INTERVISTA A CURA DI MAURIZIO LONGHI. Possiamo chiamarla un’isola felice, lì a Montesarchio si sta vivendo il sogno di stare a contatto visivo con le big del campionato di Eccellenza. La compagine caudina viene dal basso, dalla Promozione, eppure ha allestito una rosa più che competitiva, con giocatori che hanno vinto questo campionato e confermando i protagonisti della scorsa, strepitosa, annata. Non sarà facile per il FC Sorrento avere ragione di un’avversaria tignosa e di qualità come il Montesarchio che, pur senza proclami, proverà a restare in una posizione simile di classifica e le premesse ci sono tutte. Una società ambiziosa ed emergente si dota anche di un’area comunicazione all’altezza della situazione e Pasquale Ciambriello, cui è affidato l’ufficio stampa, è di una professionalità esemplare. Con lui proviamo a conoscere meglio i nostri prossimi avversari, partendo da un sunto di queste prime sette giornate: “C’è tanta soddisfazione in casa Montesarchio per questo inizio di campionato, siamo pur sempre una matricola e, come dice mister Ferraro, per noi è un onore confrontarci con piazze che si sono misurate in palcoscenici di ben altra categoria come Sorrento, Nocera, Scafati, Eboli. Il nostro obiettivo resta la salvezza, tutto il resto lo accoglieremo a braccia aperte. I punti che stiamo accumulando ci serviranno per raggiungere il prima possibile la quota necessaria per la permanenza in categoria ed è chiaro che le ultime tre vittorie abbiano contributo a rendere più sereno l’ambiente che comunque era tale già dopo le sconfitte in trasferta. C’è fiducia e consapevolezza della propria forza, anche le due partite esterne che abbiamo steccato sono state causate da due approcci sbagliati e, lavorando su questo aspetto, siamo migliorati tantissimo e, a Castel San Giorgio, non solo siamo stati corsari, ma macinando gioco e creando una miriade di palle gol. Ecco, ci sono tutti gli elementi per essere ottimisti anche per il prosieguo del campionato”.

Dopo qualche stento iniziale, il Montesarchio ha trovato il proprio equilibrio ed è reduce da tre successi consecutivi, ma qual è stata la partita più bella, quella che ha dato la svolta? “La trasferta con il Castel San Giorgio è stata convincente perché si è visto subito un approccio mentale diverso rispetto alle precedenti uscite. In terra salernitana, la squadra ha imposto il proprio gioco dall’inizio alla fine certificando la crescita soprattutto nella mente più che nel fisico. Anche la vittoria contro il Sant’Antonio Abate è stata importante e positiva sotto il profilo del gioco, ma quella di Castel San Giorgio è come se avesse sbloccato il Montesarchio, per questo motivo ritengo che sia stata la partita migliore”. Addentriamoci un po’ nell’aspetto tecnico-tattico e scopriamo qualche peculiarità in più di una compagine che si può accreditare tra le rivelazioni del girone: “Il Montesarchio ama giocare a calcio e lo sa fare, oltre all’aggressività, alla tenacia, questa è una squadra molto tecnica che non disdegna verticalizzazioni, aperture e qualità nel palleggio. Si è optato per l’intelligente scelta di confermare l’ossatura dello scorso anno, quello zoccolo duro che ha contributo ad una promozione monstre, aggiungendo pedine di lusso per la categoria. Ma andiamo per gradi, il modulo adottato dal tecnico è un 4-3-1-2 dove spicca un tridente da sogno. Dietro alle due punte, Befi e Liccardi, entrambi prolifici e animali d’area di rigore, c’è Agata, i cui campionati vinti ormai non si contano più. A centrocampo, a fare filtro davanti alla difesa c’è capitan Ferretta, ai cui lati agiscono La Montagna, che lo scorso anno ha vinto il campionato di Eccellenza con la Turris, e Fusco, uno bravissimo sia nella fase di impostazione che di interdizione. Nel pacchetto arretrato, i due esterni, generalmente under, variano molto, mentre la coppia centrale è composta da Cerbone e Signore, due elementi che garantiscono affidabilità e sicurezza”.

Sono tanti gli aspetti convincenti, li abbiamo sviscerati tutti, ma c’è anche qualcosa da rivedere? “L’ombra di questa squadra affiorava soprattutto prima lontano dalle mura amiche, dove si sbagliava l’approccio e non per inferiorità tecnica visto che Scafatese 1922 e Mariglianese ci seguono in classifica. A Scafati abbiamo iniziato a giocare una volta sotto di tre reti, eppure siamo usciti sconfitti di misura, segno che anche queste due trasferte steccate non ci hanno mai lasciato con le ossa rotte. Con il blitz di Castel San Giorgio, quest’atteggiamento un po’ remissivo in trasferta non s’è visto e la differenza è emersa con evidenza”. La domanda classica e immancabile: il FC Sorrento cosa deve temere dei caudini? “L’aspetto mentale, la serenità di un Montesarchio che arriverà a Sorrento consapevole dello strapotere di un avversario di un’altra categoria. Ma noi non verremo a fare una passeggiata, sicuramente non partiamo battuti, le armi a nostro favore sono la spensieratezza, lo stato mentale, la compattezza che ci possono permettere di avere quella libertà per poter tendere insidie ad un’avversaria costruita per disputare un campionato diverso dal nostro. Il Montesarchio sa soffrire e allo stesso tempo sa pungere. Sulla carta perdiamo in partenza ma la gara è giusto giocarsela senza deporre prima le armi, il pallone è rotondo, il calcio è fatto di episodi, e non è detto che i risultati debbano corrispondere ai pronostici”.

 È importante raccogliere il punto di vista sul campionato da angolazioni diverse, da posti diversi, da realtà diverse. Perché ognuno può avere una idea differente a seconda della propria forma mentis e magari può dare particolare attenzione ad un dettaglio non contemplato da tutti. Questa è l’opinione di Pasquale Ciambriello sul girone B di Eccellenza: “E’ un campionato livellato in alto dal momento che non ci squadre cuscinetto o materasso, come suol dirsi. Non ci sono partite semplici e regna un grande equilibrio anche nelle zone nobili della classifica, mi sbilancio e dico che questo è un girone superiore a molti altri di serie D. Basta guardare gli organici di FC Sorrento e Città di Nocera, entrambi imbottiti di giocatori che non hanno niente da spartire con questa categoria, per me è leggermente favorita la compagine costiera per una questione di nomi. Anche il fatto di essere andati a Nocera in coppa Italia e aver perso di misura ottenendo la qualificazione dopo una gara d’andata quasi impeccabile, testimonia un piccolo vantaggio attualmente degli uomini di Turi. Ma sia ben chiaro, è una differenza minima, diciamo 51% FC Sorrento e 49% Città di Nocera”.

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