DI STEFANO SICA (FOTO DI CARMINE GALANO)

 

Santaniello 6. E’ attento in due situazioni iniziali su Cuomo e Marcucci, poi è più impreciso quando si lascia sfilare davanti un bel cross di Gallo su cui potrebbe intervenire. Intuisce, pur senza neutralizzarla, la giocata di Carotenuto sul penalty dell’1-1 e non è roba da poco.

Vanin 6. Parte bene limitando le iniziative di Aracri anche se, con la crescita di Gallo sulla catena sinistra, spesso è preso in mezzo tra i due. In una sortita offensiva, partecipa all’azione che porta Temponi in gol.

Mensah 6,5. Davvero una bella sorpresa. Non tanto per il suo valore, che un po’ si conosceva, quanto per l’attesa che c’era circa la sua adattabilità sulla fascia sinistra al posto di De Gregorio. E la prova è stata superata brillantemente. Perde una palla che innesca il contropiede di Di Pietro ma, nel complesso, non commette errori di posizione o di concetto. E questo è un dato che impreziosisce la sua performance.

Serrapica 6. Non dispiace nella fase di copertura. Più impalpabile in quella di proposizione. Anche per questa ragione, e anche per colpa della scarsa propensione al sacrificio del tridente (a parte Scarpa che parte spesso da lontano come suo solito), la distanza tra centrocampo e attacco, nel primo tempo, appare abissale.

Arpino 6. Non disputava una gara da titolare da due mesi e, tutto sommato, se la cava egregiamente. Non sbaglia un intervento e mostra l’antica sicurezza che lo aveva elevato tra i giovani più promettenti del roster rossonero. Due soli appunti: scivola su una verticalizzazione di De Liguori dando campo libero ad Aracri a sinistra. Poi sbaglia banalmente il posizionamento sull’incornata di Del Sorbo a colpo sicuro nel primo tempo, facendo involontariamente da difensore molosso aggiunto. C’è uno sgambetto “maligno” di Gallo nella circostanza? Chissà. Fatto sta che senza queste due “sviste”, la valutazione sarebbe più alta.

Scognamiglio 6. Sbroglia una situazione difficile nel primo tempo quando Santaniello non controlla un traversone di Gallo. In quel caso, impedisce a Vitolo una facile battuta a rete. Buona anche la pressione su Marcucci che quasi va in gol dopo un assist volante di Carotenuto. Concede solo una palla-gol nel finale a Cacace, che colpisce indisturbato di testa. Lì è poco reattivo e intuisce in ritardo.

Esposito 6. Più alti che bassi stavolta. E’ generoso e caparbio quando va a rubarsi un pallone a Carotenuto. E poi si prende pure qualche fallo. Inoltre, come ampiamente comprovato, non ha alcuna responsabilità sul penalty concesso ai rossoneri di Maiuri (il tuffo di Aracri è quasi olimpionico). Tuttavia, a volte lascia qualche buco in mediana e sballa anche il dosaggio di un lancio. Buona, però, la percussione con cui quasi manda in gol Gargiulo, prima che risolva Cacace.

Temponi 7. Ancora una volta il migliore per distacco dei suoi. Un gol da cineteca, tanti assist (su uno di questi Gargiulo quasi fa il colpaccio) e un ripiegamento difensivo che priva Carotenuto di un gol praticamente fatto. Vive un momento di forma fisica strepitosa, ha carisma e, in questa fase, sta guidando praticamente per mano i suoi nell’assenza di qualche elemento più reclamizzato.

Vitale 4,5. Prestazione da dimenticare anche se c’è l’alibi di una forma fisica imperfetta. Tuttavia esterna il solito nervosismo al momento del cambio con Gargiulo. Un difetto comportamentale ripetuto tante volte in questa stagione senza che, evidentemente, qualcuno ne sia riuscito a gestire impulsi ed umori. Ma ancora più grave è la sua fuga negli spogliatoi, in un momento delicato di una partita quasi decisiva per i compagni e per il Sorrento stesso. Un vero leader dovrebbe agire diversamente e inviare ben altri messaggi al gruppo. E lo stesso Turi, con molta eleganza, dimostrerà di non apprezzare in sala stampa. Dal 65′ Gargiulo 5,5. Quando entra dà brio alla manovra perché è fresco e ha voglia di imporre il proprio passo. Si becca un giallo dal mediocre Croce che attribuisce addirittura a lui un fallo di Apparenza. Ma è colpevolmente ingenuo quando mette lo scarpino in faccia a Cuomo, obbligando l’arbitro a non fare sconti ed a sventolargli il rosso in faccia. Se il Sorrento aveva ancora qualche speranzella di sfangarla, a quel punto l’attaccante di Massa gliela azzera in un sol colpo.

Scarpa 5. Gli insulti e i cori avversi del San Francesco dovrebbero stimolarlo. Ma accade tutt’altro. Il capitano si esclissa nuovamente e non trova mai una giocata degna del suo blasone.nel match che vale quasi una stagione. Un pizzico di generosità la mostra quando decide di partire da una posizione molto arretrata, evidenziando la volontà di non stare a svernare negli ultimi 16 metri. Ma è troppo poco. La sua personalità tradisce, gli spunti dei bei tempi pure. Dal 75′ De Rosa SV

Del Sorbo 5,5. Nel primo tempo è assai nervoso e anche in maniera inspiegabile. Sebbene crei l’unica, vera occasione dei rossoneri per la porta di Napoli. Meglio nella ripresa, quando si tranquillizza e può dispensare qualche giocata migliore. Ma non basta per accreditargli una sufficienza.

Turi 6,5. Indovina la scelta di Mensah per De Gregorio. Una opzione che, intimamente, gli era girata per la mente già da domenica sera dopo il derby col Positano, ma non di scontata applicazione. In ogni caso, il lavoro tattico di una settimana ha funzionato. Però, forse, ha ragione Maiuri quando afferma che dal Sorrento sarebbe stato lecito aspettarsi di più vista quasi l’ineludibilità dei tre punti, mentre i molossi potevano giocare per due risultati su tre. E, specie nel primo tempo, i rossoneri hanno pensato più a gestire (magari sperando nella ripartenza giusta) che ad osare. Tanto che la sua impronta, offensiva ed organizzata, si è vista solo per una ventina di minuti totali nel corso del match. E tutti nella ripresa. Il pari, comunque, mantiene in vita il Sorrento. Un brodino caldo, certo, ma tant’è.

Commenti

commenti