Fulvio CasconeCala il sipario sul 2013 con l’ennesima amarezza interna, uno stillicidio continuo che non trova la parola fine, il solito Sorrento impacciato, lento con la consueta lista interminabile di errori.

Trovare qualcuno disposto a scommettere sulla salvezza appare una impresa ciclopica, il destino appare delineato e prende la strada tortuosa dei dilettanti. Non si può continuare in questa maniera, le umiliazioni sono all’ordine del giorno, sette batoste allo stadio Italia nel girone d’andata non trovano riscontro alcuno in qualsiasi epoca, forse neanche nel Flos Carmeli degli anni cinquanta.

Una lotta impari, combattere contro i mulini a vento è un assurdo, sono stufo di vedere ogni domenica tanti Don Chisciotte fare figure barbine. Alle gravi lacune della squadra si aggiungono le cervellotiche decisioni di Simonelli, già, il tanto pubblicizzato allenatore stimato nel mondo della pelota conferma in penisola l’ennesimo flop da digerire. Il professore si stava godendo la pensione (fermo da tre stagioni) quando qualcuno della società ha pensato bene di richiamarlo al capezzale di un Sorrento stordito, avvilito e turbato dagli eventi. E lui che fa? Stravolge l’assetto tattico, cambia ruolo ai calciatori e, a quei pochi buoni a disposizione, assegna compiti inverosimili. Oggi tocca davvero il fondo, la squadra con l’acqua alla gola, in una gara interna dal tentare di vincere a tutti i costi, presenta nel primo tempo un antidiluviano (5-3-2) con l’esterno offensivo Canotto costretto a svolgere le funzioni di terzino sinistro!!! E’ follia pura, segno inequivocabile di trovarsi in confusione. Ne consegue che il cosentino si sfianca inutilmente, e nella ripresa finisce presto la benzina. Assodato che il savianese in queste condizioni non è in grado di portare la squadra alla salvezza, adesso la parola spetta alla dirigenza per decidere le dovute contromisure, atte a rilanciare la classifica nel tentativo, proibitivo, di raggiungere la salvezza. Al mercato l’ardua sentenza, ma occorre investire molto per scalare tante posizioni, sempre che si vogliano allentare i cordoni della borsa.

Nella lista dei convocati non figurano gli infortunati Caldore, Esposito e il lungo degente Musetti, ai tre si unisce lo squalificato Catania. A pochi secondi dal fischio d’inizio faccio la conta degli spettatori sulla tribuna laterale nord, non vanno oltre le cinquanta unità. Il Castel Rigone in avvio sembra accontentarsi del pari, l’ex Coresi è autore di una convincente prestazione in cabina di regia, smista palloni a destra e manca. La partita è da sbadigli, ricorda quelle di fine campionato quando non sono in palio punti necessari. I primi venti minuti trascorrono soltanto sui cronometri, al 22’ la prima fiammata, su traversone di Margarita nell’area piccola Improta, in sospetto fuorigioco, calcia a botta sicura ma proprio in bocca al portiere, più facile segnare che sbagliare. Quattro minuti dopo Maiorino dribbla a rientrare un difensore in area, il tiro è telefonato. Alla mezz’ora una conclusione dal limite di Improta trova una deviazione e sfiora il palo. Al 34’ un corner di Maiorino trova pronto all’impatto di testa Benci ma colpisce Improta che, oltre a non segnare, funge da difensore avversario aggiunto. Al 36’ il primo tiro degli ospiti in seguito a uno svarione di Danucci, l’ex Coresi ne approfitta e molla una sberla centrale, Miranda para in due tempi. In chiusura di tempo azione in tandem Improta-Coppola, cross del centravanti e di testa Coppola manda sulla traversa.

Nella ripresa dalla panchina arriva l’ordine di invertire gli esterni, Imparato a sinistra e Canotto più offensivo sul lato opposto. La “strategia” non beneficia di alcun riscontro positivo e al 52’ un inconcludente Improta (la sterilità è una abitudine) lascia il posto a Chinellato. Al 64’ Margarita vede Coppola, ha un buon movimento da centravanti con una conclusione non lontana dai pali. Cinque minuti e gli umbri passano, Agostinelli servito da Ubaldi tira ma Imparato rinvia sulla linea, il pallone ritorna al numero nove che stavolta non sbaglia. Il Sorrento subisce il colpo e Simonelli nel tentativo di dare la scossa effettua due cambi in cinque minuti, Lalli per Margarita e Pantano per Imparato. Negli ultimi dieci minuti va in scena il forcing finale, all’81’ si apre una mischia nell’area ospite, prima Maiorino poi Canotto indirizzano con pericolosità, ma in entrambi i casi il capitano Gimmelli si immola. All’84’ Franzese mette in angolo un diagonale insidioso di Canotto, sul seguente corner ancora Franzese ci mette la pezza su incornata di Coppola. A sessanta secondi dal termine l’elevazione di Villagatti su tiro dalla bandierina di Maiorino sfiora la trasversale.

Finisce qui l’annus horribilis dei rossoneri, ricco di delusioni e tanta amarezza, di gioie neanche a parlarne, le festività giungono a proposito per resettare e ripartire con nuovi propositi. Si ritorna in campo il 5 gennaio nella difficile trasferta di Lamezia Terme. Auguri.

TABELLINO CON VOTI

SORRENTO (3-5-2): Miranda 5; Benci 5, Villagatti 5.5, Pisani 5; Imparato 5.5 (dal 33’ s.t. Pantano 5), Coppola 5.5 , Danucci 5.5, Margarita 5 (dal 28’ s.t. Lalli 5.5), Canotto 5.5; Maiorino 6, Improta 5 (dal 7’ s.t. Chinellato 5). A disp: Polizzi, Cavallaro, Coulibaly, Lettieri. All: Simonelli. 4

CASTEL RIGONE (4-2-3-1): Franzese 7; Santarelli 6, Gimmelli 6.5, Moraci 5.5, Mattelli 5.5; Montanari 6, Coresi 7; Bontà 6.5 (dal 16’ s.t. Redi 6), Vicedomini 6, Ubaldi 6.5; Agostinelli 6, Bontà 6.5. A disp: Zucconi, Sbaraglia, Luna, Battistelli, Liurni, Tranchitella. All: Fusi. 6.5

Arbitro: Mirko Olivieri di Palermo 7

Ammoniti: Imparato (S), Mattelli (C).

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