A CURA DI STEFANO SICA (FOTO DI CARMINE GALANO)

Russo 7. Primo tempo da disoccupato, ripresa da incorniciare nelle quale sforna tre miracoli più da portiere navigato che da under. Appassionante, in questo senso, il suo duello con Guidelli, che ne esce nettamente perdente pur risultando il migliore gialloblù di giornata. Alle sue spalle c’è Santaniello, una competizione che pare esaltarlo più che deprimerlo.

Sozio 6. Gara dignitosa macchiata solo dall’errato disimpegno che sfocia nella punizione da cui parte il gol della Scafatese. Con meno fronzoli, e più cattiveria, potrebbe rendere meglio.
Dal 60′ Mensah 6,5. Entra con una personalità e una voglia di spaccare il mondo davvero commoventi. Si intuisce subito che ha gamba e progressione, e che non lesina raddoppi e ripiegamenti. Forse è solo poco convinto nel tackle con Guidelli che poi gli soffia il pallone in una delle circostanze in cui la Scafatese sfiora la rete. Ma è un dettaglio.

De Gregorio 6. Partita ordinata come sempre, senza grossi pericoli. Non va molto in profondità ma tiene bene la posizione. Perde solo un duello aereo con Sorrentino ma è una questione di centimetri su cui non può nulla.

De Rosa 6,5. Cattivo quanto basta e qualche giocatore avversario in apertura se ne accorge. Governa bene la mediana ed è sempre estremamente concentrato.

Arpino 6,5. Solita partita da combattente nella quale non sbaglia praticamente nulla. Conclude in bellezza questo 2015 che gli ha regalato il sogno e il premio di poter vestire, da costiero, la maglia della squadra più blasonata della penisola. Una fiducia che sta ripagando alla grande.

Scognamiglio 6. In campo ci sta con la consueta malizia e uno spirito battagliero mai indomito. Tuttavia sul gol scafatese il suo rinvio di testa è impreciso e, nel secondo tempo, perde una sfida aerea con Sorrentino che poi imbecca Guidelli. Ma la valutazione è nel complesso positiva.

Gargiulo 7. Due gol di rapina e una prestazione gagliarda che ne mette in evidenza rapidità e versatilità. Quando gli si consente di agire a destra (mezz’ala con licenza di decentrarsi in fase offensiva), dà il meglio di sè. Nella dinamica del gol gialloblù, la palla gli arriva a mezza altezza rendendogli difficoltoso il controllo. E, per questa ragione, non può che essere assolto.
Dal 60′ Vanin 6,5. L’ingresso del brasiliano conferisce esperienza e solidità alla difesa. Accorcia bene e raddoppia senza inutili leggerezze quando è il caso. La sua assenza si è avvertita e, ora che è abile ed arruolabile, è una liberazione.

Temponi 6,5. Consueta dose di corsa, legna e sacrificio. Precisione e carattere ne segnano la performance.

Vitale 6,5. Ispira il terzo gol rossonero con l’assist che manda in porta Gargiulo. Anche quando non timbra il cartellino, la sua presenza si avverte sempre per la qualità del proprio apporto in fase offensiva. Non è molto contento quando esce e questo è diventato quasi un “must” per lui che non vorrebbe mai abbandonare il campo a bocca asciutta. Ma arriverà il suo momento.
Dal 79′ Serrapica SV

Scarpa 7,5. Tutti in piedi davanti al capitano. Dalle sue gambe partono le azioni che mandano in rete Gargiulo imbeccato dalle assistenze di Vitale e Del Sorbo. E della sua fantasia si giovano i costieri nel prestigioso blitz di Scafati. La punizione dai 30 metri che manda al tappeto Testa resterà in eterno nella storia rossonera perché qualcosa di simile non si vedeva dal 1 dicembre 2010, quando al Bentegodi fu Togni a freddare il portiere del Verona, Rafael, da una posizione non molto diversa. E si trattò di un numero autentico. E’ in una fase di grandissima ispirazione, peccato per lui che ci sia la sosta.

Del Sorbo 6. E’ l’assist-man di Gargiulo in occasione del vantaggio rossonero, una giocata intelligente e sopraffina. Non si vede moltissimo in fase avanzata ma tiene sempre vigili i difensori gialloblù. E non è poco.

Ferraro 7. La sua squadra era chiamata a mostrare progressi obbligati rispetto all’ultima trasferta di Brusciano. E non ha fallito la prova. Fortunatamente non assai prolungato il calo di concentrazione arrivato a metà ripresa, anche se in questa chiave c’è ovviamente da lavorare. Con tutto il reparto offensivo a disposizione, ci si chiedeva alla vigilia chi dovesse essere il sacrificato. Invece l’esperimento coi quattro attaccanti, con Scarpa e Gargiulo a cui era demandato un compito delicato anche in fase di non possesso, ha funzionato. Deciderà lui, ma col Valdiano non ci sarebbero motivi per non replicare questa opzione.

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