DI STEFANO SICA

 

Russo 6,5. Il disastroso Mattera lo pizzica in una bestemmia e lo manda fuori nel momento più delicato del match. Ma non gliene si può fare una grandissima colpa. Incolpevole sui gol presi, è tonico ed efficace quando viene chiamato in causa dai giocatori mariglianesi, e tanto basta.

Sozio 5,5. Il suo disimpegno sballato apre le porte al primo gol della Mariglianese. Deve crescere in personalità e concentrazione. Tra Turi e Ferraro, complice l’assenza di Vanin, sta avendo spazio, ma non può più fallire.

De Gregorio 6. Il gol del nuovo vantaggio rossonero è da cineteca. E ne premia qualità e attitudine alla fase offensiva. Tuttavia soffre troppo Loreto sulla sua fascia e, sotto questo aspetto, non c’è duello sebbene nessuno gli fornisca i rimorchi giusti per patire di meno.

Serrapica 6,5. Capitano di giornata e prestazione da incorniciare. Soffia il posto a Maisto e c’è da scommetterci che, continuando di questo passo, dal campo non ci uscirà più. Abile in entrambe le fasi, si fa trovare pronto come ci si aspettava.

Arpino 6. Tutto sommato non dispiace nell’interpretazione della sfida, ma pesa la scelta errata di posizione nella dinamica del 2-2. Si perde Romano ed è un errore fatale, come ammesso anche da Giovanni Ferraro a fine partita.

Scognamiglio 6,5. Ci mette carne e sangue nell’area bruscianese, e non sbaglia un solo intervento. Anzi, lo si vede spesso rimediare agli affanni del pacchetto difensivo col tempismo di chi non pensa solo alla marcatura del diretto avversario.

De Rosa 6. Si fa valere mettendoci la consueta dote di corsa e generosità. Un assist prezioso per Vitale, nella ripresa, ne abbellisce la prestazione e, finché ne ha, non si risparmia. Poi viene inghiottito anche lui dal calo evidente della squadra nel secondo tempo.

Temponi 6. Serve a Del Sorbo un gustoso cioccolatino per l’1-0 e si procura il penalty del raddoppio. Tuttavia dovrebbe supportare di più De Gregorio, in difficoltà contro Loreto, e non lo fa. Non ha chiaramente colpe sull’espulsione, una delle tante sviste del mediocre direttore di gara Mattera.

Vitale 6,5. Giù il cappello davanti al fenomeno tascabile. Davanti è imprendibile e le sue conclusioni verso la porta di Varone non si contano. Anche senza il supporto di Del Sorbo, continua a lottare come un forsennato.
Dal 75′ Terminiello SV

Del Sorbo 6. Una realizzazione da ariete dell’area di rigore, e una sassata respinta all’ultimo momento dal numero uno della Mariglianese, sono i biglietti da visita del nuovo attaccante rossonero. Peccato non averlo potuto ammirare fino alla fine, colpa di una manina maldestra su cui, però, Mattera è alquanto severo.

Gargiulo 5,5. Parte anche bene, defilato a destra, e crea qualche superiorità numerica affondando sulla fascia. Ma col passare del tempo si mostra impalpabile. E scompare quando il Sorrento tira troppo presto i remi in barca.
Dall’80’ Zurino 6,5. Dieci minuti per il pipelet classe ’99 sarebbero pochi per incoronarlo, ma il voto positivo lo merita tutto. Entra in un’atmosfera surreale dove la brutta figura è dietro l’angolo, eppure ha un impatto col match meraviglioso. Quasi neutralizza il rigore di Falco e poi si fa notare per un paio di uscite efficaci e la freddezza nell’intervento col quale silenzia De Biase. Una bella sorpresa per tutti, in bocca al lupo.

Ferraro 6. Allenatore nuovo, problemi (qualcuno, sottolineamo) vecchi. Il lavoro per l’ex centrale rossonero sarà ancora lungo e faticoso, come lui stesso ammette. C’è da migliorare la personalità di un gruppo che, troppo spesso, affanna a calarsi nella categoria ed a cimentarsi coi momenti da sangue e arena che si presentano puntualmente in trasferta. E c’è da limare anche qualcosa tatticamente in base ai suoi dettami, ma 10 giorni sono pochi per esprimere un giudizio attendibile. E poi si attende che quest’organico possa essere finalmente disponibile a pieno regime. Di sicuro indovina la scelta di Serrapica. E forse anche questo è un segnale: chi non è in forma può stare fuori, al di là del nome. Vada avanti così.

Matteo Mattera (Roma 1) 4. Un arbitro non dovrebbe influire mai sugli esiti di un match. Se succede, evidentemente qualcosa non ha funzionato. Tuttavia, degli episodi incriminati abbiamo abbondantemente scritto e sarebbe inutile tornarci. Parlare di “volontarietà” in certe decisioni scellerate significherebbe avventurarsi in argomenti spinosi, almeno fino a una prova contraria. Ma è chiaro che il direttore di gara romano subisce condizionamenti cerebrali e atteggiamenti eccessivamente baldanzosi da parte mariglianese, soprattutto a partire dal rigore concesso ai rossoneri. Tanto che è malcelata in lui la volontà di provvedere d’imperio ad una stupida legge di compensazione sotto il bombardamento psicologico di staff e atleti della Mariglianese. Quando viene designato un arbitro extracampano per gare di Eccellenza, lo si fa di norma a tutela della capolista, specie quando gioca fuori. Ma il punto non sarebbe neanche questo se discutiamo di una tutela che deve valere, come sacrosanto che sia, indistintamente per entrambe le contendenti in campo. Il dilemma è capire, partendo dalle condizioni di cui sopra, come possa essere scelto invece un arbitro dalla evidente fragilità caratteriale e dalla scarsa preparazione tecnica, scomodandolo addirittura da Roma. Un controsenso che chiama in causa l’Aia e chi è deputato alla selezione e alla crescita della classe arbitrale. Provvedere oggi per non trovarsi le incompetenenze di domani, sarebbe un atto doveroso.

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