Dalla depressione alla beatutudine in sei giorni. Il ritorno alla vittoria del Fc Sorrento è anche per Giovanni Ferraro la riscoperta di un umore positivo che, domenica scorsa, non poteva essere dei migliori dopo l’inopinato pari interno col Massa Lubrense. “Dalla squadra ho avuto la risposta che mi aspettavo dopo un pareggio duro da digerire – il suo esordio -. Abbiamo fatto una grossa prestazione su un campo difficile e contro una squadra forte, costruita come noi e la Nocerina per vincere il campionato. Ho visto un gruppo vero, con voglia e carattere. Una prova così ci fa ben sperare per il futuro perché vincere 3-0 qui non è alla portata di tutti. L’Ebolitana ha un ottimo allenatore e una organizzazione di gioco importante con calciatori che hanno anche visitato categorie superiori. Già nel primo tempo potevamo chiudere la partita, ma di fronte avevamo un avversario deciso a vincere. Io però ho visto un Sorrento solido in tutti i reparti. Temevo questa gara per via del campo difficile che poteva portare delle problematiche. Se dopo il derby col Massa ho detto che avevamo disputato la peggiore partita della mia gestione, oggi dico che si è fatta la migliore gara da quando sto in panchina”.

SETTIMANA DIFFICILE – “Tutti, pubblico, società e io stesso, aspettavamo una risposta decisa, e questa è arrivata. Il pari col Massa ci ha un po’ abbattuti ma dobbiamo capire che un campionato è fatto di 30 partite e un incidente di percorso può sempre accadere. L’importante è essere ottimisti perché il Sorrento l’anno prossimo giocherà in serie D. Ai ragazzi, martedì, ho detto che nell’arco di un campionato può capitare a tutti una giornata storta. E ho detto che, sia come allenatore sia come giocatore, ne ho vissute tante di queste disavventure. Siamo ripartiti più forti di prima perché abbiamo capito che non si poteva buttare via un campionato dopo 16 vittorie, un primo posto, e l’obiettivo di un traguardo che deve essere prioritario”.

GARGIULO DENTRO, DEL SORBO FUORI – “Antonio non si è allenato in settimana. Loro poi avevano due centrali strutturati e non volevo che la squadra giocasse troppo centralmente. Questo era accaduto col Massa e i loro difensori erano andati a nozze. Anche per questo ho preferito tenere Vitale al centro lasciando Gargiulo a destra. Si è visto anche qualche miglioramento per quanto riguarda la nostra capacità di non cadere nel tranello del fuorigioco. Ho sempre spiegato ai ragazzi che, quando una difesa applica questa tattica, bisogna essere bravi a non partire prima. Se un difensore, su palla scoperta, sale ad aggredire, l’attaccante deve fare lo stesso, arretrando e non partendo precocemente”.

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