SERVIZIO DI STEFANO SICA

Un pari che lascia tanto amaro in bocca. Che conferma limiti psicologici e carenze strutturali di una squadra incapace di produrre il salto di qualità. Che ha quasi paura di diventare grande e riesce a farsi del male da sola senza i complotti di cecchini esterni. A Nola, il Sorrento esce imbattuto ma assai ridimensionato. Non tanto negli obiettivi, che restano ancora immutati, quanto nella mentalità e nelle convinzioni che un gruppo costruito per vincere è obbligato ad assorbire. Belli e spavaldi i rossoneri per almeno mezz’ora del primo tempo. Impresentabili e soffocati nella mente per tutta la ripresa, salvo uno scatto di orgoglio nel finale. Tardivo e improduttivo. I bruniani rimontano il doppio svantaggio (2-2) e ringraziano. E, anzi, possono anche recriminare qualcosa per un’occasione ghiotta non sfruttata da Checco Russo nel loro momento migliore.

SUBITO I RINFORZI – Allo Sporting Club, il tecnico rossonero Mario Turi getta subito nella mischia i nuovi arrivati Cioffi e Fontanarosa. Il primo va a fare coppia in difesa con Catalano, con Ammendola a destra e Bolzan a sinistra, il secondo è messo ad agire in mediana in tandem con Vitiello. Scarpa, Favetta ed Esposito Lauri compongono il tridente alle spalle di Marcucci nel 4-2-3-1. Temponi e Vitale vanno in panchina. Nel Nola, il trainer Mauro Agovino non deroga dal consolidato 4-3-3 scegliendo l’ex San Vito Positano Valerio Esposito nel ruolo di terzino destro e Alessio Alfieri nella posizione di interno per sopperire alle assenze degli squalificati Pellini e Catalano. In panchina il gioiello Russo e l’altro neo acquisto Agostino Albertini, mentre solo in settimana si aggregherà Ciro Ianniello, in arrivo dalla Rinascita Vico. Solo tribuna per il talentuoso esterno offensivo classe ’96 Vanni Longo, sul piede di partenza (già diverse le richieste per il giocatore napoletano). Prima della gara viene osservato un minuto di raccoglimento in onore della squadra brasiliana della Chapecoense perita nel disastro aereo di Medellin, nonché per ricordare l’ex capitano bianconero Gianfranco Lusuardi, scomparso due settimane fa.

IL CANTO DELLA SIRENA – Nei primi 30 minuti, la sinfonia costiera è una esposizione monotematica. Approccio bruciante, Nola preso alla sprovvista. E il vantaggio arriva immediato quando Marcucci alleggerisce alle sue spalle per Favetta, il quale disegna un arcobaleno lungo 20 metri che termina all’incrocio dei pali alle spalle di Avino. Festeggiano i 100 tifosi rossoneri giunti in terra bruniana. Il Sorrento insiste, fraseggia con delizia coniugando precisione e velocità, e in alcuni momenti piace per il suo tiki taka avvolgente che i bianconeri non riescono a tenere a freno, correndo spesso a vuoto. Il Nola prova a rispondere con una conclusione dalla lunga distanza di Viviano, susseguente ad una corta respinta della difesa rossonera, che finisce larga. Ma è un fuoco di paglia perché la squadra di Agovino gioca con troppe paure addosso e si vede. Sale poi in cattedra Bolzan che confeziona un traversone chirurgico agganciato di testa da Marcucci: Avino fa suo il pallone senza problemi. Al 20′ il raddoppio è realtà ed è la fase terminale di un predominio incontrastato: l’avanzata rossonera è rumorosa e partecipata, il Nola non vede palla e Favetta può allargare a destra per Esposito Lauri che fa secco Avino con una sassata molto simile a quella che aveva messo in ghiaccio la sfida di Coppa campana a Paolisi contro il Cervinara. Il tris sembra poi cosa fatta quando Cioffi incrocia alla perfezione di testa il corner di Vitiello e la palla non entra solo per un dettaglio, ad Avino battuto. Il Sorrento spadroneggia perché il palleggio di Vitiello e Fontanarosa è efficace, i movimenti di Marcucci e Favetta intelligenti, le accelerazioni di Scarpa illuminanti e gli inserimenti di Esposito Lauri preziosi. E’ una ragnatela, insomma, che lascia al Nola solo la fase passiva, peraltro timida.

LA SFIDA SI RIAPRE – L’ex Agovino le tenta tutte, alternando anche Simonetti e Di Biase al centro dell’attacco, ma i risultati sono scadenti perché con la difesa di Turi non si passa. E il sigillo nolano che riapre la sfida arriva al 31′ come una pugnalata alle spalle nel momento di massima serenità costiera: il destro dai 25 metri di Caccia, peraltro non irresistibile, trova assai disattento Santaniello, che battezza troppo tardi la traiettoria velenosa e si fa infilare addirittura sul suo palo. Sorrento schiaffeggiato immeritatamente ma sempre sul pezzo. Anche se i bianconeri ne guadagnano in coraggio graffiando con una staffilata da distanza siderale di Simonetti che, stavolta, trova il numero uno rossonero attento. Ma è sempre il Sorrento ad affondare con più impeto: Vitiello serve in profondità Favetta, botta rintuzzata che Fontanarosa riprende di prima intenzione sollecitando i riflessi dell’ottimo Avino (portiere che in extremis si rivelerà decisivo). Il vantaggio di misura è, insomma, un po’ beffardo per un Sorrento autoritario, sicuro di se stesso e persino didattico.

