E’ molto soddisfatto Antonio Guarracino, tecnico del San Vito Positano, dopo il pari interno col Sorrento (1-1). Al di là del risultato positivo, il trainer giallorosso sottolinea la prova orgogliosa e muscolare dei suoi, che non hanno regalato nulla ai rossoneri sudando la maglia fino al fischio finale.

L’ANALISI – “Il pareggio può essere giusto anche se, chiaramente, avrei preferito vincere. Io, da allenatore del Positano, devo guardare la prestazione prima del risultato: tra mercoledì e domenica abbiamo incontrato la seconda e la terza in classifica e penso che in entrambi i casi ce la siamo giocata abbondantemente alla pari. Col Sorrento, magari, avremmo potuto anche perdere a differenza della partita col Faiano che è stata un nostro monologo con quattro occasione nitide create senza concedere nulla. Il Sorrento è uno squadrone al quale, nel primo tempo, non abbiamo concesso praticamente niente non capitalizzando, anzi, qualcosa che avevamo prodotto. Nel secondo tempo c’è stato il loro arrembaggio ma era anche normale con l’arsenale che si ritrovavano. Onore a loro ma sono contento dei miei”.

SCELTE TECNICHE – “Abbiamo fatto qualche piccolo cambiamento che porteremo avanti ma questa squadra straordinaria rispecchia il mio carattere. In passato non ho operato scelte giuste, sbagliando ad insistere su una certa base di titolari. Non faccio giri di parole: Di Leva e Porzio mi hanno deluso e li ho messi da parte. Glielo ho detto anche a loro. Per me la squadra è questa, per spirito e mentalità. Ho provato a trasmettere ad alcuni quello che voglio ma, purtroppo, ho ottenuto risposte non in linea con ciò che mi aspettavo. Faccio i complimenti alla squadra per come ha interpretato la gara. Il risultato ce lo prendiamo perché ci servono punti importanti per consolidare la classifica. Se, tra le squadre di vertice, pareggiamo con Faiano e Sorrento e vinciamo col Cervinara, significa che possiamo ambire ad arrivare ancora più in alto”.

ARRETRAMENTO NELLA RIPRESA – “C’è stato un calo atletico fisiologico vista l’intensità che ci avevamo messo nel primo tempo. Fare 90 minuti sugli stessi ritmi sarebbe stato da marziani. Noi ci alleniamo bene e con costanza, ma siamo pur sempre giocatori di Eccellenza. Confidavo nel recupero di Fiorentino e Pagano che sono andati anche oltre come minutaggio. Pagano era fermo da 20 giorni mentre Fiorentino veniva da due mesi molto tribolati e questa era la seconda gara nella quale partiva da titolare. Loro sono stati l’emblema della nostra sfrontatezza. Poi siamo indietreggiati anche per la forza del Sorrento. Per fortuna abbiamo in porta uno come Munao che è tra i migliori della categoria e ha fatto vedere chi è. Dà sicurezza ad un reparto giovanissimo che schierava, oltre a Vallefuoco, un ’96, un ’98 e un ’99. Sarà stata una scelta un po’ azzardata ma volevo giocare con gli over davanti. Era difficilissimo affrontare il 3-5-2 di Coppola ed ho pensato di contrappormi coi tre attaccanti”.

NERVOSISMO IN CAMPO E SULLE PANCHINE – “L’agonismo fa parte del calcio. Non ho visto cattiveria, bensì tanto ardore. Lo spettacolo  del calcio è anche questo, non è solo la circolazione della palla o una semplice giocata. Ognuno mette in campo le proprie armi e un risultato è sempre figlio di tante situazioni”.

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