SERVIZIO DI STEFANO SICA

Archiviato ormai l’amaro pari di Brusciano con la Mariglianese, al campo Italia, domenica pomeriggio, approderà il San Tommaso, compagine che rappresenta un quartiere di Avellino e che, oggi, può considerarsi a tutti gli effetti una seconda squadra cittadina. Gli ultimi risultati (due vittorie e un pari) hanno rivitalizzato gli irpini, ora più lontani dalla zona calda. Ne parliamo col direttore sportivo Franco Del Gaudio, avellinese purosangue.

Sette punti in tre partite: è iniziata la rinascita.
“Questo ciclo è frutto del lavoro e dell’abnegazione di tutti. Abbiamo cambiato tutto rispetto all’anno scorso ed è normale che ci voglia un po’ di tempo per trovare la quadratura del cerchio. Non siamo stati neanche aiutati dal calendario ma, col sacrificio, ora stanno arrivando i risultati, che sono sempre la medicina migliore per risollevarsi. E, con essi, anche una buona condizione fisica e mentale”.

Come si può fermare questo Sorrento?
“Sulla carta non c’è partita, ma ogni sfida va sempre giocata. Cercheremo di approfittare delle loro assenze: chi sarà chiamato in causa, vorrà fare certamente bene ma conosciamo tutti il valore di gente come Temponi e Del Sorbo, se non dello stesso Russo che mi pare stesse ben impressionando. Di sicuro non verremo a fare le barricate, non è abitudine del mister. Lui è uno che non si adegua all’avversario e che le partite se le gioca. Sarà necessario un grande sacrificio per farcela, ma ogni nostro giocatore vorrà fare bella figura”.

Tatticamente come affronterete i rossoneri?
“Mister Silvestro utilizza un 4-3-3, ma il nostro è un progetto giovane che stiamo portando avanti col tecnico da tre anni. Siamo una piccola realtà e dobbiamo giocoforza abbattere i costi, tanto che sistematicamente ci schieriamo con 5/6 under. Purtroppo abbiamo la problematica del “Roca” che ci costringe a disputare le partite casalinghe a porte chiuse per via della Tribuna ospiti che è dotata di 21 gradoni invece dei 25 previsti. Tuttavia sono in fase di ultimazione i lavori per la Tribuna centrale coperta a 200 posti. Contiamo di aprire le porte al pubblico già per la prossima gara col Massa Lubrense. Ma non è escluso che si rimandi tutto a gennaio. Dipenderà molto dai tempi della burocrazia. Certamente non abbiamo mai potuto contare sul fattore campo e questo è stato per noi un grosso handicap. Bisogna anche considerare che il “Roca” è l’unica vera struttura ad Avellino dopo il Partenio-Lombardi. Il Partenio B è oramai chiuso, stesso dicasi per il Borgo Ferrovia indisponible da un anno e mezzo”.

Sul mercato cosa farete ancora?
“Abbiamo preso Salvatore Romano, un attaccante, e Bruno Del Sorbo, un centrale difensivo del ’97 in uscita dal Fondi. E abbiamo ceduto Gaetano Maggino al Massa Lubrense e Sebastiano Giannino al Casalnuovo, quest’ultimo per ragioni lavorative. Non penso di fare altri movimenti in entrata e in uscita, credo che questa squadra sia attrezzata per l’obiettivo salvezza. Anche se il mercato è sempre aperto e, dovesse capitarci una buona occasione, non ce la lasceremo sfuggire”.

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