo tempo horror, Danucci e compagni contrappongono una ripresa di tutt’altro tenore. Ripresa che, comunque, non serve a ai fini del risultato finale.

Il Sorrento affonda grazie alle solite “perle difesive”, di un Benci “prestato” stabilmente agli avversari (suo l’erroraccio che ha dato il via al rigore, trasformato da Cunzi al 23′ pt)  e di un pacchetto arretrato francamente “molliccio” (il gol del 2 a 1 di Spadafora, nasce dall’inconsistenza difensiva al centro dell’area di rigore). In mezzo, il gol di Danucci, che regala al Sorrento il momentaneo pareggio e l’illusione di poter ribaltare il risultato. Illusione rimasta tale.

Il Sorrento perde anche nella domenica dell’auspicato riscatto e i tifosi della Sud (che stavolta hanno occupato uno spicchio di tribuna centrale), hanno deciso di non mandarle a dire. Contestata apertamente la proprietà, nella figura dell’avvocato Francesco D’Angelo, già amministratore del club all’epoca di Gambardella, e oggi titolare del 93 per cento delle quote societarie dal 5 dicembre 2011, quando cioè il socio di maggioranza ha formalizzato, per atto di notaio, la cessione dell’intera sua quota di partecipazione.

Contestato anche l’allenatore Simonelli: ma questa non è una novità. A fine gara, i calciatori sono stati invitati a togliersi le magliette per non “aver onorato i colori rossoneri”. Cori di tutt’altro tenore, invece, per Tonino Castellano, co-patron del Sorrento della doppia promozione (dalla D alla C1) e per Giulio Russo, attaccante di quel Sorrento felice e vincente. Entrambi erano in tribuna Centrale.

 

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