SERVIZIO A CURA DI MAURIZIO LONGHI. La campagna acquisti è stata sontuosa, sono arrivati giocatori importanti per alimentare il sogno di lottare per il vertice. Ma, dopo due passi falsi nelle prime due giornate, ad Agropoli l’ambiente è un po’ turbolento. Ci si aspettava una squadra forte e autorevole non una che soccombesse già due volte. La falsa partenza ha dato la stura anche ai primi processi, sulla graticola è salito soprattutto il tecnico Pirozzi che, a detta di chi vive l’ambiente, ha già le ore contate. Lo pensa anche Sergio Vessicchio, giornalista di Telecolore, che abbiamo contattato per conoscere meglio la situazione dei delfini. Ecco le sue parole: “E’ un momento di grandissima crisi perché la squadra, pur avendo il miglior organico del girone, non segue più l’allenatore. Il quale allenatore è andato in contrasto con la squadra mettendo anche alcuni elementi fuori ruolo snaturandone le caratteristiche. Le sue scelte di formazione si sono rivelate sbagliate, soprattutto quella di impiegare Capozzoli basso a sinistra lui che è un attaccante. Sono tante le perplessità, tant’è che il presidente Cerruti era intenzionato ad esonerare Pirozzi, per la successione c’era un ballottaggio tra Rigoli e Feola, poi l’intervento del direttore Magna ha calmato le acque e ora si prosegue con l’attuale tecnico ma con una fiducia a tempo”. Situazione alquanto delicata, le inquietudini si ripercuotono nell’aria e, senza una riscossa, c’è il rischio che il giocattolo possa rompersi. Quando si parte con grandi ambizioni, poi crescono anche le aspettative, non rispettarle crea malumori tra la gente. Ma, a parte il clima di delusione, chiediamo al caro collega di spiegarci un po’ le peculiarità dei delfini, entrando nel merito della formazione e dell’impostazione tattica: “Il modulo è il 4-3-3, ma la squadra ha difficoltà nel giro palla perché in cabina di regia c’è Giraldi, lui che è un interno più che un play, quindi, anche in questo caso si può parlare di giocatore fuori ruolo. Però, è stato lui a pretendere di giocare in questa posizione ma i primi risultati non sono confortanti. La mediana viene completata da Alfano, lo scorso anno ad Ischia, e Castaldi, un ’96 arrivato in pompa magna, con referenze entusiastiche ma il cui rendimento non è all’altezza delle aspettative. Il pacchetto arretrato è composto da Scognamiglio e Panini al centro, ma con l’indisponibilità di quest’ultimo il suo posto dovrebbe essere preso da Cuomo, a destra dovrebbe esserci Amendola, a sinistra Capozzoli, il pomo della discordia. Quello difensivo, finora, si è rivelato il reparto più vulnerabile mentre, nonostante tutto, i delfini hanno un attacco atomico che, prima o poi, dovrebbe esplodere. Il tridente offensivo annovera giocatori di categoria superiore come Tiscione, Tarallo e Ragosta”.

Vessicchio ha parlato di crisi, a determinarla sono stati soprattutto i risultati, quelli che sono mancati finora. Si era partiti per essere protagonisti, la tifoseria si aspettava di vivere già le prime emozioni invece di ritrovarsi alle prese con tanti dubbi e perplessità. Oltre alle scelte discutibili del tecnico, cosa che non è andato in queste prime due partite? “Con l’Akragas il risultato è stato bugiardo, soprattutto nel primo tempo c’è stata una netta superiorità dell’Agropoli, il ko si pensava fosse un incidente di percorso perché la squadra aveva tenuto testa ad una delle principali concorrenti per la lotta al titolo. Invece, contro la Leonfortese poteva essere un naufragio totale, non ci sarebbe stato niente da dire se fosse finita 5-0. Inoltre, anche nella partita di coppa Italia contro il Marcianise la squadra non ha brillato, nonostante la vittoria, si è notato che qualcosa non andava per il verso giusto”. Di solito, quando una squadra è ferita, raschia il fondo del barile per trovare le risorse necessarie onde risollevarsi. È sempre bene diffidare di chi si presenta con cerotti e aria disfatta, basta un episodio favorevole per rinvigorirsi. Probabile che l’Agropoli sia alla ricerca del giusto equilibrio che, una volta trovato, può far sì che ci si scrolli di dosso ansie e paure. Il Sorrento, ringalluzzito dal primo successo, è importante che approcci bene alla sfida del “Guariglia” diffidando di chi è in crisi. Proprio per questo, chiediamo cosa rappresenta questa sfida per l’Agropoli e cosa devono temere i costieri: “Per mister Pirozzi è l’ultima spiaggia, un altro flop potrebbe costargli la panchina. In questi giorni c’è stata anche una contestazione, molto pacata c’è da dire, di alcuni tifosi allarmati da queste due prime uscite senza punti. Quell’entusiasmo iniziale è andato a scemare, alcuni giocatori sono saliti sul banco degli imputati, il presidente non ha più fiducia nell’allenatore, tutti si sentono sotto accusa e, a questo punto o ci sarà una implosione o una grande reazione d’orgoglio. Ecco, il Sorrento deve temere questo, la rabbia e la reazione che ci sarà in risposta agli ultimi avvenimenti”.

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