RESURREZIONE NOLA, SORRENTO ALLE CORDE – Come a Carbonara di Nola, come ad Avellino quattro giorni fa. E, per dirla tutta, come ad Eboli dopo una decina di minuti di fuoco. Nella ripresa, il Sorrento spegne letteralmente la luce. E consente al Nola di prendere metri, di aggredirlo e, a volte, di assediarlo fin quasi sull’uscio di casa. Cioffi deve anticipare all’ultimo secondo Russo (appena subentrato a Marotta) lanciato praticamente a tu per tu con Santaniello, poi Alfieri, già ammonito, commette un brutto fallo su Scarpa e l’arbitro, il fermano Pistarelli, lo grazia. Il 2-2 pare cosa fatta quando Esposito sforna un traversone che Simonetti incorna facendo la voce grossa in area, ma la palla sfila di poco a lato alla destra di un Santaniello impietrito. A Favetta, nel frattempo, era stato annullato un gol per netto fuorigioco. Ma i rossoneri faticano a tenere palla ed a proporsi come nel primo tempo, mentre i bruniani sono feroci sulle seconde palle ed aumentano gradatamente aggressività e attenzione.

VITIELLO-CATALANO, UNA FRITTATA PER DUE – Turi pensa allora di innestare un po’ di densità in mediana richiamando Favetta per far spazio a Temponi. Ma la vitalità del Sorrento è solo nell’inzuccata alta di Marcucci su servizio dalla sinistra di Scarpa. Poi il buio, che anticipa il pari risolutivo dei bianconeri che cade al 78′: Vitiello accelera con troppa sufficienza la battuta di un calcio di punizione, Caccia verticalizza col compasso per Russo che, tutto spostato a sinistra, la gira con un numero d’alta scuola per Simonetti che si beve un ingenuo Catalano e manda al tappeto Santaniello sul primo palo. Il suicidio è compiuto anche se, 30 secondi dopo, Turi si gioca la carta Vitale al posto di Fontanarosa. Mossa che non darà alcun frutto, anche se il Sorrento ha una breve reazione di orgoglio mandando Marcucci a duellare face to face con Avino: prima una girata di testa dell’ex Nocerina, su cross di Bolzan, viene silenziata con una presa elastica, poi una fiondata dalla distanza, dopo una respinta difettosa di Cavallini, è respinta in due tempi dal pipelet bianconero non senza patemi. Il sinistro del nuovo entrato Pisano non crea grattacapi a Santaniello, ma è proprio il Nola a divorarsi il match ball quasi in chiusura quando Maturo, subentrato appena dopo il pari a Di Biase, vede libero a sinistra Russo che, invece di chiudere il diagonale, spreca sull’esterno della rete a due passi da Santaniello. In verità anche il Sorrento, che intanto sperimenta una terapia d’urto accogliendo in campo Savarese per Vitiello, potrebbe regalarsi la vittoria quando Vitale raccoglie una sponda di Marcucci girandola di poco a lato.

STRATTONE EBOLITANA – Il Sorrento preme quando ormai nei suoi assalti c’è più disperazione che lucidità. Sono gli ultimi colpi di coda di una squadra confusa, che inizia ad accelerare il passo solo quando la metrò sta per chiudere le porte. La sensazione che i rossoneri possano tirare fuori il gioiello dalla matrioska è lieve. E resta solo un sogno di fine autunno. Il Sorrento lascia due punti preziosi quando neanche il più catastrofico dei tifosi, dopo il primo segmento della prima frazione, avrebbe osato immaginare un esito diverso. L’Ebolitana, vittoriosa sul Positano al Dirceu (2-0), è ora stabilmente in vetta a +5 sui costieri. Per la banda di Turi sarà una settimana difficile. E per il coordinatore rossonero Franco Giglio, apparso abbastanza contrariato a fine gara, ore di grande riflessione che potrebbero sfociare in decisioni clamorose. Nulla trapela, per ora. Ma da stasera nessuno può sentirsi al sicuro con una stagione che già a dicembre prende il primo imbocco sterrato, rischiando di essere compromessa irrimediabilmente.

NOLA (4-3-3) – Avino; Esposito, Cavallini, Caccia, Vanacore; Alfieri, Viviano, Fiume (70′ Pisano); Marotta (50′ Russo), Di Biase (80′ Maturo) Simonetti. A disp: Ruocco, Napolitano, Albertini, Selva. All: Agovino

SORRENTO (4-2-3-1) – Santaniello; Ammendola, Catalano, Cioffi, Bolzan; Vitiello (85′ Savarese), Fontanarosa (80′ Vitale); Esposito Lauri, Favetta (70′ Temponi), Scarpa; Marcucci. A disp: Pezzella, Paradisone, Arpino, Serrapica. All: Turi

Arbitro: Simone Pistarelli di Fermo (Iannaccone/Marchese)

 

 

 

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