Il risultato non era in discussione alla vigilia e non lo è mai stato anche durante il match. Tuttavia, per il tecnico dell’Alfaterna Pagani, Prisco Sellitti, questa è stata l’occasione per iniziare a respirare aria di partite vere, all’alba di un progetto calcistico inedito che riunisce curiosamente due città da sempre rivali, Nocera e Pagani, dopo la fusione tra Alfaterna Calcio e Pro Pagani.

L’ANALISI – “Abbiamo mantenuto bene il campo nei primi 25 minuti – dice a TuttoSorrento -. Dopo lo 0-1, causato da un nostro svarione difensivo, la squadra è un po’ calata, anche fisicamente. Stiamo in ritardo di condizione rispetto al Sorrento. Poi sono usciti fuori anche i loro valori tecnici. Il Sorrento sta già in una categoria superiore alla nostra, ma alla fine credo che abbia valori da D. I cinque gol, sebbene frutto di altrettanti svarioni nostri, sono stati dovuti anche alla bravura tecnica dell’avversario”.

DIFFICOLTA’ A SINISTRA CONTRO SAVARESE – “Sulla fascia avevamo un ’99: era la prima volta che si affacciava a questi campionati. Deve fare esperienza. Anche sul secondo gol ha peccato di inesperienza: sulla punizione era di spalle al pallone e si stava allontanando. E ha permesso loro di batterla in modo veloce. Al di là di D’Auria, è però indiscutibile anche la bravura di Savarese”.

4-4-2 MODULO CONSOLIDATO – “L’idea tattica di base è questa e valorizza il nostro reparto offensivo. Anche se c’è da dire che lo schieramento che ho dovuto scegliere era inedito: il terzino destro è un attaccante esterno, e da centrale agiva un terzino. E poi ci mancavano quattro pedine importanti tra cui l’attaccante Somma, fermato dalla febbre, e Bove, un centrale di esperienza, infortunato. Abbiamo giocato con un under in più, chiudendo con due ’99. Ci siamo dovuti reinventare ma è stato un buon allenamento”.

OBIETTIVI E PROGETTO ALFATERNA PAGANI – “I presidenti delle due squadre sono amici. E, alla fine del campionato scorso, si sono seduti a tavolino per parlare di questa sinergia, forti di una grande amicizia. E hanno unito le forze per costruire un unico progetto. Le rivalità calcistiche lasciano il tempo che trovano, ognuno di noi ha molti amici a Pagani. L’anno scorso, come Alfaterna, siamo arrivati terzi non riuscendo a fare i play-off con ben 60 punti. Quest’anno cercheremo di crescere per poi vedere che meta si potrà raggiungere. Il progetto è serio, proveremo ad arrivare quanto più in alto possibile. Se poi gli altri saranno più bravi di noi, stringeremo loro la mano”.

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